50 - Internal Struggles

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Poteva sentire il muro di pietra dietro la schiena; il respiro irregolare sulla sue guance; l'orribile e bruciante sensazione mentre le mani la toccavano; la sua energia diminuiva mentre lottava contro lui; lacrime calde tracciavano linee sul suo viso; la bile che risaliva in gola mentre lui le baciava il collo. Si sentiva debole, impotente mentre lottava contro i suoi occhi e il suo cuore senza amore, poteva sentirlo battere mentre lui schiacciava il suo corpo su quello di lei, il suo peso sui suoi polmoni.

Lottò per prendere fiato, le mani sul suo viso, le impedivano di vedere e la facevano stare zitta, zittivano le sue implorazioni di pietà... le sue implorazioni perché la finisse. Giurò avesse milioni di mani, alcune scivolavano sotto la sua maglia, altre lungo la sua schiena e un paio che le tiravano i capelli.

La ragazza non voleva altro che privarlo del potere, per dimostrare che era capace di difendere se stessa contro il diavolo del mondo- contro lui. Stava lottando per mantenere conoscenza, ogni debole respiro che le scuoteva la spina dorsale e ogni volta i denti di lui le mordevano la pelle minacciandola.

La sua vista vacillò, stava per mollare. Stava per cadere nel richiamo dell' insensibilità, torpore, quando dei passi affrettati risuonarono a terra, riempiendo la sua testa come la sinfonia della batteria più rumorosa. Il grido arrabbiato del ragazzo che amava di più al mondo, il suo sangue, suo fratello. Il rilascio di tutte le mani provocarono una dolce sensazione di sollievo scorrere in tutto il corpo. Il disgustoso suono delle nocche contro il viso faceva eco nella sua mente mentre si aggrappava forte al suo salvatore, lasciando il familiare odore di menta e pelle riempire le sue narici.

Eloise si alzò di scatto mentre si svegliava, cercando di calmare i suoi respiri accelerati e asciugando il sudore sulla testa. Era il solito incubo, riviveva il momento che voleva più di tutti dimenticare. Le lacrime scendevano dagli occhi mentre si abbracciava, seduta a gambe incrociate sul suo letto. Le vacanze estive erano iniziate da una settimana ed era fantastico- almeno i giorni lo erano: riempiti dal dolce far niente con James e Sirius, prendere il sole e nuotare nel freddo lago. Ma poi cadeva la notte, liberando Eloise da ogni felicità che aveva provato quando il sole era alto e forzandola ad attraversare il dolore che aveva provato quel giorno... ancora e ancora.

Lo nascondeva piuttosto bene, nessuno attorno a lei era a conoscenza delle sue lotte interne; come vedeva il volto di Cameron nella sua mente quando sbatteva le palpebre, come rabbrividiva ogni volta che qualcuno la toccava- a parte Sirius e James. Uno penserebbe che avendo passato qualcosa come quello, essere baciata e stretta tra le braccia di qualcuno sarebbe stato doloroso per lei, ma era l'unica cosa che teneva Eloise sana di mente. L'amore che poteva vedere chiaramente negli occhi di Sirius ogni volta che la guardava, la tenerezza nei suoi movimenti ogni volta che la toccava. Vedete, la coppia si toccava sempre in qualche modo, nel modo più innocente possibile, che fossero le sue braccia attorno a lei o le sue dita che tenevano il ritmo sulla coscia di lui. Si sentiva al sicuro tra le sue braccia, come se non potesse essere ferita, e lui lo sapeva. Infatti, non era vero che nessuno sapeva della sua lotta interna, una persona si. Lo stesso ragazzo che l'avrebbe cullata dopo che si svegliava dai suoi incubi, i suoi sussulti che lo allertavano e lui non avrebbe perso tempo a correre nella sua stanza, facendola dondolare dolcemente mentre lei piangeva sulla sua spalla. Occasionalmente si sarebbe appallottolato nella sua forma di cane alla fine del suo letto, un orecchio in allerta, in attesa di un qualsiasi suono di disagio da parte della ragazza.

Eloise era grata di potersi aprire a qualcuno, di non doversi nascondere dietro la facciata stereotipamente coraggiosa da Grifondoro. Perché, francamente, la odiava. Odiava dover far finta di stare bene e odiava non essere capace di accettarlo e andare avanti, la faceva sentire debole. Ogni volta che lo menzionava a Sirius invece, lui cercava di convincerla diversamente, stringendole le mani tra le sue e ricordandole quanto era forte. Elencava tutte le cose che aveva dovuto sopportare nella sua breve vita,

"Eloise Potter" diceva lui seriamente, guardando in quegli occhi nocciola, "Tu sei la sola persona più coraggiosa che io abbia mai incontrato. Hai passato anni a Malfoy Manor, fisicamente e emotivamente torturata ma comunque eccoti li a Hogwarts, un sorriso sempre sul viso. Era lì accanto a Lily nonostante gli innumerevoli insulti sul fatto di essere una traditrice del sangue, per non menzionare che difendi ognuno dei tuoi amici contro chiunque lo guardi nel modo sbagliato, non importano le conseguenze. Tu. Sei. Coraggiosa Eloise, e forte. Il fatto di avere ogni giorno un bellissimo sorriso dovrebbe provarlo. L'unica che non ci crede sei tu."

Dopo questo particolare incubo, non fu Sirius che arrivò e la strinse a lui... fu James. Era in piedi all'ingresso, strizzava gli occhi stanchi verso lei da dietro gli occhiali,

"Belle?" chiese lui e gli occhi si spalancarono quando la vide, le lacrime che scendevano sulle guance. Corse verso lei e la tirò al petto, accarezzandole i capelli, "Cosa è successo?" chiese lui dolcemente, la preoccupazione evidente nella voce.

"I-incubo" disse con la voce incrinata, "Su quel giorno... con Cameron" la voce si spezzò e chiuse gli occhi, la testa contro il petto di James mentre ascoltava il costante battito del suo cuore.

"Belle..." sussurrò lui, "Questo succede spesso, vero?" chiese lui, già conosceva la risposta. Eloise sentì il forte respiro che prese mentre lei annuiva, "Oh Belle" lui si sedette sul suo letto e si allontanò per guardarla, le prese il volto tra le mani e le asciugò gentilmente le lacrime, "Mi dispiace così tanto" mormorò lui, le lacrime scendevano anche dai suoi occhi.

"Odio sentirmi così" tirò su col naso lei, "Mi sento come una debole ragazzina, come se il vento potesse spazzarmi via" James si accigliò e le accarezzò la guancia con il pollice,

"Ascoltami Belle" disse lui alzandole il mento per farsi guardare, "Ho sentito Sirius dirti questo, quindi ora tocca a me. Sei più coraggiosa di quanto credi. Hai passato qualcosa di orribile e traumatico, questo è naturale. Lo supererai, lo so che lo farai- perché sei la mia incedibile, intelligente, bellissima sorella... è sono più che sicuro che puoi fare tutto"

Chasing The Stars | Marauders | Sirius Black (traduzione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora