176. Veronica Prova A Disegnare

379 30 17
                                    

Ivan sfreccia con massima velocità in vari vicoli ed io avverto molta paura, ogni volta che curva per arrivare in una nuova strada. Mi tengo strettissima a lui che quasi lo stritolo e mi sorprendo per come non mi stia ancora dicendo nulla. Ormai il vento non colpisce più il mio viso e la velocità della moto, sembra essersi placata. Credo che ci siamo schiantati oppure sono io che sto volando. Sento Ivan che si muove e aprendo gli occhi, realizzo che siamo fermi. Ci troviamo in una stradina piena di case, ma non c'è molta gente. Forse perchè è ora di pranzo e le persone sono impegnate a mangiare. Ivan si toglie il casco e si alza il cappuccio con molta tranquillità. Scendo dalla moto e mi avvicino a lui con le braccia conserte.

"Ciò che fate voi ragazzi di quel gruppo, è correre a velocità supersonica e pregare che non vi schiantate, tutto per potervi ritrovare in strani luoghi?" domando con un sopracciglio inarcato.

"No, stella cadente. Guarda un bel ragazzo che fa un opera d'arte" mi dedica un occhiolino, mentre io lo guardo con una risatina.

Prende una bomboletta che aveva nello zaino presente dietro alle sue spalle. Si avvicina a una parete di una casa e si guarda intorno per non farsi vedere da qualcuno. Lo raggiungo e appena punta la bomboletta spray alla parete, gli blocco il braccio.

"Se ti vedranno, ci converrà solo scappare" dico alzando gli occhi sulle finestre della casa.

"Significa che correremo" ridacchia, ma io non lascio la presa.

"Quando ci sono io con te, tu non fai cazzate" lo guardo male.

"Stella cadente, tu devi solo guardare" sorride.

"Ok, fai i tuoi disegnini deprimenti" mi surriscaldo allentando la presa dal suo braccio.

Mi dedica solo un sorrisino da ebete e si divincola dalla mia stretta. Comincia ad agitare la bomboletta e mi dedica un occhiolino, mentre io alzo gli occhi al cielo. Riporto lo sguardo sul ragazzo incappucciato e noto che ha cominciato a tracciare delle linee, con viso molto attento. Roteo gli occhi per quanta inutilità ci sia a disegnare su delle pareti con il rischio di essere scoperti. Lo riguardo e rimango un pò sorpresa per quanta bellezza stia prendendo possesso di quel disegno che sta realizzando. Mi avvicino più a lui e continuo a meravigliarmi per la sua opera che ritrae un drago affascinante. Dallo zaino, sfila altre bombolette e continua il suo disegno con massima concentrazione.

"Tu sei un'artista" dico con molta perplessità.

"No, questo è solo una sciocchezza, ma il merito è solo del ragazzo che mi ha insegnato a disegnare" sorride continuando il disegno.

"E chi sarebbe questo ragazzo?" inarco un sopracciglio.

"Federico" tira uno spigolo del labbro all'insù quando vede la mia faccia ancora più perplessa.

Non sapevo che Federico sapesse disegnare..sapevo che faceva murales in passato, ma non pensavo che sapesse fare anche lui certe opere. Io credevo che solo Ben si interessasse più alla pittura.

"Pensi che facciamo ancora cose inutili?" mi domanda Ivan che sorride.

"N..sì" rispondo con aria soddisfatta.

"Allora, dovresti provare a fare almeno una linea" sorride.

"Non disegnerei mai su una parete di una casa" incrocio le braccia al petto.

"Sì certo, dici così perchè non sei capace di usare una bomboletta spray" gli scappa una risatina.

"Dammi la bomboletta" dico con gli occhi serrati.

L'abbiamo fatto davveroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora