180. Federico Prova A Disegnare

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Federico pov's

La mia rabbia non si placa e nemmeno prendendo a pugni il muro di una casa, riesco a calmarmi. Le parole di Veronica mi hanno ferito profondamente, perchè non sono reali, io non sono uno facile come una volta. Ho paura che mi possa lasciare o che Benjamin e Irama si allontanano da me. No, devo mandar via questi pensieri e voglio solo un pò di pace. Sento dei passi e voltandomi, mi si scaraventa addosso Luca. Cercavo di rimanere in piedi, ma invece, cadiamo entrambi al suolo per lo scontro che è stato abbastanza forte.

"Scusami tesoro" dice Luca.

"Ok idiota, ma alzati che non sei una bambolina e mi stai schiacciando" mi dimeno, mentre lui mi guarda con un sopracciglio inarcato.

"Hai gli occhi lucidi e sei rosso dalla rabbia. Cosa ti è successo?" mi domanda alzandosi.

"Non ti deve interessare" mi rimetto in piedi, andando verso una panchina.

"Ti conosco bene, sai? Hai litigato con Veronica?" mi domanda sentendosi al mio fianco.

Lo guardo malissimo ed alzo gli occhi al cielo per ammirare la luna e le stelle. Se ripenso alla litigata di poco fa, mi verrebbe voglia di prendere a cazzotti il suolo. Non riesco più a contenermi dalla rabbia e questo non mi fa affatto bene.

"Questo non dovrebbe interessarti" mi mordo il labbro dalla rabbia e dalla tristezza.

"Io ti consiglierei di afferrare questa bomboletta e di venire con me a sfogarti con un bel murales. Allora, ti va?" mi domanda serenamente, maneggiando la bomboletta che ha tra le mani.

Lui vuole proprio questo, ma non voglio cadere in basso per solo un mio momento no. Devo riprendermi e ritornare a casa. Peccato che se ritorno nella mia dimora, Ben comincerà a farmi domande sul mio ritardo oppure avrò altre liti anche con lui e anziché dare spiegazioni, dovrò continuare a mentire. Non rispondo a Luca e lui tira uno spigolo del labbro all'insù, andando vicino la parete che poco fa stava subendo la mia ira. Mi immergo nei miei pensieri e solo il rumore dello spray, mi fa ritornare sulla terra. Mi volto alle mie spalle e vedo Luca completamente attento, che imbratta la parete. Il disegno che sta riproducendo è uno dei miei primi murales. Lentamente mi avvicino a lui e osservo l'opera che mi fa ritornare in mente molti ricordi che pur essendo malinconici, c'erano sempre momenti produttivi e magnifici.

"Ricordi quest'opera?" mi domanda Luca sorridendomi, mentre continua a disegnare.

"E me lo chiedi anche? Tu eri rimasto ore intere a spiegarmi come si facessero quelle scritte" ridacchio per il mio ricordo e mi nascondo le mani in tasca.

"Per non parlare di quando mi colorasti il braccio di vernice blu perchè non avevi notato il distacco dal colore della mia felpa con quello della parete" sorride.

"Non era colpa mia se ero tutto fatto haha" ridacchio.

"Sai che mi sono dimenticato come si riproducevano gli effetti di luce? Vuoi aiutarmi?" mi porge la bomboletta.

Rimango per un secondo indeciso se afferrarla o meno. Beh..in fondo devo solo fare delle strisce bianche e nere, non ci sarà niente di male. Afferro la bomboletta e Luca sembra compiacermi e contemplarmi.

"Ti aiuto, ma questo non significa nulla, ok?" gli dico e lui annuisce sorridendo.

Comincio con una sola linea e milioni di ricordi si fanno largo spazio nella mia mente. Mi concentro solo sul dipinto ed ecco quella sensazione che non provavo da molto tempo, quel senso di libertà, dove nessuno mi può dire quello che devo fare perchè sono io a decidere come riprodurre la mia idea di ombre.

L'abbiamo fatto davveroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora