147. Comportamento Ingiusto

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Veronica pov's

Manca l'ultima ora da seguire e per mia sfortuna, la devo passare facendo la letteratura. Almeno il professore mi ha già interrogata, anche se a detta sua sono andata male. Lui ha detto che non interroga più di una volta al mese alla stessa persona, quindi, posso stare calma, anche se ho un brutto voto. Ieri ho comunque studiato con Mattia che ora sta ripetendo e noto che ogni tanto osserva un punto indefinito con la faccia da innamorato. Mi volto verso Leonardo e lo vedo tutto contento nel pianificare la serata con Ludo. Spero che andrà tutto bene. Nella classe riecheggia il suono della voce del professore di letteratura che dice quelle tremende parola, ovvero, 'devo interrogare'.

"Ragazzi, spero per voi che abbiate studiato sodo perchè voglio una bellissima interrogazione. Visto che vi vedo con i visi bassi e insicuri, interrogherò prima Veronica Bianchi, poi passerò a un'altra persona" dice sedendosi alla cattedra.

"Professore, io sono già stata interrogata e voi avevate detto che-" mi interrompe dicendo "So quello che ho detto, ma voglio fare una piccola eccezione con te. Vieni qui oppure mi fai capire che non hai studiato"

Leonardo stava per rispondergli con rabbia, ma io subito lo blocco perchè non voglio che si caccia nei guai. Questa volta ho studiato sodo e voglio dimostrarglielo cercando di prendere almeno la sufficienza. Vado vicino la cattedre e il suo sguardo comincia a fulminarmi con massima perfidia.

"Bene Bianchi, cominciamo subito. Parlami della vita di Dante" dice sorridendo.

"Dante nacque nel 1265 da una famiglia guelfa di Firenze-" mi blocca subito con un sorrisino.

"Ho scelto di farti direttamente delle domande" osserva il libro.

Comincia a farmi milioni di domande, ma per mia fortuna riesco a rispondere a tutte con molta tranquillità perchè le sapevo a pennello. Il viso del mio insegnante però, si trasforma in qualcosa di macabro.

"Ora parlami di Guido Cavalcanti" fa emergere sul suo volto un sorriso beffardo.

"Ma è un amico di Dante e non si doveva studiare" quasi urlo.

"Non mi interessa, è stato presente nella vita di Dante e dovevi studiarlo. Come vedo hai saltato un argomento, interrogazione non sufficiente. Bianchi vai al tuo posto" dice con furia.

"Ma professore siete fuso forte, nemmeno io sapevo rispondere a tutte quelle domande e lei dice che è un'interrogazione insufficiente? Nessuno ha fatto Cavalcoso" si intromette Leo.

"Cavalcanti Leonardo. Visto che hai tutta questa voglia di parlare, vieni tu all'interrogazione" quasi urla.

Sono arrabbiatissima che potrei anche rispondergli molto male al mio insegnante e per evitare di urlare, chiedo di poter uscire per un pò. Giro per i corridoi e penso a come tenere nascosto a mia madre il brutto voto. A un tratto vedo Domenico intento a rincorrere Ivan che sembra uscito e rientrato da scuola. Il ragazzo antipatico si nasconde nei bagni, mentre Domenico si arrende nel cercarlo e si dirige verso le scale antincendio. Ivan esce dal suo nascondiglio e noto delle lacrime ai suoi occhi che asciuga con il braccio coperto dalla felpa nera. Si avvicina a una finestra della scuola e osserva l'esterno, mentre altre lacrime rigano il suo viso. So quello che mi ha detto e proprio è stato uno stronzo, ma non riesco a vedere le persone piangere. Perchè mi commuovo sempre? Avrò qualche problema forte. Mi avvicino a lui che appena sente i miei passi, si asciuga di fretta e furia le lacrime.

"Ivan-" mi interrompe dicendo "Lasciami stare"

"No, antipatico screanzato" urlo e cerco di afferrargli il braccio, ma la mia mano scontra bruscamente il suo fianco.

Ivan comincia a contorciarsi dal dolore e non smette di toccarsi il fianco. Non volevo fargli male, non l'ho fatto nemmeno di proposito. Ora mi trucida ed io mi sento in colpa perchè non volevo farlo male, ma intanto sente dolore.

"Ivan, non volevo farti male, perdonami" dico, ma lui non risponde e cerca solo di trattenersi le lacrime.

Gli vado ulteriormente vicino, ma lui si accascia a terra non sopportando più il dolore ed io mi sto preoccupando davvero male. Non passa nessuno per di qua e i collaboratori stanno dall'altro lato. Mi alzo per andare a chiamare aiuto, ma Ivan mi stringe la gamba per farmi fermare e quando porto lo sguardo su di lui. Vedo che per cercare di tirarmi gli si è alzata la felpa e posso accorgermi di un enorme livido sul fianco accompagnato anche da dei graffi.

"C-come ho fatto a farti così male? Perdonami Ivan, ti prego resisti che vado a chiamare aiuto" piango per quella ferita brutale.

"Ferma, non sei stata tu" risponde cercandosi di alzare in modo dolorante.

"E' stato quel Domenico questa mattina? Per questo motivo ti stava inseguendo?" domando ricevendo una negazione col capo.

"No, ero caduto qualche giorno fa sul marciapiede e la maglietta che avevo si era alzata facendomi strisciare sulla strada ed è per questo che ho i graffi" dice sicuro.

"Pensavo che ti avevo fatto un male bestiale" continuo a piangere e instintivamente lo abbraccio, ma lui assume le guance rosate e subito si scolla.

Perchè fa così? Ogni volta che uno si preoccupa per lui oppure cerca di fargli una carezza, si sposta facendo il permaloso e l'incazzato. Lo guardo confusa e mi asciugo le lacrime, mentre lui osserva altrove.

"S-scusa se prima ho offeso te e il tuo ragazzo" dice osservando la finestra.

"Scuse accettate" rispondo e lui sorride portando il viso sul mio.

"E' la prima volta che ti vedo sorridere" tiro uno spigolo del labbro all'insù.

"Beh..non ti ci abituare. Io vado in classe perchè tra poco suona la campanella" dice andando per la sua strada.

Decido di ritornare in classe, cercando di dimenticarmi anche il brutto voto che ho ricevuto. Questa sera uscirò con Fede e dormirò a casa sua che sarà libera fino le due di notte, non vedo l'ora di passare del tempo con lui.

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Ciaoo a tuttii, siamo arrivati alla fine di un nuovo capitolo e spero che sia stato di vostro piacimento. Veronica continua ad avere problemi con il professore di letteratura e questo potrebbe anche incidere su ciò che gli aveva raccomandato sua madre. Vero scoprirà che Ivan ha presente un enorme livido sul fianco, ma il biondo gli ha solo detto che era caduto. Ovviamente Vero non crede alle sue parole, ma decide di focalizzarsi sull'uscita con Fede che avrà inizio la sera. Secondo voi, il professore di letteratura ha interrogato Vero di proposito? Ivan, si confiderà mai con Vero? Federico e Veronica riusciranno a passare una cena romantica? Fatemi sapere le vostre opinioni sotto nei commenti.

Non dimenticate di lasciare una stellina alla storia e di salvarla in biblioteca o altrove. Inoltre chi mi darà dei suggerimenti sulla storia verrà ringraziato nei prossimi capitoli.

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