129. Nuovi Segreti

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Seguo la traiettoria visiva di Ludovica e capisco che davanti a noi c'è Leonardo che sembra indeciso se parlare o no. Vorrei provare a svignarmela per rimanere quei due da soli, però noto delle lacrime negli occhi di Ludo e capisco che devo restare. Ricordo quando si lasciarono la prima volta e non volevano più vedere nessuno. Almeno, riuscirono a risolvere e si rimisero insieme, invece adesso è tutto diverso. Non so cosa ci sia stato veramente che abbia diviso Leo e Ludo, ma credo che sono loro due a voler tenere tutto nascosto. In tutto ciò, stiamo ancora qui fuori e nessuno decide di parlare per rompere il ghiaccio. Il silenzio comincia ad essere straziante e decido di intervenire.

"Leo, perchè sei venuto qui? Come hai fatto a trovare casa mia?" domando al mio amico che punta gli occhi solo su di me ed esclude Ludo.

"Volevo darti la tua penna che per sbaglio ho preso io e casa tua l'ho trovata chiamando tua madre che mi ha spiegato la strada" risponde ed io annuisco prendendo la penna.

"Ci vediamo domani" dice Leo e lo saluto con un bacio sulla guancia.

Ludovica è stata appoggiata alla parete per tutto il tempo che Leo mi ha parlato. Ritorno da Chiara che è ancora disperata, ma appena nota il viso rattristito della nostra migliore amica, smette di preoccuparsi per l'orario e si avvicina a lei per sapere cosa gli sia successo. Forse Ludo sarà ancora innamorata di lui, ma non vuole accettarlo ed è per questo che non vuole vederlo..Beh questa è una mia supposizione, non so quale segreto nascondono.

"Ludo, cosa c'è che non va?" domanda mia sorella che è all'oscuro di tutto.

"Ho rivisto Leonardo" risponde la mia amica, mentre io rimango in un silenzio tombale.

"Dove? Siete ritornati insieme?" dice mia sorella assumendo uno sguardo malizioso.

"Stava fuori la porta di casa vostra e sai bene che non voglio tornare con lui" il tono di Ludo è molto affranto.

"Ragazze, adesso non pensiamoci più. Sapete che domani Benji e Fede staranno in radio?" cerco di cambiare discorso.

"Domani li ascolterò per tutto il tempo" risponde Ludo.

Mentre la guardo, i miei occhi si focalizzano sull'orologio alla parete che è posto dietro alle sue spalle. Comincio a ricordare che Mattia mi sta aspettando e con massima velocità, sistemo lo zaino.

"Ragazze, io devo scappare perchè devo andare a casa di un mio compagno di classe per studiare. Il prof vuole che noi studenti facciamo una ricerca e ci ha divisi in coppie" dico e corro fuori.

Non so dove si trova la casa di Mattia e mi tocca cercare il suo numero sul gruppo della scuola per poterlo messaggiare in privato. Dopo qualche minuto, mi invia la posizione ed io perdo un'eternità della mia vita per poter trovare la casa giusta. Finalmente dopo varie abitazioni, riesco ad arrivare alla mia meta. Mi accorgo di una villa enorme e rimango incantata dalla sua bellezza. Prima che suonassi il campanello, un uomo che stava annaffiando dei fiori del giardino, mi guarda stranito ed io cerco di salutarlo con un cenno della mano.

"Scusa, ma chi cerchi?" domanda quell'uomo.

"Sono una compagna di classe di Mattia e mi trovo qui perchè dobbiamo fare una ricerca insieme" rispondo con tono calmo.

"Ok, ti faccio entrare. Se te lo stai chiedendo, sono l'autista, ma puoi chiamarmi Marco" dice ed io annuisco con mezzo sorriso.

Marco con molta gentilezza, mi accompagna fin dentro casa e non faccio altro a che notare quanto sia lussuosa. Ammetto che a me piacciono le cose semplici e non molto raffinate, ma questo posto è incantevole. Ci sono moltissime stanze, ma non voglio che l'autista mi debba accompagnare fino alla camera di Mattia. Mi faccio dire dove si trova la stanza del ragazzo e dopo aver terminato la sua spiegazione, mi addentro in questo enorme labirinto. Apro molte porte, ma nessuna di queste mi conduce nella stanza giusta. Imprecando tutte le parolacce che conosco, arrivo all'ultima porta che ancora non ho ispezionato. Busso con molta fermezza e finalmente odo la voce del mio compagno di classe che mi propone di entrare. Quando metto piede nella sua camera, noto la mia esistenza di vita, ovvero, un'enorme pianoforte della Yamaha nero che è disposto poco più lontano dal letto di Mattia.

L'abbiamo fatto davveroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora