83.Relazione Terminata

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Federico pov's

Mi sveglio spalancando gli occhi perchè sento qualcosa sul mio corpo, soprattutto sul mio petto. Quasi sobbalzo per lo spavento in quanto Rossella è stesa sul mio corpo e la sua testa è appoggiata ai miei pettorali. Lei ha un letto per dormire, quindi, poteva andare in camera sua che appoggiarsi su di me. Mi sento tutto indolenzito, chissà da quanto tempo sta dormendo così. Cerco di svegliarla e quando apre gli occhi, mi sorride sistemandomi il ciuffo con le sue mani.

"Rossella, spostati" dico innervosendomi.

"Finalmente ti sei svegliato" sorride ponendo i suoi occhi contro i miei.

"Devi alzarti" urlo dimenandomi.

"Non ti scaldare, amo ancora il tuo profumo" si avvicina pericolosamente alla mia faccia.

Un ciuffo di capelli si posiziona al lato del suo viso, si morde il labbro inferiore, mentre i suoi occhi brillano per la luce del sole che filtra da uno spigolo della finestra presente qui in salotto. Le sue mani cominciano a vagare lungo le mie braccia per poi salire fino ad arrivare alle mie guance. Avvicina molto il suo naso sul mio ed io sprofondo la testa nel cuscino per allontanarmi un pò, ma questo mio gesto poco geniale è stato invano. Le punte dei nostri nasi si scontrano e lei mi lascia un bacio al lato del labbro. Sento il suo respiro forzato che colpisce la mia guancia e i suoi occhi non fanno altro che incrociarsi con i miei.

"C-cosa cazzo vuoi fare?" deglutisco con fatica.

"Solo quello che non ho potuto fare per tanto tempo" ridacchia e le sue labbra sono a un centimetro dalle mie.

"Stai ferma, sono fidanzato" urlo chiudendo gli occhi per evitare di avere un contatto visivo e ricordarmi i momenti insieme.

"Dimmi un pò, anche questa povera ragazza è diventata una poco di buono?" si mette a cavalcioni su di me.

Cosa vorrebbe insinuare? Non potrei mai ridurre Veronica ai livelli di Rossella. Per fortuna ho abbandonato tutto e non c'è il rischio che io possa portare la mia ragazza ad affrontare una strada difficile.

"Non sono io che rovino le persone" mi infurio.

"Certamente Federico, certamente" ride istericamente.

"Devi alzarti Rossella" dico guardandola malissimo.

"Uffa, come sei antipatico" sbuffa alzandosi.

Prendo il mio cellulare e noto moltissimi messaggi di Veronica. Sto nei casini, non so cosa dirgli quando ritornerò da lei. Forse è meglio se mi alzo e cerco di tornare in hotel per parlare con Vero.

"E' la tua fidanzatina?" mi domanda Rossella.

"Non sono cazzi tuoi" rispondo avvicinandomi alla porta.

"Non ti lascerò in pace fin quando non mi parlerai di te e mio padre" dice, mentre sorseggia una tazza di tè.

Ignorandola completamente, esco di casa e comincio a camminare con la speranza di ritornare in hotel. Ieri sera non si vedeva nulla e probabilmente sarei andato a finire in posti a me inesistenti. Attraverso varie strade, vari vicoli senza riuscire ad arrivare all'hotel, ma per mia fortuna mi trovo vicino alla London Eye. In lontananza vedo i ragazzi della gita, quindi, li seguo. Siamo arrivati fuori al British Museum che ne avevo sentito parlare e posso notare il viso imbestialito della mia ragazza. Speriamo in bene! Prendo coraggio e mentre tutti si dirigono dentro la strutta, io mi avvicino a Veronica fermandola per potergli parlare. Devo sembrare più tranquillo che mai.

Veronica pov's

In un nanosecondo mi sono ritrovata a Federico proprio davanti a me, come se fosse comparso dal nulla. Il mio cuore per un attimo ha smesso di battere perchè pensavo che in realtà gli fosse successo qualcosa, invece è vivo e vegeto, ma io continuo ad essere arrabbiata.

L'abbiamo fatto davveroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora