185. Scoperte Su Maia

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Non voglio più vedere Fede ed Eva che si abbracciano e che parlano in modo pacifico, guardandosi anche negli occhi. Devo allontanarmi il prima possibile o chi subirà la mia ira, sarà quella mia compagna di scuola. Ivan è ancora un pò sconvolto per la notizia della mia entrata nel gruppo e ha gli occhi puntati su Federico.

"Per favore Ivan, mi potresti accompagnare a casa?" domando osservando la mia pendrive.

"Certo, ma ti ripeto che entrare in questo gruppo, non è proprio una buona scelta" punta i suoi occhi verso i miei e sembra essere fin troppo preoccupato.

"Tranquillo, se ho scelto di partecipare, ho i miei più buoni motivi" gli dedico un mezzo sorrisino.

"Ricordati di chiamarmi appena qualcosa ti andrà storto, soprattutto se con Luca. Ok?" pone le braccia conserte.

"Sì, ma questo compito spetterebbe molto a Fede che non so se sarà troppo impegnato a stare con Eva" sbuffo e il mio amico rimane senza dire una parola.

Mi siedo sulla moto e mi faccio avvolgere dai pensieri, come al mio solito. Voglio ritornare un pò a casa per avere un momento di distrazione e provare a studiare per domani. Ivan mi raggiunge e accende il veicolo per poi cominciare a guidare con molta serietà, senza nemmeno correre. Arriviamo a casa mia in pochissimo tempo e quando scendo dalla moto, vedo il mio amico che riflette e quasi vorrebbe prendere a pugni qualcosa.

"Io entro in casa. Ciao Ivan" sorrido.

"Ciao" assume quasi un tono alto.

"Ivan, stai sereno. Cosa vuoi che mi capita?" ridacchio e lui mi guarda con un sopracciglio inarcato.

"Capita che entri nella fossa dei coccodrilli. Ricordati che contro di noi c'è Carol e se riesce ad entrare in possesso della tua pendrive, potrà pubblicare tutto a mezzo mondo senza nessun rimorso" porta gli occhi sulle sue scarpe.

"Saprò cavarmela, tranquillo, ma sei dolcissimo ad essere preoccupato per me" tiro uno spigolo del labbro all'insù, lasciandogli un bacio sulla guancia.

Mi guarda malissimo per qualche secondo, come se a questo mio gesto si fosse congelato dall'indifferenza più totale. Dimenticavo che lui odiasse le forme di affetto da parte di una ragazza. Per fortuna ritorna di buonumore e mi dedica un saluto con la mano, accompagnato da un sorriso. Pian piano si allontana da casa mia ed io voltandomi, incrocio gli occhi con quelli di mia madre che è appoggiata allo stipite della porta. Provo ad ignorarla e vado spedita verso il salotto, ma mi ferma stringendomi il polso.

"Tu frequenti sempre ragazzi idioti?" mi domanda di punto in bianco.

"Non sono idioti, hanno solo più intelletto di una certa persona" rispondo guardandola con aria da sfida.

"Veronica, cosa vorresti insinuare?" si comincia a scaldare.

"Nulla, stai facendo tutto tu. All'improvviso attacchi le persone che conosco e devi sapere che non riesco più a sopportare i nostri litigi" dico roteando gli occhi.

"Io dico ciò che vedo. Ieri ho visto Federico che fuori ad un locale, stava baciando una ragazza" mi osserva con tono deciso.

I miei occhi si vorrebbe chiudere e non riaprirsi per tutto il proseguimento della giornata. Non voglio crederci, le sue parole probabilmente saranno false, ma sembra così convinta di ciò che dice. Luca mi ha accennato che il mio ragazzo da un pò di tempo sta più con Eva, ma non vorrei che mi abbia tenuto nascosto che si sono anche baciati. No, non ci posso credere! Sicuramente è una cazzata.

"Mamma, la prossima volta, prova ad inventare una storiella più credibile" alzo gli occhi al cielo.

"Vero, questa volta sono serissima. Li avevo visti fuori ad un locale e lui nonostante fosse stanco, si era lasciato andare con una ragazzina più piccola che poteva avere all'incirca sedici anni" risponde con tono di voce fermo.

L'abbiamo fatto davveroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora