67.Valentina E Maira

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Veronica pov's

Federico sta andando via, mentre io mi dirigo sulla riva della spiaggia. Penso ancora alle parole di Rico e mi stupisco su come lui e il compagno di mia madre non abbiano un buon rapporto. Adesso io mi domando, cos'è successo tra quei due? Non ce la faccio più con tutti questi misteri, la mia testa sta per scoppiare. Arrivo in spiaggia e il mio umore è un misto di rabbia mischiata con preoccupazione. Proprio vicino alla costa, vedo una bambina che si diverte a giocare con la palla, ma quest'ultima finisce su Alessandro che si arrabbia molto con la piccola. Mi infastidisco ancor di più nel vedere questa scena, infatti, decido di andargli a parlare.

"Hey stai calmo, non vedi che la stai spaventando?" dico guardandolo con moltissima rabbia.

"Non ti impicciare" risponde Ale dandomi una spinta.

"Alessandro, ma ti sembra il modo di reagire? Hai risposto malissimo ad una bambina che per sbaglio ti ha lanciato la palla contro" urlo facendogli fare una figuraccia dinanzi a tutti.

"Mi hai messo in ridicolo! Questa me la pagherai" mi sussurra all'orecchio, lasciandomi la palla tra le mani.

"Ciao" gli rispondo seccata, mentre lui va via.

Quel ragazzo mi ha messo ansia, chissà cosa farà adesso, ma dovevo intervenire perchè non può fare il prepotente con chiunque. Sbuffando per le domande che mi gironzolano per la testa, porto lo sguardo sulla piccola che forse avrà qualche 9 o 10 anni, proprio non saprei.

"Ecco tieni piccola" dico, mentre lascio la palla alla bambina.

"Grazie tante, io sono Maira" mi sorride e questo sorriso è contagioso.

"Che bel nome, io sono Veronica" tiro uno spigolo del labbro all'insù.

"Vivi qui in Puglia?" mi domanda sedendosi sulla sabbia.

"No, vivo a Modena, però mi trovo qui per trascorrere le vacanze" risponde riuscendo a diventare più serena.

"Anch'io vivo a Modena e ieri sera sono venuta qui con la mamma, ma non restiamo molto tempo" spiega, mentre disegna delle strisce sulla sabbia.

Maira mi ha dato l'impressione di essere una bambina molto solare e vivace, non so come abbia fatto Alessandro a trattarla in quel modo. Una cosa non torna, perchè sua madre non è con lei? Se si trovasse qui nei dintorni, credo che prima sarebbe intervenuta.

"Ma adesso tua madre sa che stai giocando in questa parte della spiaggia?" domando un pò preoccupata.

"Beh" ridacchia nervosa.

"Monella" gli schiaccio la punta del naso, facendogli una linguaccia accompagnata da un sorriso.

"Sei molto simpatica" mi guarda con tutta l'innocenza di questo mondo.

"Grazie piccolina. Se ricordi dove si trova il tuo ombrellone, ti accompagno" suggerisco e lei annuisce.

Mi afferra dolcemente la mano, poi mi faccio guidare da lei. Dopo un bel tratto di strada, noto una ragazza che urla preoccupata il nome di Maira che è vicino a me, ma sembra non volersi più scollare dalla mia mano. Non capisco perchè, però noto una somiglianza nel volto di quella donna, come se l'avessi già vista da qualche parte, solo che non riesco a ricordare dove.

"Lei è mia mamma" la voce della piccola è molto flebile.

"Non ti preoccupare, se ti rimprovera è perchè ha avuto paura, ciò significa che ti vuole bene e si preoccupa per te" dico guardandola diritta negli occhi.

L'abbiamo fatto davveroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora