"Lou mi dispiace! Non volevo fare niente- mi disgusta pensare che ero io in quella situazione. P-per favore guardami, Lou... per favore" Sirius andò vicino alla finestra del dormitorio dei Malandrini dove Eloise stava guardando fuori. "Lou... per favore perdonami" sussurrò lui, "Farei qualsiasi cosa per tornare indietro-"
"Ma non puoi" disse Eloise impassibile,
"Eloise per favore. Non sono stato io! Quello non ero io!"
"Ma sei stato tu!" Eloise si girò per fronteggiare Sirius, dando a lui piena vista dei segni delle lacrime sulle sue guance e a lei del dolore di lui, "Eri tu che eri lì in piedi, all'angolo, che pomiciavi con Daisy fottuta Maple" la sua voce si incrinò e Sirius non voleva altro che avvicinarsi a lei, "E si, è da egoisti perché non è colpa tua. Ma non posso togliermi l'immagine dalla testa... di te e lei e-" si fermò, strozzandosi con le lacrime mentre iniziava di nuovo a girarsi ma Sirius si avvicinò e le prese la mano per fermarla,
"Non posso neanche immaginare come ti senti" disse lui, le lacrime che gli riempivano gli occhi, "Se fossi stata tu-" lui scosse la testa e chiuse gli occhi, "Ma ti amo, Eloise. Ti amo così tanto e se ne fossi stato consapevole- niente sarebbe mai successo" la pregò ma lei si rifiutava di alzare lo sguardo e guardarlo negli occhi,
"Ma è successo" sussurrò lei,
"Eloise-"
"Ma è successo e io l'ho guardato" lei alzò lo sguardo, gli occhi nocciola che perforavano quelli grigi di lui. Il rimorso che incontrava la disperazione. Il dolore che incontrava il dolore. "E fa male come niente mi aveva mai fatto male prima."
"Mi dispiace" Disse Sirius, "Ma per favore, lascia che mi faccia perdonare" lei tirò via la mano dalla sua stretta, lui si avvicinò ma lei fece un passo indietro,
"Penso che abbiamo bisogno-"
"No."
"Sirius, ho bisogno di una pausa-"
"No!" Sirius le prese di nuovo la mano, "Per favore non farlo! Per favore non farmi questo" singhiozzò lui, lasciando scorrere le lacrime e disegnare delle linee sulle sue guance,
"Devo."
"N-no non devi! Per favore, ci deve essere un'altra soluzione. Non posso affrontare questo."
"Sirius-"
"Eloise, Eloise ti sto supplicando. Ci deve essere qualcos'altro che possiamo fare, per favore" si strozzò lui con un singhiozzo e Eloise sentì il cuore strapparsi alla vista del suo volto affranto,
"Anche per me è difficile-"
"Allora non farlo! Per favore non farlo! Eloise ti amo. Per favore... non lasciarmi... non lasciarmi" Sirius cadde a sedere sul suo letto e si prese la testa tra le mani, piangendo pesantemente. La vista di Eloise si annebbiò a causa delle lacrime che non aveva lasciato cadere e si chiese come qualcuno potesse farlo, come qualcuno potesse rompere con qualcuno che amava così tanto. Prese un respiro tremante e si girò per uscire dalla porta, "Eloise!" sentì dei passi e presto Sirius fu davanti a lei, "Ti sto supplicando-"
"Ho bisogno di tempo Sirius" sussurrò lei e alzò lo sguardo dal pavimento, "Ho solo bisogno di tempo."
———
Era passata una settimana dal 'tempo' di Eloise e non stava andando bene. Sirius era costantemente nella sua testa, anche se con il passar del tempo non era più l'immagine di lui e Daisy. Era solo lui. Che fosse il suo sorriso mozzafiato; il modo in cui spostava i capelli quando si mettevano in mezzo; oppure come la guardava sempre con il volto illuminato; come se lei fosse il motivo della sua felicità. Si ritrovò a immaginarlo più volte di quante ne potesse contare e ogni volta era come se la stessero pugnalando ripetutamente al petto. Gli mancava più di quanto pensava fosse possibile sentire la mancanza di qualcuno... e c'era solo un muro tra loro. Aveva iniziato a passare tutto il suo tempo nel letto, indossando una delle sue felpe e accarezzandosi distrattamente il ventre gonfio. Il momento in cui gli era mancato di più era stato quando aveva trovato il nome perfetto se fosse stata una bambina. Stava per saltare dal letto e dirglielo. Si stava già immaginando il sorriso felice sul suo volto quando sarebbe stato d'accordo su quanto fosse perfetto il nome per la loro piccola bambina. Ma poi la colpì... 'aveva bisogno di tempo' si era detta. Se ne stava già pentendo. Si chiedeva perchè non lo affrontava e lo baciava e gli diceva che ora andava tutto bene. Ma era perché non andava bene. Ogni volta che vedeva qualcosa che le ricordava dell'orrenda notte, sentiva di nuovo il dolore sopraffarla, il soffocante dolore di pura agonia.
Era un sentimento molto familiare a Sirius in quel momento. Il suo programma giornaliero non era molto diverso da quello di Eloise: steso a letto a crogiolarsi nel suo stesso tormento mentre fissava il soffitto. Aveva iniziato a spruzzare il profumo, che lei aveva lasciato in bagno, nella stanza per poter sentire il suo odore. 'Sei. Patetico.' pensava quando trovava una delle sue maglie e lasciare scivolare una lacrima sulla guancia. Non era mai stato così colpito nella sua vita intera... e lui aveva avuto una vita difficile. Faticava ad addormentarsi senza stringere le braccia attorno alla vita di lei. Poteva a malapena farsi la doccia senza pensare a come lei gli rubava spesso la schiuma da barba per spruzzargliela addosso, la sua risata squillante che riempiva la stanza. Era sopraffatto dalla solitudine ed era più che grato che almeno James non ce l'avesse con lui. In effetti, James stava cercando disperatamente di far parlare sua sorella con il ragazzo devastato.
"Belle... è distrutto" le aveva detto quando era andato a trovarla nella sua stanza, "Non l'ho mai visto così sconvolto. O te a dirla tutta... perché non gli parli?"
"Non lo so" rispose onestamente Eloise,
"Ti fidi di lui?"
"Si."
"Ti manca?"
"Si."
"Lo ami?"
"Più di qualunque cosa."
"Allora cosa ti ferma?"
"Il dolore."
Il dolore. Il dolore opprimente che sentivano entrambi per la mancanza l'uno dell'altra. Un dolore che poteva essere sostituito solo dalla loro riunione. Ma Eloise 'aveva bisogno di tempo'. Aveva bisogno di tempo per elaborare cosa era successo e accettarlo. Per accettare che era successo e niente poteva cambiarlo. Per accettare che non era colpa di Sirius e accettare che anche lui stava male. Per accettare che si amavano e che la loro separazione non stava beneficiando a nessuno dei due, per nulla. Sembrava abbastanza facile. Ma Eloise ancora non aveva fatto niente di tutto questo, perché era troppo occupata a pensare al suo dolore che a quello degli altri. Qualcosa che aveva capito quando per la prima volta aveva lasciato il letto in una settimana. Quando origliò una conversazione sottovoce tra Remus e James riguardo lo stato danneggiato di Sirius... e lo stato danneggiato della finestra del dormitorio. Riguardo al fatto che Sirius Black era in Infermeria con una mano rovinata ed era tutta colpa sua.
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Chasing The Stars | Marauders | Sirius Black (traduzione)
RomanceEloise Malfoy finalmente scappa dalla prigione che è il Malfoy Manor mentre si addentra nei suoi anni ad Hogwarts. Andando immediatamente d'accordo con i dispettosi James Potter e Sirius Black, le cose non sembra che andranno come aveva sperato El...