115 - Fury and Grief

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Eloise e Sirius erano a letto una notte, era tardi. Eloise stesa sulla schiena e con un sorriso in volto mentre guardava Sirius passare le dita sul suo ventre, cogliendo frammenti dei suoi silenziosi mormorii. Lei gli accarezzò i capelli e sospirò felice, ridacchiando leggermente mentre Sirius cercava di dire una barzelleta al bambino.

"Non ti possono sentire, Pup" sussurrò lei, interrompendo l'isterica risata di Sirius per la sua battuta,

"SHH! Lui ti può sentire" si imbronciò e le sorrise leggermente mentre lui poggiava di nuovo la testa sulla sua pancia, "Come stavo dicendo prima che tua madre mi interrompesse sgarbatamente... Io sarò il genitore figo e ti insegnerò a giocare a Quidditch perché Mamma è senza speranze-"

Le farneticazioni di Sirius furono interrotte da un calcio del bambino,                                                                                          "HA! Lui non è d'accordo con te" Eloise ridacchiò e passò una mano sulla pancia affettuosamente, "Il piccolino di Mamma."

"Più un'adulatore" si imbronciò Sirius, spostandosi dal petto di Eloise e girandosi sul letto. Eloise lo spinse con il piede ma la sua risposta fu uno sbuffo infastidito. Eloise si mise a sedere e si sporse addosso a lui, pizzicandogli e schiacciandogli le guance,

"Hey. Hey, Felpato. Felpato. Felpato. Hey. Hey, Felp-"

Il punzecchiare incessante di Eloise venne bloccato da Sirius che si girò bruscamente mentre le mani andavano ai fianchi di lei, facendole il solletico. Lei iniziò a ridere e lo colpì per fermarlo, inutilmente come al solito. Sirius sorrise mentre le risate di Eloise rimbombavano nella stanza e lei strillava mentre scalciava, "Fermo! Fer- AH! Sirius! Haha, STOP!" si strozzò lei e Sirius la lasciò andare, ricadendo accanto a lei mentre le sorrideva,

"Imparato la lezione?" chiese lui e Eloise annuì, respirando affannosamente,

"Soffrire il solletico è una maledizione!" lei alzò le mani in aria e si girò a guardare Sirius, "E tu lo fai solo per sentirmi ridere perché sei così emotivo e carino" lei gli pizzicò le guance e le schiacciò tra loro. Sirius le prese i polsi e le spostò le mani dal suo viso, mettendole sulle sue spalle e mettendo le sue sulla sua vita,                                                                                                  "Non posso negarlo" scrollò le spalle lui e Eloise sorrise,

"Ti amo piccola merdina sdolcinata."

"Ti amo di più, tu persuasivo... pisellino" ghignò lui mentre Eloise sussultava,

"Non sono un pisellino!" disse lei offesa,

"Sei un pisellino" annuì Sirius e avvolse le braccia attorno alla sua vita, chiudendo gli occhi e ispirando dal naso. Eloise gli passò una mano tra i capelli e sorrise mentre le loro gambe si intrecciavano. Questa, pensò lei, è la perfezione. Naturalmente, in questi casi va tutto male.

———

Eloise e Sirius si erano appena addormentati quando la loro notte venne disturbata dal rumoroso suono di qualcuno che si materializzava nella loro stanza. Entrambi si svegliarono di scatto e Sirius prese la sua bacchetta, mettendo protettivamente un braccio davanti a Eloise mentre illuminava a stanza con un incantesimo. La coppia fu più che scioccata di vedere una creatura piccola e raggrinzita che singhiozzava sul pavimento. I suoi lamenti risuonavano nella stanza e Eloise fu grata di aver fatto un Muffliato in modo che nessuno della sua famiglia si potesse svegliare. Sirius si alzò dal letto con esitazione e camminò in punta di piedi verso il punto in cui la piccola persona - che ora Eloise aveva capito essere un elfo domestico - stava dondolando avanti e indietro sul pavimento.

