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[Emma]

Corrugo la fronte lamentandomi. Qualcuno mi strattona.
«Lasciami stare, dai lasciami stare!» mi lamento smuovendomi.
Mi strattonano ancora.
«Emma, sono Ste» in questo preciso momento capisco che stavo dormendo. Apro gli occhi e vedo la sua mano sul mio braccio. Mi stava scuotendo per svegliarmi lui. Mi guardo intorno, sono ancora nel divano, con la televisione accesa.
«Ma che ore sono?» biascico cercando di  capire.
In testa si ripresenta nuovamente la scena di ieri sera. Mi irrigidisco guardando Ste.
«Sono le nove, non ti ho visto arrivare a lavoro e mi sono preoccupato. Ti ho anche chiamato ma non mi hai risposto» mi spiega e io sussulto pensando a mio figlio.
«Nicco! Dove è? È ancora a letto?» chiedo preoccupata pensando al fatto che Marco potrebbe essere rientrato, anche se non ha le chiavi, e preso Nicco.
«Sta ancora dormendo, ho già controllato io» mi guarda e mi vede notevolmente preoccupata «Che c'è?» mi chiede.
«Niente.. niente. Devo essermi addormentata qua e mi sento un po' sbandata, niente di che» mi alzo trovando il mio telefono nel mezzo del divano. Noto 4 chiamate perse da Ste e qualche messaggio da Marco. Anche solo a leggere quel nome mi viene il voltastomaco. Blocco subito il telefono.
«Ma hai chiesto il permesso a lavoro per venire qua?» annuisce sospirando.
«Si ho detto che se ce la facciamo entriamo dopo pranzo» mi spiega e poi continua «Mi dispiace per ieri sera, se me ne sono andato e ti ho lasciata da sola ma ho avuto modo di pensare e volevo chiederti scusa se sono troppo geloso e se mi preoccupo troppo. Mi dispiace pressanti amore, io odio farti stare male.. quindi mi sono promesso che migliorerò su questo alto di carattere» a me viene un magone in gola assurdo. È tutta colpa mia, che non mi sono fidata di lui. Ha sempre fatto bene a essere geloso, ha sempre fatto bene a farmi aprire gli occhi ma o non li ho mai aperti. Sono una stupida. Sorrido guardandolo e gli accarezzo il volto. Si avvicina e mi bacia. Il suo profumo manda via quello di Marco. Mi sento in colpa, mi sento una merda. È stata una cosa non voluta, è stata subito respinta ma non posso negare che Marco mi ha baciata perché l'ha fatto. Anche per due secondi ma l'ha fatto. Ste mi stringe lasciandomi ora un bacio sulla fronte. Gliele sto facendo passare di tutti i colori. Prima Riccardo, che quando mi frequentavo con Ste, mi ha obbligato ad andare a letto con lui per stupide minacce e ora Marco che è tornato nella mia vita come un vulcano che vuole bruciare tutto ciò che mi sono costruita. E non so neanche come dirglielo a Ste di Marco, ma devo. Devo spiegargli quello che è successo e la paura di vederlo incazzato mi uccide. Ho paura che si stanchi di me e di tutte le mie storie, ho paura che si stanchi di me per tutto ciò che mi circonda. Lo stringo. Io ho bisogno di lui, mi ha salvata.
«Ti va se ora a pranzo porto te e Nicco in un ristorante?» lo guardo sorridendo. Forse non mi merito neanche tutto ciò. Sono sbagliata.
«E poi che facciamo, lo lasciamo all'asilo con il permesso di entrata in ritardo?» gli chiedo. Voglio fargli capire che Nicco sarà anche il foglio di Marco, geneticamente parlando, ma ci tengo che anche lui prenda le sue parti e che decida con me. Mi sorride, effettivamente felice.
«Si possiamo fare così» mi lascia un bacio tra i capelli e mi sento apposto, quasi.

[...]

«Mamiiii questa pasta è buonissima la rifai» Nicco ride mangiando della semplice pasta con il sugo.
«Amore la faccio pure io questa pasta ma è normale che in un ristorante è più buona» Ste sorride guardandoci.
«Vorrei ancora più formaggio però» mugugna e io cerco con gli occhi un cameriere a cui chiederlo.
«Papà mi chiami luiiiii, quel cameriere la?!» Nicco chiede ciò e poi si porta subito le mani sulla boccuccia. Io e Ste lo guardiamo. Chi ha chiamato papà? Ditemi che ho capito bene, ditemi che ha chiamato Ste così.
«Scusa papà.. mmm.. Ste.. non volevo. Mi dispiace scusami» i miei occhi sono lucidi. Gli viene davvero naturale chiamarlo papà, ma non l'aveva mai fatto.
«Ma amore mio» Ste si alza andando da lui e l'abbraccia «Puoi chiamarmi come più ti piace». Si stringono e io non so più come contenere le lacrime.
«Scusa è che a me viene normale chiamarti papà non so nemmeno io perché» si guardano e la felicità di Stefano si sente in tutto il locale
«Nicco puoi farlo, non è un problema. Capito?» annuisce. Ste gli lascia un bacio e torna seduto dove era. Mi asciugo veloce le lacrime appena sotto gli occhi e sorrido al mio fidanzato che mi ha beccata. Da sotto mi accarezza una coscia e io gli sorrido. Lo amo da morire e vorrei che si annullassero tutti i problemi che ci circondano. Vorrei riuscire a dirgli che Marco ieri sera mi ha baciata senza che io lo volessi. Vorrei dirgli che l'ho cacciato subito di casa e che lo odio con tutto il cuore. Vorrei e devo farcela ma non ora che stiamo così bene.
«Ohoh guardate chi c'è» mi irrigidisco non appena sento questa voce e una mano appoggiarsi sulla mia spalla.
«Marco ciao!» dice Ste apparentemente tranquillo.
«Ciao papà Marco» lo saluta Nicco. Ora ha due papà, ma io preferisco Stefano.
«Ciao Stefano, ciao Niccolò» dice lui «Ciao Emma» continua poi voltandomi dalla mia spalla. Cerco di evitare il suo sguardo e accennando un "ciao" mi rigiri verso il tavolo.
«Che vuoi fare, ti vuoi fermare qui con noi? Aggiungiamo un posto a tavola?» chiede Ste. Ma è impazzito? No certo lui sta solo accettando la situazione e lo sta facendo per me e Niccolò ma se sapesse ciò che è successo ieri sera non lo farebbe. Io non ce lo voglio Marco qui con noi.
«Nono tranquilli che tanto devo rientrare subito a lavoro, sono venuto a prendere un caffè» Gesù grazie!
Lo salutiamo e se ne va.

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