35 - Her Name Is Daisy

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Eloise veniva trascinata dalla mano,

"Felpato! Rallenta!" disse al ragazzo difronte a lei, la vista di ciò che la circondava bloccata dai suoi fluttuanti capelli neri. Sirius era arrivato di corsa nella sala comune di Grifondoro cinque minuti prima, ansimando pesantemente, e aveva preso Eloise dalla mano tirandola nei dormitori dei ragazzi. La coppia aveva preso la Mappa del Malandrino e si erano seduti sul letto di Sirius. Lui si passò una mano tra i capelli e si mise una mano sul petto ansimante, "Sirius-"

"Dammi un minuto, ho corso dalla torre di Corvonero" lui alzò una mano e si stese sul suo cuscino.

Eloise aspettò un minuto. Guardandosi intorno nella stanza, vide un pezzo di carta sul comodino di Sirius con il suo nome scritto sopra. Poteva riconoscere la fastidiosa scrittura precisa di Sirius, anche se non era in inglese ma in francese. Riuscì a vedere le parole, 'Eloise, J'ai attendu trop longtemps, mais...' prima che Sirius lo prendesse al volo e lo mettesse in uno dei suoi cassetti,

"Cos'era? Per cosa hai aspettato troppo tempo? E perché c'era il mio nome?" chiese lei e Sirius si strofinò dietro il collo,

"È... niente- ad ogni modo!" gridò lui sedendosi, "Cosa sono venuto a dirti" disse lui controllando oltre la sua spalla per vedere se qualcuno stava ascoltando, "Ero nel dormitorio delle ragazze di Corvonero-"

"Con Daphne senza dubbio" borbottò Eloise e Sirius si schiarì la gola imbarazzato,

"Si... beh, ad ogni modo, ero dai Corvonero quando ho accidentalmente ascoltato Milton parlare nella sala comune" Eloise si rianimò leggermente, la testa si alzò dalla precedente posizione tra le mani, "Stava parlando di chiedere a qualcuno di essere la sua ragazza" continuò Sirius e le spalle di Eloise si incurvarono, probabilmente qualche splendida ragazza del settimo anno, pensò lei, "E poi ha detto il tuo nome". Eloise spalancò la bocca alle parole di Sirius,

"Il m-mio nome?" chiese lei e Sirius annuì, Eloise era troppo scioccata e euforica per vedere che era sconvolto, "Sei sicuro che ha detto il mio nome?" chiese lei e Sirius roteò gli occhi,

"No, ora che ci penso, penso abbia detto Brutta Bulstrode" disse lui sarcasticamente e Eloise rise.

"Neanche per sogno" sussurrò lei.

"Ascolta" iniziò Sirius, "sai come mi sento io, così francamente, non so perché te lo sto dicendo... potrebbe essere semplicemente la mia gentile e generosa natura-"

"Vai al punto Felpato"

"Ma sembra che ti piace Milton, quindi eccomi qui, sto potenzialmente perdendo la più bella ragazza della scuola perché sono fottutamente gentile" mormorò l'ultima parte e Eloise quasi non la sentì,

"Stai bene Sirius?" chiese lei e Sirius alzò lo sguardo, mettendosi in volto un finto sorriso,

"Bella Puff, perché lo chiedi?" Eloise alzò semplicemente un sopracciglio e la sua facciata felice crollò, "Io.... ummm, ho rotto con Daphne" disse lui in fretta e gli occhi di Eloise si spalancarono. Sirius cercò sul suo volto anche solo una frazione di gioia ma lei era scioccata, l'unica cosa che riuscì a dire fu,

"Il suo nome è Daisy".

———

La neve si stava sciogliendo e l'erba verde stava apparendo di nuovo mentre le Highlands scozzesi si preparavano per la primavera. Germogli colorati fiorivano nei terreni di Hogwarts e il freddo dell'inverno non c'era più sollevando sia le temperature che gli spiriti degli studenti; specialmente i due studenti che camminavano mano nella mano lungo la strada acciottolata per Hogsmeade. I sentieri di pietra erano di nuovo visibili e il cielo blu pervinca era coperto di nuvole.

Eloise diede calorosamente il benvenuto ad Aprile e sorrise a se stessa mentre superava i verdi alberi, le foglie che fluttuavano leggermente nella piacevole brezza. La mano di Cameron tremava leggermente nella sua mentre la coppia andava ai Tre Manici di Scopa per il loro appuntamento, il Corvonero l'aveva trovata il giorno prima e aveva richiesto che lo accompagnasse al pittoresco villaggio dicendo che doveva chiederle qualcosa di importante. Dopo che Sirius le aveva detto di aver sentito Cameron parlare di chiedere a qualcuno di essere la sua ragazza, Eloise aveva avuto un sospetto su quale sarebbe stata la domanda. I nervi di Eloise si erano rilassati leggermente mentre respirava l'aria fresca, il dolce profumo di fiori che le inebriava i sensi.

Raggiunsero il pub e si sedettero uno accanto all'altro, Cameron prese entrambi le mani di Eloise quasi all'istante dopo essersi seduti. La guardò negli occhi e prese un respiro profondo, sembrava preparasi per la sua importante domanda. I nervi di Eloise tornarono, ma invece delle precedenti farfalle, era un uragano di paranoia che frullava nel suo petto, lasciandosi dietro una scia di respiri accelerati e dita irrequiete. Eloise si morse il labbro inferiore e guardò la bocca di Cameron aprisi, le sue labbra che formavano le parole che voleva così disperatamente sapere. Le sei parole avevano trapassato l'aria viaggiando nella atmosfera finché non si posarono nelle orecchie di Eloise. Lei si bloccò, non era troppo scioccata essendo stata avvertita prima ma tuttavia i suoi occhi si spalancarono. Uno sguardo di preoccupazione attraversò Cameron, l'espressione ansiosa che non donava al suo solito modo rilassato e fiducioso.

Eloise si ripeté la domanda in testa. La domanda che ovviamente le era già stata fatta prima: tre volte. La prima, quando aveva dodici anni, da un Tassorosso di nome Albert Kendal un anno prima di lei. Gli aveva detto un no a cui lui aveva risposto sostenendo che fosse un obbligo ma le sue guance rosse e gli occhi feriti dicevano altrimenti. La seconda volta era stata al quarto anno, da Hugo Nichols di Serpeverde. Lo aveva chiesto a Eloise, per la sua sorpresa, dopo una lite avuta nel mezzo di Erbologia, lui aveva rovesciato il suo vaso. Non ebbe tempo di dire no prima che James e Sirius si mettessero davanti a lei e incrociassero le braccia, mandandolo via. La terza e più recente volta era in quello stesso anno, da William Wood, quando lui glielo aveva chiesto nella Sala Grande lei aveva risposto di sì solo per poi lasciarlo il giorno dopo.

Ma questa volta, mentre Cameron era seduto lì, i vulnerabili e preoccupati occhi blu pieni di speranza, lei non poteva dire no. Quindi quel giorno, il 4 di aprile del 1976, quando Cameron Milton chiese a Eloise Potter di essere la sua ragazza, lei disse si.

Chasing The Stars | Marauders | Sirius Black (traduzione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora