160. Dubbi e Sospetti

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Federico Pov's

Per fortuna che ho ripreso la pendrive, ma qualcosa non mi torna perchè io non avevo rimasto nessuna pennetta nella tasca. Avevo posato tutte le pendrive nel sacchetto a casa mia, sono anche ben nascoste. Non penso che mi sia caduta una, se il sacco era chiuso. Ivan è completamente sbiancato, mentre Vero è solo confusa, ma spero che non mi faccia delle domande.

"Perchè vi eravate agitati per quella pendrive?" ci domanda Vero.

"No, sarà una tua impressione, giusto Ivan?" ridacchio nervoso.

"E come fate a conoscervi?" prende parola la mia ragazza che incrocia le braccia al petto.

"Ci conoscemmo qualche giorno fa e subito siamo andati d'accordo ed è per questo che siamo diventati amici, ma adesso è meglio se andiamo perchè ho il compito di matematica alla prima ora" risponde Ivan, cercando una scusa il più veloce possibile.

Vero scrolla le spalle e mi lascia un bacio sulla guancia per poi andare via con il ragazzo incappucciato che mi fa segno di chiamarlo più tardi. Sono sicuro che la mia ragazza ha seri dubbi su me e il mio amico. Controllo la pendrive per vedere se è una dei due gruppi ed effettivamente, risale ai MOF. Stacco lo scoc per errore e sul suo retro, risultano due nome. Riesco a leggere Maia e Domenico. Probabilmente avranno unito i loro dati. La rimetto in tasca per avere un pò di prudenza e per evitare che mi cada ancora. Mi volto per andare a casa da Irama, ma una ragazza dai capelli blu, stava per farmi fuori con la sua moto che parcheggia a qualche metro da me.

"Certo che per darti la patente, li hai corrotti bene" gli urlo contro.

"Non rompere il cazzo" risponde, facendomi innervosire.

"Come se lo tenessi" incrocio le braccia al petto.

"Bamboccio, vuoi continuare ad urlarmi contro?" si posiziona dinanzi a me.

"Vedi di sparire che mi hai rotto le palle" la guardo negli occhi con molta rabbia.

"Mh, sei uno stronzo. Mi piace questo atteggiamento" sorride tirando uno spigolo del labbro all'insù.

Ci sono certe ragazze che sono proprio strane. Questa, prima mi stava venendo addosso con la moto, poi mi fa incazzare e ora fa la bipolare. Ha il labbro inferiore tra i denti e mi sta squadrando dalla testa ai piedi. Mi sono anche rotto di parlargli, molto meglio se vado via. La guardo male e gli do le spalle per andarmene verso casa, ma mi stringe il polso per farmi voltare nuovamente verso di lei.

"Come ti chiami?" mi domanda.

"Che te frega" rispondo acido.

"Credo che ti ho visto da qualche parte" dice pensierosa.

"Meglio che ti ricordi solo quella parte, perchè non ho intenzione di rivederti" assumo un tono sgarbato.

Prima che mi potessi divincolare dalla sua presa, il mio sguardo cade involontariamente sul suo collo e noto una collana con un ciondolo a forma di luna che riporta la scritta Carol. Questa è una dei membri dei Teenegers Artists? Mi avevano detto che erano permalosi, ma non pensavo che lo fossero anche nella vita reale.

"Beh, ci si vede in giro ragazzo ribelle" mi fa l'occhiolino e va via.

La stranezza è massima. Stavo per ritornare a casa, altrimenti Irama mi avrebbe sgridato per il ritardo, ma ricevo un messaggio di Luca che mi dice di raggiungerlo sul tetto della scuola di Vero. Aspettate..sul tetto della scuola di Vero? Gli ho scritto per avere spiegazioni, ma non visualizza. Mando un messaggio ad Irama per dirgli di aspettarmi perchè facevo un pò tardi e per mia fortuna, non mi ha liquidato. Cammino fin ad arrivare a scuola della mia ragazza e con la scusa di essere un amico di un professore, cerco le scale che mi portano al tetto. Se la mia ragazza mi vedrebbe, non so a cosa potrebbe pensare. Raggiungo il tetto e apro la porta. Vedo Luca che sembra molto arrabbiato e quasi mi divora con lo sguardo, intanto al suo fianco c'è quella ragazzina che rispose male a Veronica nel bagno del McDonald's.

L'abbiamo fatto davveroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora