[Niccolò]
La musica invade le mie orecchie mentre vedo mamma felice parlare con Franci, Marcello, papà Ste, per mano con la piccola Chloe che scherza con Mattia. Loro sono i più piccoli arrivati, ormai 9 anni. Leone e Ginevra si sbaciucchiano mentre si dicono qualcosa ridendo mentre Eli è seduta su una sedia in sala di aspetto con le Jordan, dei pantaloni cargo e una felpa con cui si copre anche con il cappuccio. Anche lei ha le cuffie e la vedo completamente persa nei suoi pensieri. Io invece fumo. Stiamo aspettando il nostro aereo, sono le 6 di mattina e a momenti dovrebbero chiamare il nostro volo, tanto abbiamo già fatto tutte le pratiche. Atterreremo a Miami alle 18 delle ore italiane mentre li sono 6 ore indietro quindi sarà più o meno 12. Mamma ci ha consigliato di dormire gran parte del tempo così da abituarci subito al cambio di orario.
Finisco la sigaretta spengendola e mi tolgo una cuffia perché vedo mamma chiamarmi e lo stesso fa con Leo, Gine e Elisa. C'è il nostro volo, finalmente partiamo.
Mi affianco ad Eli portando un braccio intorno al suo collo.
«Contenta che partiamo?» le chiedo e annuisce parecchio assonnata. Tolgo il braccio camminando affianco a lei dietro i nostri genitori e fratelli. Una volta saliti in aereo mamma ci mostra i numeri dei posti. Vicini ne sono: due, cinque e tre. Gine e Leo prendono i due posti affianco, mamma e papà Ste vogliono stare affianco a Chloe quindi prendono quello da tre quindi io ad esclusione sono con Eli i suoi e suo fratello Mattia. Eli si mette al finestrino e Franci mi stimola ad andare affianco a sua figlia. Accanto a me dall'altro lato si siedono in ordine Franci, Mattia e Marcello.
«Oh guarda, ora mi diverto con te accanto Nicco» dice Fra che per me è davvero come una zia.
«Si, non iniziate subito a rompere» dice Eli ironica posando la testa sul finestrino per poi rimettersi le cuffie.
«È sempre così» mi confessa Franci. «Lo sai meglio di lei che sedici anni sono difficili.»
«Lo so bene» ammetto guardando Eli e poi torno a guardare sua mamma. Lei mi sorride arruffando i miei capelli biondi.
«Ma quanto sei cresciuto eh?» mi dice mentre mi sistemo il ciuffo. «Ti ho visto e ti ho fatto crescere Nicco e sei proprio parte di me, di noi» dice intendendo la sua famiglia.
«Anche per me è così» ammetto sistemandomi bene seduto non appena vedo la hostess dare le indicazioni. Eli si scosta le cuffie e ascolta anche lei. Ormai la conosco, ama stare al finestrino ma ha un po' paura per l'aereo specialmente la partenza e l'atterraggio. Okey, stiamo per partire e ci aspettano dodici ore così. Mattia stringe forte la mano ai suoi genitori io invece sono tranquillo. Eli guarda il finestrino e mi sembra abbastanza strana e fredda, è tutta la mattina che è così. In realtà è da dopo la discussione che abbiamo fatto io e lei, so che si sente sola, che vorrebbe qualcuno al suo fianco da amare e per sentirsi amata e mi dispiace che non riesca a trovare quel qualcuno. Io non ci credo, quindi non mi pongo problemi come invece fa lei. So solo che a lei tengo da morire, ho un debole e mi interessa davvero ma io sono fatto così, non credo nell'amore, per me non esiste.
Sarà poi sicuramente nervosa per Leo che prima era fisso con lei quindi lo vedeva come un porto sicuro ora invece sono cambiate le cose. Sospiro non appena l'aereo parte e guardo lei un po' ansiosa. Deglutisce non appena decolliamo e lei, involontariamente, credo, butta la sua mano sulla mia stringendomela. Sorrido dentro me stesso e gliela stringo anch'io cercando di darle un po' di sicurezza. Continuo a guardarla ma lei guarda fissa il finestrino anche se avverte il mio sguardo. Con il pollice le accarezzo la mano e una volte che l'aereo è stabile me la lascia. Sospiro. Io vorrei davvero vederla felice.[...]
Questo volo non finisce più, sono passate almeno 9 ore e ne mancano ancora 3. Ho dormito la maggior parte del tempo, come ha consigliato mamma per stabilizzarmi poi con l'orario in America. Eli dorme tutt'ora completamente addosso a me, appoggiata sulla mia spalla ma sicuramente non se ne rende conto. Dormono tutti a quanto pare sono l'unico così sveglio. Accendo la mini televisione che ho davanti, ogni sedile ce l'ha essendo un viaggio un lungo e metto Netflix ma seguo poco il film. Prendo il mio telefono per controllare l'orario e in che condizioni sono. Metto la fotocamera guardandomi e sistemandomi i capelli e sorrido vedendo Eli così addosso a me. Mi viene quasi un colpo al cuore. Le scorso i capelli da davanti al viso e poso la mia testa sulla sua per poi scattare una foto ricordo.
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Senza Averti Mai
FanfictionQuando tutto sta crollando, quando le aspettative sono poche e quando non ti resta veramente niente arriva il momento in cui con le tue uniche forze cerchi di rialzarti. Ma no, non lo fai per te, lo fai per chi hai messo al mondo: lo fai per tuo fig...