"Kreacher...?" Sirius si inginocchiò lentamente e si accigliò alla vista dell'elfo. Fece una leggera smorfia mentre Kreacher alzava lo sguardo e lo guardava, le lacrime che scorrevano sulle guance e il dolore che si poteva vedere in ogni centimetro del suo volto rugoso. "Kreacher, cosa-"                                                  "P-Padron Regulus..." Kreacher si bloccò, i singhiozzi che avvolgevano la sua piccola figura e si stese sullo stomaco, i fragili pugni che colpivano il tappeto. Eloise sentì il cuore martellare nel petto mentre scambiava uno sguardo pieno di paura con Sirius. Scostò le coperte dal suo corpo e si mise accanto all'ora ansioso Sirius,

"Kreacher... cosa Regulus?" insistette Sirius e Kreacher si fermò mentre alzava lo sguardo su Sirius e Eloise. I suoi occhi rotondi luccicavano per le lacrime che ancora non erano cadute mentre deglutiva pesantemente,

"Lui è morto."

———

"Siriu, per favore. Siediti e parliamone." Eloise cercò di fermare Sirius dal fare avanti e indietro nel salotto mettendogli le mani sulle braccia. Lui le scrollò via e si mise a sedere sul divano, prendendosi la testa tra le mani. Eloise prese un respiro tremante e si mise una mano sul petto. Stava provando un travolgente senso di dolore, qualcosa che aveva difficilmente provato prima. Aveva perso Regulus. Il suo piccolo Reginald. Il ragazzino dagli occhi blu che aveva un sorriso dolcissimo e sempre un complimento nei momenti più inaspettati ma necessari... non ne avrebbe mai più sentito uno. Non avrebbe mai più alzato gli occhi per la sua eccessiva protettività. Non gli avrebbe mai più dato uno schiaffo sulla testa per aver insultato Sirius. Non lo avrebbe più abbracciato e non avrebbe più messo il broncio quando appoggiava il mento sulla sua testa a causa della differenza di altezza. Non lo avrebbe più stuzzicato con i soprannomi solo per  vedere il suo naso a patata arricciarsi per il fastidio. Non avrebbe mai più visto i suoi occhi blu ghiaccio illuminarsi mentre rideva. Non avrebbe mai più visto quegli occhi blu ghiaccio spalancarsi per la paura o pieni di indiganzione. Non avrebbe mai più visto quegli occhi blu ghiaccio e basta. Non avrebbe mai più visto Reggie... il suo Reggie... e questo la distruggeva. Ma non poteva mostrarlo- per Sirius.

James, che era stato svegliato da Eloise insieme a Lily dopo che avevano detto a Kreacher di smaterializzarsi nella ora vuota Grimmauld Place, si mise a sedere accanto al suo migliore amico mentre Lily metteva un braccio attorno a Eloise che stava finalmente lasciando cadere le sue lacrime. Fu tutto silenzioso finché tutti sentirono un mormorio arrivare dal divano,

"Aveva diciotto fottuti anni."

"Sirius..." Eloise disse avvicinandosi ma lui si alzò all'improvviso, andando alla finestra,

"Aveva diciotto anni! Perché nessuno ha provato a fermarlo?" chiese arrabbiato a nessuno in particolare,

"Amore, lo abbiamo fatto-"

"Beh allora non ci abbiamo provato abbastanza!" lui si girò e Eloise ebbe una chiara visuale del suo grande dolore. Le luccicanti tracce di lacrime dipingevano delle linee sulle sue guance. La fronte aggrottata e gli occhi grigi assottigliati che  erano una tempesta di rabbia e dolore. Sirius grungnì mentre un'altra lacrime scivolava dall sue ciglia e caricò il braccio, dando un pugno al muro. Eloise accorse mentre Sirius crollava. Crollò contro il muro, piangendo forte e passandosi le mani tra i capelli. Eloise avvolse le braccia attorno alla sua vita per carcare di tenerlo in piedi mentre entrambi crollavano sul pavimento. Sirius si rannicchiò con la testa sul grembo di  Eloise mentre lei gli accarezzava la testa, dandogli dolci baci sui capelli e sussurrandolgi parole di conforto. Le mani di Sirius si aggrapparono al materiale della sua maglia mentre piangeva. Eloise poteva sentire le fratture del suo cuore che si spezzavano mentre cullava il devastato Sirius. Il suo dolore nascosto mentre faceva del suo meglio per calmare le sue lacrime. Rivolse uno sguardo a James che sembrava decisamente devastato dallo stato di Sirius. Gli addolorati occhi nocciola di lui incontrarono quelli di Eloise e lei seppe che stavano pensando la stessa cosa. Stavano entrambi immaginando come sarebbe stato se si fossero trovati nella situazione di Sirius e se fosse stato il loro fratello che stavano piangendo... ed entrambi sapevano che non sarebbero stati capaci di sopportarlo.

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Chasing The Stars | Marauders | Sirius Black (traduzione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora