[Stefano]
La luce del sole che filtra tra le tende della finestra mi sveglia. Stringo gli occhi cercando di evitarla ma è troppo forte e prepotente. Sbadiglio aprendo piano gli occhi e mi ritrovo Emma completamente stesa su di me. Sospiro guardandola e le lascio un bacio tra i capelli. Marco è più prepotente di questa luce, vuole rubarmi la mia Emma e l'ho capito ormai da tempo. Io sto così bene con lei, con suo figlio. Che palle! Perché lui dovrebbe rovinare tutto? Non l'ha mai voluta sul serio, né lei né Niccolò. Voglio assolutamente capire cosa vuole da lei, anzi da noi. Sposto lei da sopra di me e mi alzo, senza fare rumore. Vado in bagno dandomi una veloce sciacquata e poi torno in camera rivestendomi. Mi aspetta un'altra giornata di lavoro, un altro giorno dentro quell'ufficio. Io amo il mio lavoro e non lo metto in dubbio, ma arrivare a fine giornata è sempre pesante, non sai mai a che ore precise uscirai perché dipende dai casi e non sai mai quanto dovrai lavorare in una giornata sempre per il motivo precedente. Lascio Emma riposare e mi dirigo in cucina dove mi preparo il caffè. Accendo bassa la televisione e nello stesso istante sento pesticciare.
«Giorno papà» mi volto vedendo Nicco con i capelli tutti arruffati, peggio dei miei. Si stropiccia gli occhi e gli sorrido dolcemente.
«Buongiorno tesoro» sale con un po' di difficoltà su uno sgabello per stare di fronte al tavolo. Mi avvicino lasciandogli un bacio sulla guancia per poi scompigliargli ancora di più i capelli. Ridacchia.
«Vuoi il latte con i biscotti?» annuisce battendo le manine e io metto subito a riscaldare il latte per poi passargli il telecomando «Tieni, metti il tuo canale preferito». Sorride afferrandolo.
«Mamma ancora dorme?» mi chiede e io gli rispondo positivamente. Guarda un po' la televisione per poi fissare me. Gli passo il latte, ormai riscaldato e poi gli sorrido «Che c'è?» domando io. Abbassa lo sguardo imbarazzato verso il suo latte forse per cercare le parole giuste. Mi siedo intanto affianco a lui con il mio caffè.
«Ma tu mi vuoi bene?» alza lo sguardo guardandomi con leggermente gli occhi lucidi.
«Amore mio ma che domande fai, certo che si!» annuisce non molto convinto «Perché questa domanda? Mi dici che succede?» sospira afferrando un biscotto.
«Niente» sussurra ma non gli credo.
«Nicco non fare così, dimmelo» mi guarda e gli sorrido incoraggiandolo. In realtà sono un po' preoccupato ma non lo voglio lasciar trasparire.
«Ci sono due bambini a scuola che prendono in giro tutti, anche me. Dicono da sempre che la mia mamma è una donna poco di buono. Non so neanche cosa vuol dire, glielo dicono le loro mamme» sbuffo. Ma veramente esiste questa gente al mondo? Nicco riprende subito a parlare «E da qualche giorno hanno iniziato a prendermi in giro dicendomi che ho un papà falso, che sei tu. Io gli ho spiegato che a me va bene lo stesso e che sono molto felice così ma continuano! Allora gli ho parlato anche di papà Marco quello vero. È inutile, qualsiasi cosa che dico non va bene perché continuano. Dicono che di me non gliene frega niente nessuno, solo la mia mamma, un po'» scoppia a piangere e il mio cuore si stringe così tanto che mi mancano le parole. Lui però le parole le trova tutte insieme «L'altro giorno questa cosa l'ho raccontata anche a papà Marco e lui ha detto che in realtà mi vuole più bene di tutti voi e che tu non mi vuoi bene. Tu vuoi bene solo alla mia mamma, ha detto lui che di me non te ne frega niente» cerca di smettere di piangere e io sono immobile, dai Stefano, di qualcosa. Ma ti rendi conto?
«Non è vero niente Nicco» cerco di chiarire le mie idee «Io non sono qui per dirti chi ti vuole più bene, anche perché non ha senso. Quando una persona vuole bene, vuole bene e basta. Non si misura. Ma ti posso giurare che io te ne voglio tantissimo. Non sono vere le parole di tuo padre. È vero che voglio bene a tua mamma, tantissimo, ma questo non significa che non lo voglio a te. Sai quando la mamma mi ha parlato di te ci ho pensato a lungo, ma se sto ancora insieme a lei vuol dire che ti ho accettato. Per me sei come mio figlio, capisci?» cerco di non esagerare con le parole ma dico tutto quello che mi viene usando termini adatti per un bimbo «Ti voglio davvero tanto bene Nicco e non devi più permettere a nessuno di dire determinate cose, okay?». Finalmente mi guarda con i suoi occhi grandi e sorride annuendo. «Forza abbracciami» mi allungo verso di lui e in tempo di poco si butta tra le mie braccia. Lo stringo, più forte che posso ma senza fargli male. Voglio trasferirgli tutto l'amore che provo verso di lui, giusto per farglielo capire.
«Credimi» annuisce con la testina sussurrando «Ti credo papà». Sorrido di cuore. Sentiamo un piccolo colpo di tosse, fatto consapevolmente e siamo costretti a staccarci. Ci voltiamo e vediamo Emma, capisco dalla sua faccia che ha ascoltato tutto e questo è solo un bene.
«Vi disturbo amori miei?» dice lei facendo finta di niente.
«Ciao mamiii buongiorno» entra in cucina. Saluta prima Nicco stampandogli un bacio sulle labbra. Lo fanno sempre e mi fanno una tenerezza assurda. Viene poi da me e bacia anche me.
«E' rimasto del caffè Ste?» mi chiede e annuisco. Perché qualcuno vorrebbe distruggere tutto questo? Non abbiamo fatto niente di male a nessuno. Ci amiamo semplicemente e non è un reato.
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Senza Averti Mai
FanfictionQuando tutto sta crollando, quando le aspettative sono poche e quando non ti resta veramente niente arriva il momento in cui con le tue uniche forze cerchi di rialzarti. Ma no, non lo fai per te, lo fai per chi hai messo al mondo: lo fai per tuo fig...