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[Emma]

Sono davanti al mio MacBook nuovo, comprato qualche giorno fa. Sto seguendo una lezione di matematica. Si, la ricordavo così estremamente difficile. Stamattina sono andata a lavoro e oggi mi sono messa a studiare. È già una settimana che frequento questi corsi e devo dire che mi trovo molto bene. Solo ad ascoltare le cose mi si immagazzinano in testa. Controllo l'orario sul mio nuovo iPhone, tra poco devo andare a prendere Niccolo. Prendo gli ultimi appunti e poi stacco la lezione che finirò sicuramente stasera. Mi alzo e sento una leggera contrazione alla pancia che però mi fa un po' piegare. Poso una pano sulla mia pancia e la mia testa si infittisce di pensieri. Ancora non ho chiamato la ginecologa, si ne ho parlato certamente con Ste ma non ho fissato l'appuntamento. Afferro il telefono e cerco nella rubrica il numero di Raffaella, la mia ginecologa privata che mi ha seguita quando ero incinta di Niccolo e mi ha aiutata molto. Pigio il tasto verde e chiamo mentde afferro giacca e borsa e mi avvio in camera.
«Pronto Emma!» risponde dopo qualche squillo lei.
«Salve dottoressa, si ricorda no?» chiedo.
«Si tesoro ricordo, eri uno scricciolo 4 anni fa, va tutto bene? Sta bene Niccolò? Perché mi chiami?» continua lei facendomi una serie di domande.
«Niccolò sta benissimo, ha finalmente conosciuto suo padre e anche io sto bene, ho un ottimo lavoro e un buon fidanzato» rispondo ammettendo.
«Bene bene, allora che c'è dimmi» continua lei. Sospiro pesantemente, mi ricordo la forte paura e emozione che ebbi quando la mamma di Francesca mi lasciò il suo numero. Avevo talmente paura a chiamarla che non so neanche come feci. Non avevo mai fatto una visita prima.
«Sono incinta» mormoro.
«Dai, che bello! Vuoi fissare una visita?» risponde lei chiedendo.
«Si, beh ancora ci sto pensando se tenerlo o meno ma intanto volevo farmi visitare» spiego incamminandomi verso l'asilo di Nicco. Sento dall'altra parte il silenzio.
«Sai io non posso intervenire su queste decisioni, ne parlammo anche qualche anno fa però, anche se hai avuto paura, avevi deciso di volerlo così tanto!» mi spiega lei «Non dovrei ma te lo chiedo, ormai ti ho cresciuta per 9 mesi come se fossi tua mamma quando aspettavo Niccolò.. cosa ti frena Emma?» mi chiede.
«Non lo so, ho semplicemente paura dopo quello che ho passato anche se so perfettamente che il mio ragazzo mi ama da morire e vuole questo bambino» spiego.
«Tu lo ami Emma?» mi chiede.
«Certo!» rispondo «È che è successo tutto così in fretta, sono stata anni a non occuparmi della mia vita, ho sempre fatto altro per il mio Niccolo e ora che avevo ripreso in mano la mia vita è arrivato qualcos'altro» mi sfogo con lei. Sono abituata a farlo, l'ho fatto per molto tempo quando ero incinta e mi è stata accanto anche nei primi mesi di Niccolo.
«Capisco le tue paure e ripeto io non posso influire sulle tue scelte ma guardati bene Emma, sia te e sia chi hai intorno. Sono sicura che saprai prendere la decisione giusta!» replica lei «Comunque per l'appuntamento facciamo il prima possibile, ti sento già abbastanza stressata e voglio visitirarti subito» sta un po in silenzio «Domani alle 15? Io apro lo studio alle 15 e 15 con la prima visita ma posso infilarti poco prima di aprire e ti controllo» dice tutta organizzata.
Domani? Davvero domani.
«Allora vabbene, facciamo domani, verrà anche il mio ragazzo» la informo e sento che sorride.
«Perfetto a domani»

[...]

