[Emma]
Quando sono così, in questa posizione e in questo modo mi sento la persona più felice del mondo. Il suo corpo è il mio letto preferito. Poso meglio la testa sul suo petto e lascio le mie dita iniziano a fare dei cerchietti indefiniti su di esso. È una di quelle mattine nelle quali non vorresti alzarti, ma devi. Mi aspetta una giornata di lavoro piena di cose e da come ho capito è arrivato anche un caso parecchio pesante. Ste si smuove voltandosi verso di me e lasciando che metà del mio corpo che prima si trovava su di lui, scivoli sul letto. Stringe il mio corpo ad il suo e capisco che si sta svegliando. Porto la testa nell'incavo del suo collo e gli ci lascio qualche bacio assaporando il suo profumo che non si cancella mai. Intrecciamo le nostre gambe nude e capisco che il legame che ho con lui non l'ho davvero mai avuto con nessuno. È così importante e speciale per me.
«Non ho voglia di alzarmi» borbotta senza spostarsi di un centimetro «Voglio stare qui con te tutto il giorno».
«A chi lo dici» sussurro posando la testa sul cuscino di fronte alla sua e finalmente apre gli occhi. Mi sorride portando una mano tra i miei capelli.
«Senti che ne dici se oggi quando esco da lavoro vado a prendere Nicco e poi ritorno portandomelo dietro?» gli chiedo mentre lui mi accarezza i capelli.
«Amore ma li Nicco si annoia, giustamente» spiega.
«Non ho voglia di stare un altro pomeriggio con Marco» sussurro e lui sospira. Sta pensando e non so se è buona questa cosa.
«Perche non provi a lasciare Nicco a lui? E poi tu torni da me?» propone e io sussulto.
«No ma sei pazzo io ancora non me la sento di lasciare mio figlio da solo con lui» penso a tremila cose e anche a ciò che potrebbe succedere o anche non succedere, ma non si sa mai.
«Per me può venire anche lui, sai che non ci sono problemi. Ho solo paura che si annoi e che inizi a lamentarsi» spiega e io sospiro spostando le lenzuola da sopra il mio corpo e mi alzo con i suoi occhi addosso. Recupero gli slip e il reggiseno e dopo essermi sciacquata veloce con la porta del bagno aperta rientro in camera.
Ste non si è mosso di li, ha continuato ad osservarmi tutto il tempo. Sorrido sedendomi sul letto, affianco a lui, e lo bacio.
«Ti vuoi alzare? Guarda che poi facciamo tardi» tira più su le coperte, come un bambino voltandosi meglio verso di me.
«Sono stanco amore, non sono più abituato a farmi le notte insonni piene di sesso» ridacchio tirandogli un leggero scappellotto sulla nuca.
«Modera i termini signorino» gioco con la sua barba e le sue guance, infastidendolo.
«Dai amore» si lamenta e io continuo a ridere avvicinandomi alla sua guancia e inizio a baciargliela e a lasciargli dei piccoli, innocenti, morsetti.
«Amore mio, daii» porto le mani sui suoi fianchi e poi veloce sul suo collo sapendo perfettamente che soffre il solletico. Inizia a smuoversi ridendo.
«Emm..» ride e io con lui. Mi prende alla sprovvista e mi butta distesa sul letto e monta sopra di me. Il lenzuolo che lui aveva addosso cade su di me e lui rimane nella sua perfetta nudità.
«Te le cerchi» ride iniziando a baciarmi velocemente il collo. La sua leggera barbetta fa soffrire anche me di solletico, rido smuovendo le gambe ma questo non fa altro che eccitarci. Sposto il lenzuolo tra di noi e lui controlla l'orologio.
«Mancano ancora quindici minuti al suono della sveglia, cretina» dice accorgendosene solo ora, guardandomi male. Ma scherza e io amo quando scherza.
«Va beh, almeno possiamo stare un po' insieme» sussurro portando le mani sulle sue spalle e poi salgo sul suo collo prendendo a fargli un grattino nel retro. Sorride mordendosi un labbro. Porta una mano sul mio perizoma e sposta lì al centro il leggero tessuto che mi separa da lui. Sfiora la mia pelle con le sue mani mentre la sua viralità cerca contatto con la mia intimità. Si spinge lentamente dietro di me. Credo che non ne avrò mai abbastanza di lui. È sempre bellissimo e super piacevole. Finalmente mi bacia sulle labbra e continua con queste spinte decise ma lente.
«Mi ero appena lavata.. e rivestita» mi "lamento" tra un gemito e l'altro.
«Capirai, ora non te lo togli il mio odore di dosso.. fino a stasera» socchiudo gli occhi godendo e lui mi lascia un dolce bacio sul collo. Sussultiamo quando sentiamo suonare il campanello. Sono le 7:20 chi cazzo è? Ste esce di soprassalto da dentro di me e io mi alzo immediatamente infilando la prima cosa che trovo ovvero una sua felpa.
«Cazzo è?» chiedo leggermente preoccupata.
Lui si infila un paio di boxer, i pantaloni della tuta e andiamo ad aprire. Socchiudo la bocca guardando la persona di fronte a me e ricordandomi in che condizioni sono. Non ci ha fatto neanche raggiungere l'orgasmo. Siamo in situazioni pietose.
