141. Uno Studio Ricco Di Calore

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Sapere che Fede mi aiuta con i compiti, mi fa sentire più sollevata, così lui sarà testimone che studio e mia madre non potrà dire niente. Mi dispiace solo che adesso devo andare via da Chiara, Ludo, Ben e Irama perchè almeno per il weekend pensavo di poter trascorrerlo serenamente con loro, ma devo studiare. Non voglio dedicare tutte le ore della mia vita allo studio ed è per questo motivo che troverò sempre del tempo per i miei amici. Quando avrò terminato di studiare, mi vedrò con Leonardo per poter parlare della sua idea, poi se avrò tempo contatterò Eva per convincerla a vederci e se vuole posso fargli conoscere anche a Chiara e Ludo che farò venire con noi. Ritornando a pensare ai compiti, mi decido a parlare ai ragazzi.

"Ragazzi, io devo tornare a casa perchè mi sono ricordata che devo svolgere molti compiti e Fede si è disposto ad aiutarmi. Scusatemi tanto se me ne vado, volevate uscire con me ed io sono stata con voi solo per qualche ora" dico osservando le mie scarpe.

"Non preoccuparti, sei una ragazza molto simpatica e se vuoi la prossima volta ci organizziamo per la sera" suggerisce Irama.

"Sì, sarebbe una buona idea e grazie per la comprensione" sorrido e saluto tutti con un profondo abbraccio accompagnato da dei baci sulle guance.

Afferro la mano di Federico e insieme ci dirigiamo a casa mia. Entriamo nella mia abitazione e lo porto in camera facendolo sedere sul letto, mentre io prendo il libro di letteratura per studiare Dante. Mi faccio spazio accanto a lui e mi siedo incrociando le gambe, mentre Fede vedendo ciò si avvicina di più a me.

"Cosa devi studiare di letteratura?" domanda facendomi avvicinare la mia schiena al suo petto.

"Dante" rispondo mettendo la giusta pagina.

"Bene Beatrice, possiamo cominciare" ridacchia appoggiando le mani sulle mie che sostengono il libro.

"Beh..se io sono Beatrice, tu dovresti essere Dante, ma lui si innamorò di lei a nove anni e non aveva il coraggio di parlargli, mentre noi dal primo giorno che ci incontrammo litigavamo solo" dico con gli occhi sulle pagine.

"Bhe..perchè noi siamo un'altra versione della vita di Dante" ridacchia voltando il mio viso con il pollice e l'indice.

"Adoro questa versione" sorrido, mentre lui tira uno spigolo del labbro all'insù.

Le mie dita arrivano sul suo viso e vagano sui suoi zigomi per poi arrivare ai capelli per coccolarli. Sul mio viso emerge un profondo sorriso appena vedo gli occhi del biondo platino che mi è mancato moltissimo, anche se è stato assente per pochi giorni. Mi domando cosa sarebbe successo se non l'avrei mai perdonato per la storia di Rossella.

"Anch'io, ma mia cara non puoi scansartela che ora devi studiare con il mio aiuto" dice osservando le mie labbra.

"Hai ragione, però possiamo prenderci cinque minuti di pausa" gli schiaccio delicatamente la punta del naso con il mio indice.

"Ma se non abbiamo nemmeno cominciato, vogliamo già una piccola pausa?" domanda ridacchiando.

"" gli sussurro lasciandogli un bacio a stampo.

"Io sono contrario, forza prima il dovere e poi il piacere" mi fa una linguaccia.

Adoro quando fa così, sembra un bambino dolcissimo, anzi lui è un bambino dolcissimo e voglio strapazzarlo di coccole ad ogni ora. Leggo ad alta voce la biografia del poeta e sento lo sguardo attento di Federico. Quando ho terminato di leggere, lui comincia a spiegarmi con cura e modo molto apprensivo la biografia. Rico sembrava tanto il nullafacente che non voleva pensare allo studio, ma sembra molto colto, forse lui ha voluto nascondere questa parte di lui.

L'abbiamo fatto davveroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora