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[Emma]

«Ti mangio tutta» ridacchio seduta con la piccola Elisa in braccio. Franci è stanca ma è stata bravissima. Marci è tornato un'oretta a casa a farsi una doccia poi veniva di nuovo qua. Con loro sono rimasta io e c'è anche Ste. Per loro siamo entrambi zii della piccola Elisa ma ancora nessuno sa niente di cosa è successo con Rossella, in realtà non lo so neanche io perché non ho voluto parlarci.
«Posso prenderla un po'?» chiede lui e lo guardo di sfuggita.
«Ma certo Ste, Em aiutalo» mormora stanca Franci. Mi alzo con Elisa in braccio e indico a Ste la poltroncina dove ero io. Si mette seduto e gli passo la piccola ma lui sembra non capire.
«Aiutami, non ho mai preso punti neonati in braccio» ammette. Beh sta per diventare papà tra qualche mese, ha solo avuto Nicco ma ormai era grandicello quando l'ha conosciuto.
Mi avvicino a lui abbassandomi un po.
«Metti le braccia come le ho io adesso» gli consiglio. Lui fa come ho detto e mi avvicino posandogli la piccola in braccio.
«Sii delicato ma tienila stretta mi raccomando» bisbiglio addosso a lui. Mi era mancato il suo profumo, l'ammetto, ma sono molto arrabbiata.
«Siete proprio belli.. neogenitori» si intromette Franci dal lettino e il mio cuore aumenta un po il suo battito. Beh tra qualche mese saremo noi così, con nostro figlio. E proprio in questo periodo Stefano ne sta combinando di tutte.
Lui afferra Elisa emozionato e io lascio piano piano le mie braccia.
Una volta sicuro con la piccola mi guarda.
«Ti amo Emma» mormora impercettibilmente. Lo guardo facendo finta di non capire e vado vicino la mia amica.
«Come stai?» le chiedo.
«Bene amore, sono davvero felice. Avevi ragione è proprio il giorno più bello della mia vita» dice lei e io sorrido con le lacrime agli occhi guardando Ste e Eli.
«Ma te che hai?» sussurra lei e io sobbalzo facendo no con al testa.
«Niente Fra niente..» rispondo ma lei mi afferra una mano alzando un sopracciglio.  «Lascia fare..» bisbiglio «Non ora»
Mi accarrezza il braccio.
«Ste?» chiede sottovoce capendo che probabilmente abbiamo discusso e annuisco.

[...]

«Em davvero aspetta e parliamone» mi richiama Ste fuori dall'ospedale.
«Non so se voglio sentire e non so se sono pronta a sentire che sono cornuta e che ti sei scopato quella» spiego io.
«Amore non l'ho scopata, non ci ho fatto niente» dice lui.
«Li ho letti i messaggi» insisto io.
«Em parlava di scopate che abbiamo fatto in passato, ancora prima di conoscere te» dice lui e io non ci vedo più niente.
«Ah e adesso me lo dici? Che era una tua scopamica o insomma quasi la tua tipa? Cazzo Ste ti è sempre stata addosso potevi dirmelo che prima ci scopavi» rispondo arrabbiata io.
«Em si tratta di cose passate, ho conosciuto te e manco ci ho più pensato alle mie vecchie scopate onestamente. Non ci ho fatto niente adesso» chiarisce lui.
«Niente? Ha detto Anita siete sempre insieme» continuo io.
«È la sua tutor, e stavano dietro a me e Rossella se ne è apporfittata ma non ho fatto niente» ribadisce.
«Guardami.. c'eri anche a pranzo fuori. Non ci hai fatto niente?» mi avvicino guardandolo negli occhi e lui deglutisce.
«Mi ha baciato» ho un mancamento «cioè a provato a farlo, si è buttata su di me ma l'ho tolta subito Emma. a me non me ne frega niente di lei» continua. Io sono nera, li immagino insieme e non ci vedo più niente. Gli tiro uno schiaffo e lui si posa subito una mano sulla gota un po' addolorato.
«Stai per diventare padre, mi fai schifo» la mia rabbia continua imperterrita e inizio a camminare ma lui non molla mi riferma.
«Va bene, incazzati allora» dice lui «Incazzati, picchiami fai quello che vuoi ma fidati. Mi si è buttata addosso e l'ho tolta subito» rispiega lui «Non è un periodo facile per me. Avevi ragione è difficile e sto avendo paura. Lei se ne è solo apporfittata di questa mia sensibilità. Ma so cosa voglio, ho solo bisogno di realizzare, stare un po rilassato». Scoppio a piangere. Ha paura, ha paura di quello che stiamo avendo. E riconosco quella paura, l'ho avuta per tanto tempo anche io ma era stato lui a darmi forza di non avercela. Adesso vederlo così mi fa male.
«Ma questo non significa niente Emma. Sono umano, posso avere paura. Ma so cosa voglio. Sai quanto desidero questo bambino e sai persino quanto ti amo.» dice lui avvicinandosi ma indietreggio.
«No, non lo so, non lo so più. E per favore lasciami in pace, torna a lavoro da quella io vado a casa» faccio per ripartire ma mi riblocca.
«L'ho licenziata» sbotta «Dovevo farlo da tempo». Lo guardo.
«Non mi interessa le vostre conversazioni mi sembravano molto chiare. Visto che hai bisogno di una bella vacanza rilassante vai da solo e non farti vedere Più. Ti rendi conto cosa le hai detto? Che sei stato in vacanza con me e Nicco ma che hai bisogno di rilassarti. Come se noi si fosse un peso per te. E sai da semore quanto mi fa male questa cosa..sentirmi così» piango distrutta. Sembro esagerata ma sarà colpa anche degli ormoni.
«Amore calmati ti prego» dice lui avvicinandosi.
«Lasciami fare e non chiamarmi amore» sentenzio «E ora ho bisogno di stare sola». Me ne vado verso la macchina e stavolta mi lascia andare.

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