«Marco, ciao.. che ci fai qua?» chiedo imbarazzata cercando di coprirmi le cosce con la felpa di Ste che subito mi stringe da dietro.
Marco ci guarda e fulmina Ste. Lo fa sempre anche se non ne ha il diritto.
«Ti avevo inviato un messaggio ieri sera poco dopo che me ne sono andato ma non hai ritoccato il telefono evidentemente» nego mordendomi un labbro «Ti avevo chiesto se potevo portare Nicco a scuola ,insieme a te, stamattina. O almeno ecco, se potevo portarlo io..» io ho tremila paura e tremila fobie e mi spaventa ancora l'idea di lasciare mio figlio da solo con lui.
«Eh non l'ho letto.. non ho avuto tempo» Marco ci guarda e sussurra un "Già" che sentiamo comunque abbastanza bene.
«Ma che fate?» mi volto spaventata vedendo il mio bimbo che si stropiccia gli occhi.
«Amore..» mi volto abbassandomi per afferrarlo in braccio. Ste intanto fa entrare Marco. C'è una continua tensione tra loro due e io non riesco a sopportarla. Mi dà fastidio.
«Buongiorno campione» dice Ste affiancandosi a me, con Nicco in braccio e gli scombussola i capelli lasciandogli un bacio sulla guancia. Nicco ridacchia e ridà il buongiorno. Noto Marco che fa di tutto per non guardare questa scena. A me non fa pena, non fa niente. Se lo merita. Resta il fatto che comunque Marco lo saluta e Nicco lo risaluta.
«Amore salgo a vestirmi, vieni anche tu?» mi chiede Ste e annuisco.
«Marco ascoltami ti lasciamo un attimo con lui, ce la fai a riscaldargli il latte? I biscotti sono nell'armadietto sopra il lavandino» il mio ex e anche padre di mio figlio mi guarda male.
«Mica sono scemo» si lamenta andando in cucina. Sbuffo. Anche se Nicco è concentrato nei cartoni animati non voglio che faccia queste scenate. Vorrei replicare ma Ste mi trascina in camera.
«Che coglioni» si lamenta ora lui andando in bagno. Si spoglia lavandosi veloce per poi rivestirsi.
«Ste.. non sopporto quando fa così» ammetto.
«Io non lo sopporto mai pensa te» esce dal bagno afferrando il suo completo da lavoro.
«Cosa devo fare? Lo porta lui?» sono così insicura che forse solo Ste potrebbe schiarirmi le idee.
«Emma che ne so, è vostro il bambino, decidi te» sbuffa e a me viene un colpo al cuore. So che l'ha detto per rabbia perché so che ama Niccolò ma non può parlare a caso, mi ferisce. Mi salgono le lacrima agli occhi che come al solito reprimo mentre mi vesto.
«Scusami..» bisbiglia poco dopo mettendosi di fronte a me «Non ci capisco più niente quando Marco è nei paraggi. Ci prova spudoratamente con te, è il papà di tuo figlio e inoltre è stato il tuo primo vero amore»
«Davvero? Stai ancora parlando sul serio di questo argomento dopo che ti ho spiegato ciò che penso io Ste?» lo guardo abbastanza nervosa.
«Non ci prova con te, è solo geloso del rapporto che hai con suo figlio» dico secondo la mia opinione «Sei tu che non ci vedi dalla gelosia. Marco non ci prova con me»
«Si lo so che sono geloso ma non puoi non ammettere che non ci prova con te!» continua lui.
«Non ci prova con me, basta Ste. Ti prego, sei patetico quando fai così» infilo le mie decolleté.
«Ah mo pure patetico» sbuffa e ormai pronto esce di camera tornando in salotto. Che situazione di merda. Finisco anche io di prepararmi e vado pure io in salotto.
Ste sta bevendo il suo caffè poggiato al ripiano dei fornelli. Nicco è sopra lo sgabello che beve il suo latte e Marco è affianco a lui. Nessuno mi dice niente. Mi avvicino ai fornelli e noto se Ste mi ha lasciato un po' di caffè e così è. Me lo verso in una tazzina, ci aggiungo un po' di latte freddo e poi bevo. Ste cerca contatto con il mio corpo allungando una mano su un mio fianco ma io ricordo bene le parole di poco fa. E lui sa quanto sono permalosa. Mi allontano sedendomi nello sgabello affianco a Marco.
«Allora lo porti tu?» chiedo al papà di mio figlio.
«Si, se a te va bene si» mi sorride e annuisco. Ste cambia immediatamente stanza e io sospiro. È troppo geloso.
«Nicco andiamo a vestirci? Che tra dieci minuti devi partire e ti porta tuo papà» scendo dallo sgabello avvicinandomi a quello di mio figlio.
«Sisi mami ho finito» allunga le braccia verso di me e lo afferro in braccio dirigendomi in cameretta sua.

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Senza Averti Mai
FanfictionQuando tutto sta crollando, quando le aspettative sono poche e quando non ti resta veramente niente arriva il momento in cui con le tue uniche forze cerchi di rialzarti. Ma no, non lo fai per te, lo fai per chi hai messo al mondo: lo fai per tuo fig...