Bene il tempo è tremendamente volato e ho tantissima ansia, non lo so perché. Ste sta guidando, oggi pomeriggio abbiamo preso il permesso a lavoro. In questi giorni non stiamo parlando molto, semplicemente lui lo vedo che è freddo con me, ma vabbene così capisco. Arriviamo allo studio della dottoressa e scendiamo.
«Grazie per essere venuto» gli dico. Lui mi guarda e abbozza un sorriso. È la prima volta per lui e percepisco la sua ansia, o emozione. «Stai tranquillo» gli afferro la mano e entriamo. Lui è un po spaesato ma io so benissimo dove andare. Mi segue, attaccato alla mia mano e mi fermo davanti alla porta della dottoressa. Hanno ripitturato le pareti con un bel celeste pastello. Ste non parla mai, ascolta sempre le mie paure, le mie emozioni ma non dice mai le sue.
«Tutto ok?» chiedo. Lui annuisce flebilmente. Lo guardo «Ste, ti conosco, che hai?» mi guarda.
«Paura» risponde e adesso ho ancora più ansia. So benissimo cosa si prova ad essere genitori per la prima volta: le emozioni contrastanti, la paura di non essere capace e tanto altro. Solo che lui ha una paura in piu, quella che io non voglia nostro figlio. Lo abbraccio capendolo perfettamente, non c'è tanto da dire in questa situazione.
La porta si apre e spunta Raffaella.
«Ei Emma!! Venite dai» prendo per mano Ste ed entriamo chiudendoci la porta alle spalle.
«Quanto tempo tesoro!» dice lei abbracciandomi. «Ciao sono la dottoressa Raffaella Damiani» si presenta cordiale a Ste.
«Stefano» risponde teso lui simulando un sorriso.
«Allora Emma, le chiacchiere dopo, adesso ti visito» mi dice subito e io deglutisco. Lei si mette a sedere sulla sedia dopo avermi chiesto di alzarmi la maglia e così faccio. Ricordo ancora la prima visita con lei, ero piccola, ingenua ma appena mi ha mostrato quel semino non lo volevo abbandonare.
«Tu puoi sederti qua vieni!» dice la dottoressa a Ste mostrandogli la sedia accanto al lettino. Ste si incammina, è davvero emozionato e teso allo stesso tempo.
«È la prima volta vero?» chiede lei lei mentre io mi stendo sul lettino alzando la maglia.
«Si, si nota?» parla finalmente Ste. La dottessa ridacchia dicendo un "stai tranquillo". La dottoressa corparge sul mio ventre quel gel tremendamente freddo e poi inizia a controllare. Ho fatto tante visite io, anche più di una al mese viste le mie condizioni e non avevo nessuno a cui tendere la mano se non Francesca quando poteva venire. Guardo Ste che fissa lo schermo e afferro la sua mano. Adesso mi guarda, ha gli occhi lucidi e deglutisce. È bellissimo l'amore mio.
«Come temevo.. ho fatto bene a visitati subito» informa la dottoressa. Il mio cuore inizia automaticamente ad accelerare.
«Che succede?» chiediamo in contemporanea io e Ste.
«Emma sei troppo stressata, lo sai che i primi tre mesi devi stare molto attenta. Cosa fai durante il giorno?» chiede lei.
«Cose normali, mi sveglio, porto Niccolò a scuola, vado a lavoro, torno a casa studio e vado a riprendere Nicco, ma a volte ci pensa Ste oppure Marco. Ovviamente quando serve devo andare a far la spesa e tutte le altre faccen.. » mi interrompe.
«Direi di dimezzare le cose. Io non so se vorrete questo bambino, ma in questi primi tre mesi essere così sotto stress e fare tremila cose non fa bene ne a te ne a questo piccolo puntino» la dottoressa ci indica lo schermo e Ste mi stringe ancora più forte la mano. A me tamburella forte il cuore, questa emozione la ricordo troppo bene.
«Ragazzi.. ci siete?» ci chiede visto siamo entrambi in silenzio.
«Io.. come possiamo fare per farla essere meno stressata» domanda Ste «può lavorare?»
«Certo può lavorare, nei limiti. Non le fa bene muoversi di continuo, anche tornare a casa ripartire, andare a prendere Nicco. È un po troppo» ci spiega lei. «Comunque eccolo qui».
Stringo la mano a Ste e lui ricambia emozionato. Emma stai tranquilla, Emma rilassati.
«È quasi di 7 sette settimane» informa lei. Si infatti quanto feci il test ero già incinta da un mesetto. «Siete quasi a due mesi» spiega e poi sospira «Se non state attenti lo perdete ancor prima di decidere» ci guarda «Emma devi cercare di rilassarti, sai quanto sono importanti i primi 3 mesi. So che ancora dovete decidere ma state attenti» continua lei. «Cerca di non sforzarti e neanche di sportarti e muoverti troppo.»
«Se dopo lavoro rimani li a studiare va bene no? Stai nel mio ufficio con le cuffie e niente ti infastidisce» dice Ste.
«Si ma Niccolò?» chiedo io.
«Ci pensiamo o io o Marco non preoccuparti» lascia la mia mano un po teso. La dottoressa ci sorride e ci stampa le foto dell'ecografia.
«Dai può bastare oggi, Emma sistemati e venite qua» ci dice lei mentre si avvia nella sua scrivania e inizia a compilare un foglio.
Ste mi aiuta a sistemarmi e la raggiungiamo.
«Ti do qualche vitamina e anche fermenti lattici di prendere la mattina appena sveglia» spiega lei mentre mi passa il foglio.
«In caso decidesse di affettuare l'aborto dovete informarmi entro i 3 mesi» ci guarda e sento Stefano sospirare. Gli prendo la mano ma lui non la stringe.
«Vabbene» mugugno.
La dottoressa capisce la situazione e cerca di divagare.
«Voglio comunque rivederti Emma il secondo mese, quindi..» controlla la sua agenda «Tra due settimane vieni, che sei gia entrata nel secondo mese» ragiona lei. «Va bene il 25 Giugno?»
Già tra poco estate, tra meno di due mesi Elisa e Marcello si sposano, esattamente il 10 Luglio.
«Certo.. va bene, a te va bene Ste?» dico io e lui si limita ad annuire.

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