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[Stefano]
Mi ha detto Emma che dopo lavoro mi avrebbe parlato e spiegato ma non ne sono poi così tanto sicuro. Lei è passata a prendere Niccolo e adesso è a casa io sono ancora in ufficio per finire le ultime cose e ne approfitto invece per chiamare Francesca al cellulare.
«Pronto Ste» risponde lei.
«Franci disturbo?» le chiedo prima di tutto.
«No dimmi, devo tornare in ufficio? Vi manca qualcosa per lavoro?» risponde, domandando poi preoccupata.
«No figurati, volevo parlare di Emma» affermo e sento lei che pronuncia un leggero "ah". «Ho letto i vostri messaggi, magari ho sbagliato però Franci la vedevo strana in questi giorni e siccome gia sono stato male per lei volevo appurarmi che stavolta andasse tutto bene. Invece non lo so, non mi sento abbastanza importante per lei, continua a nascondermi cose a non parlare con me» mi sfogo e sento che sospira.
«Ste lo so però non sminuirti, Emma ti ama e so che sei importante per lei. La conosco come le mie tasche e fa così perché è fatta così. Ha semplicemente paura dopo tutte le cose che ha passato, ma ti ama Ste e sono convinta che ti spiegherà» mi rassicura lei.
«Franci.. è fatta così ok ma cazzo, si comporta solo con me così, come se avesse paura di non so cosa. Mi conosce ormai, ci amiamo, conviviamo, siamo praticamente genitori e dopo tutto ciò che abbiamo passato fa cosi. Mi viene da pensare che non mi ama davvero» fumo nervoso una sigaretta e aspetto che lei parli.
«Ste non è così e lo sai anche te quanto ti sta sotto, è proprio perché ti ama tanto che ha paura» risponde e sospiro.
«Vabbene» dico non molto convinto «Posso sapere almeno cosa doveva fare? Che stronzate non doveva invece fare?»
«Ste non mi sembra il caso che te lo dica io, devi parlarne con lei» mi spiega.
«Si ma sono preoccupato.. capisci?» rispondo.
«Ste anche io, ma non ha ridetto niente anche a me poi, non so niente» cerca di farmi ragionare.
«Beh almeno sai di cosa si tratta» dico amareggiato.
«Ste non mi obbligare a dirtelo non è giusto nei suoi confronti deve parlartene lei, se vuoi provo a parlarci anche io per scuoterla un po.. ma devi pensarci anche tu»

[...]

Arrivo a casa e Nicco mi riempe subito del suo affetto. Mentre Emma cucina io ho fatto la doccia e mi sono rimesso a giocare con lui. Mi ha raccontato che ha fatto oggi a scuola e cosa ha fatto poi con Emma. Io sorrido ascoltandolo e penso sempre di più che l'ho da sempre considerato anche mio figlio. Li ho conosciuti quando ancora erano soli, senza nessuno se non Francesca e un lavoro di merda. Penso a quanto seppur lo senta mio, so che non lo è di sangue e questa cosa mi fa stare un po' male.
«È pronto» ci richiama Emma e andiamo tutti e tre a tavola a mangiare. Parliamo tutti e 3 come se fossimo una cosa vera e bella. Emma è piu tranquilla anche se c'è sempre qualcosa che la tormenta e inoltre sta mangiando piu del solito però almeno la vedo sorridere.
«Mamma ma perché qualche mio amico ha un fratello o una sorella e io no?» Emma manca poco si strozza e io rido.
«Nicco sono cose complicate e da grandi» rispondo io. Emma è completamente paonazza, evidentemente il discorso la fa parecchio vergognare.
«E io non posso averlo uno?» chiede di nuovo lui.
«Magari un giorno può accadere» gli spiego io.
«E sarai tu il papà? O come a me arriva un altro papà?» continua Niccolò e io guardo prima lui poi Emma.
«Se tua mamma non mi sbatterà fuori di casa io sarò felice di esserlo» rispondo ovvio.
«Quindi starai sempre con noi?» chiede Nicco entusiasta.
«Nicco lo stai assilando!» interviene Emma. «Come ha detto papà Ste sono cose da grandi» dice alzandosi e iniziando a sparecchiare. «Adesso su, lavati i denti e vai a nanna che è tardi» Nicco sbuffa dando retta alla mamma e sgattaiola via.
Io sorrido alla scena e mi alzo aiutando Emma a sparecchiare e a fare la lavastoviglie.
«A me piacerebbe Em» mormoro io e lei si volta non capendo perfettamente «Avere un bambimo tutto nostro» continuo.
«Ste» sospira «Ne ho già uno ed è gia stato difficile così» un magone mi sale allo stomaco.
«Che vorresti dire?» chiedo «Stiamo tutti bene Em, si è risolto tutto e non vedo perché dovremmo privarci di una cosa simile io e te»
«Ste te hai 27 anni e ci sta che tu lo voglia ma io non ne ho neanche 21 ancora, come puoi credere che io ce la faccia ancora una volta?» mi dice abbastanza seccata.
«Perché adesso siamo noi, ci sono io con te» le dico avvicinandomi e posandole le mani sui fianchi.
«Ste.. tu non capisci» mi dice con le lacrime agli occhi «Io non ho vissuto la mia vita in tutto questo tempo, ho sempre pensato a Niccolò. Ho smesso scuola, non ho un diploma ne una laurea, non faccio il lavoro che sogno anche se mi trovo bene e non sono quella che volevo essere da bambina. Ora volevo riprendere in mano la mia vita anche con dei corsi serali ma mi sembra che sia tutto impossibile» spiega abbattuta.
«Amore, si cresce» le spiego «È vero, va bene, sei piu piccola rispetto a me e ci sta che ragioni diversamente ma ascoltami. La vita la devi vivere secondo quello che ti da, tutti vorremmo una vita perfetta ma se lei ti offre qualcosa vuol dire che te devi viverti questo qualcosa. Vuol dire proprio che è la tua vita, unica, cucita addosso a te» le spiego guardandola «Lo so, hai sofferto tanto ma ora sei qui con me puoi fare tutto quello che vuoi avrai il mio appoggio però Emma devi fidarti, devi viverti le cose con me sennò io non ce la faccio, ho paura che tu possa farmi ancora soffrire e non voglio»
«Ste io non voglio farti soffrire, è per questo che me ne andai capisci? Io sono un disastro e a sentirmi dire così sto peggio» gli spiego. «Io non me la sento Stefano» confessa «Quello che diceva anche Nicco, io non me la sento adesso» mi spiega e io sorrido.
«Em ma mica intendeva domani di dargli un fratello, che scema sei» la rassicuro «Aspetteremo, non lo cercheremo adesso, però Emma sono cose che non puoi controllare nel senso, non succede.. ma se succede oggi? Non lo terresti?» chiedo tranquillamente e lei mi guarda cupa lasciando sfuggire una lacrima. Nega con la testa.
«Non lo so» afferma a me viene un colpo al cuore.
«Vorresti davvero buttare via un figlio tra me e te? Se succedesse?» mi guarda ma non risponde «Emma io non sono Marco, non ripasserai quello che hai passato, potrai viverti tutte le cose che vuoi. Faccio per dire, non succede ma se succede Emma io non voglio sprecare l'occasione di una vita. Sarei la persona più felice del mondo e lo sarai anche tu.»
Lei non parla stringe gli occhi e poi si posa una mano sulla pancia.
«Sono incinta» sussurra e come se tutto girasse intorno, non capisco più niente e mi manca l'aria. Vorrei stringerla, dirle che la amo, che nessuno mi ha regalato cosa piu bella ma mi sta alcontempo dicendo che non vuole adesso un altro figlio. Ecco cosa mi nascondeva, ecco di cosa aveva paura, ecco cosa non voleva, ecco le stronzate che non doveva fare.
«Ste» dice piangendo e affermandomi una mano ma la scaccio subito.
«Non mi toccare» rispondo duro pensando a tutti i discorsi di prima. «Tu non mi ami Emma, non sei pronta a me, a vivere una vita con me» lei piange continuamente.
«Io ti amo invece» ribatte lei.
«Non come amo io te, io ti vedo nel mio futuro, sarei pronto a tutto con te, te no Emma» torno in salotto a prendere giacchetto e chiavi.
«Ste ascoltami» continua lei seguendomi.
«No, ho ascoltato troppo Emma. Sto male anche io, non solo te. Ora voglio stare da solo se non ti dispiace» non la guardo neanche negli occhi mentre mi sistemo.
«Cerca di ragionare, mettiti nei miei panni, in cosa ho vissuto» parla continuamente lei.
«Emma mi sono rotto il cazzo, va bene? Io mi sono sempre messo nei tuoi panni e capisco tutte le tua paure ma cazzo ci sono io qui! La tua vita è cambiata, puoi fare tutto quello che vuoi Emma se vuoi riprendere gli studi. Ci sono quelli apposta anche per studiare da casa in casi come questi, ci sono un sacco di modi ma il tuo modo migliore è quello di privarmi a me di una cosa così bella? Ti sei mai chiesta come sto ogni volta che guardo Niccolò? Sai te come mi sento io? Le sai te le mie paure? Credo di no. Sai che ho paura che per te non sono abbastanza importante? Sai che ho paura che non mi ami? Sai che ho paura che veramente posso perderti? E stavolta a quanto pare non perdo solo te e Niccolò.» prendo un respiro e lei mi ascolta piangendo «Ora non voglio piu parlare, voglio stare da solo sicche lasciami fare» dico prima di prendere le chiavi della macchina e uscire da casa sua.

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