81. Una Sera Senza Fede

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Federico pov's

Sono incazzatissimo, quel coglione non riesce proprio a controllarsi con Veronica. Se non andavo via, probabilmente gli avrei fatto passare una mattinata con un occhio nero. Però è da questa mattina che cammino a vanvera e il cielo si è scurito, infatti, controllando l'orario mi rendo conto che sono le 20:00. Ora che ci penso, io di Londra non conosco le strade, infatti, non so dove mi trovo. Ci sono molti murales e questi vicoli sono strettissimi, però riesco a vedere un bar. Forse devo entrarci per riposarmi un pò, poi chiederò informazioni dopo aver preso una birra. Questo bar all'esterno è davvero strano, pieno di scritte poco gradevoli fatte con le bombolette spray, ma ci sono abituato, quindi, entro senza aver timore. Il locale è molto affollato di persone che sembrano molto vivaci, alcuni fumano, altri bevono e altri sono ubriachi fradici. Mi dirigo al bancone dove ci sono dei sgabelli alti, quindi, mi siedo e ordino la mia birra. Appena il barista mi serve ciò che ho chiesto e man mano scolo la bevanda, mi sento osservato come se una persona che è seduta accanto a me mi stesse fissando. Mi volto e noto che si tratta di una ragazza con i capelli tinti di colore verde con delle sfumature di nero, ha gli occhi verdi, dei tatuaggi lungo il braccio destro e indossa una maglietta attillata nera, delle calze a rete, dei pantaloncini neri con delle borchie che rivestono le tasche, ha dei guanti di pelle neri, ma almeno è truccata in maniera normale. Mi guarda davvero in maniera macabra, non capisco perchè, quindi, sarà meglio se comincio a parlare.

"Sorry, but do you need something?" chiedo se gli serve qualcosa.

"La tua voce è cambiata di poco, ma i tuoi occhi sono come li ricordavo, il tuo viso non è molto differente rispetto a prima, hai molti più tatuaggi e sembri più sfacciato. Federico, non mi sarei mai aspettata di incontrarti qui" dice questa ragazza.

No, non può essere lei, assolutamente no. Non posso credere che sia diventata così e solo a causa mia. Lei aveva i capelli rossi ed era una perfetta signorina educata e raffinata, invece ora è cambiata totalmente. Probabilmente starà continuando a seguire la strada sbagliata che io percorrevo sempre.

"Rossella" il mio tono di voce diventa molto roco, mentre la mia mente si riempie di ricordi che dovevano essere cancellati.

"Vedo che ti ricordi ancora di me" mi guarda negli occhi, ma io ruoto lo sguardo da un'altra parte.

"No Federico, adesso tu mi guardi in pieno viso" urla facendomi voltare la faccia e fa combaciare i nostri sguardi.

Non voglio parlare con lei, già sono pieno di problemi e non posso occuparmi anche di affrontare una discussione che è rimasta arretrata nel tempo. Vorrei anche riuscire ad affrontare una conversazione con lei e rispondere ad ogni sua domanda, ma non riesco proprio a guardarla. Ogni volta che osservo il suo viso anche se è cambiato molto, mi ritorna in mente tutto. Mi alzo per dirigermi fuori dal bar, ma Rossella mi afferra il polso graffiandomi con le sue unghie che sono molto lunghe.

"Scappi ancora?" domanda Ross.

"Cosa cazzo vuoi?" urlo.

"Sei sparito per cinque fottuti anni, mi hai lasciata senza nemmeno una spiegazione logica. Inoltre, voglio sapere cosa facevate alcune notti tu e mio padre" si infuria.

"Qualche anno fa volevo parlarti per risolvere tutto, ma tu avevi deciso di fuggire a Londra e non ti sei fatta più trovare" ribatto.

"Certamente, come se io credo a questa tua scusa. Tu non hai avuto le palle di fronteggiarmi e sei stato il primo a scappare da me. Sai bene che mi sono trasferita qui per dimenticarti, ogni cosa mi faceva ritornare te in mente. Ricordavo quando mi baciavi, quando mi coccolavi e quanto sono stata scema a seguirti nelle tue merdate per starti accanto" parla con grinta.

L'abbiamo fatto davveroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora