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[Emma]

«Mi riporti indietro» dico diretta all'autista senza neanche rendermene conto. Lui mi guarda dallo specchietto incurvando le sopracciglia, forse non ha inteso.
«Puo' riportarmi indietro?» chiedo alzando leggermente la voce.
«Dall'avvocato?» accosta sulla strada e io annuisco. Riprende la corsa e mi riporta dove prima. Sospiro una volta di fronte a questo immenso palazzo. Stringo il telefono in mano ricordando l'ultimo messaggio di Stefano quasi a memoria. Torno su, in segreteria.
«Devo vedere Stefano» dico alla stessa segretaria di prima.
«Signorina gliel'ho già spiegato prima, non può» calma Emma, calma.
«Lo devo vedere per forza» tento nuovamente. Alza gli occhi al cielo afferrando la cornetta del telefono. Credo che sta chiamando il suo studio.
«Si De Martino, una persona vorrebbe vederti... Bionda, bassina..» mi guarda «Com'è che ti chiami?»
«Emma» rispondo immaginando la reazione di Stefano.
«Emma... ah, capito. Riferirò» riattacca «Mi dispiace ma ha ribadito di non volere vedere nessuno»
Contraggo la mascella e senza darle modo di parlare ancora vado verso lo studio di Stefano, ormai so qual è.
«Signorina! Si fermi» continuo ad andare senza voltarmi mai indietro e una volta che arrivo apro senza neanche bussare. La porta sbatte rapida e forte contro il muro e Stefano sussulta. Stava fumando una sigaretta che spenge in poco tempo fissandomi.
«Emma, le avevo detto che non poteva» mi raggiunge la segretaria afferrandomi per un braccio. Sbuffo togliendomi il suo braccio da lì.
«Sei tu che stai scappando adesso» solo questo dico e basta solo questo per far indietreggiare lei. Capisce che non sto parlando di questioni di lavoro.
«Emma, Stefano sta lavorando ne parlerete in un altro momento» continua lei.
«Oh senta con tutto il rispetto, basta. Se stava lavorando non stava al telefono con me.. siccome al telefono ci parli perché in faccia non puoi?» chiedo ora guardando Stefano. Sospira.
«La lasci entrare» dice lui mollando la presa. La segretaria sorpresa annuisce.
«Oh.. sì certo» sorride andandosene e quando lo fa chiude la porta. Ste mi guarda con uno sguardo fermo quasi a volermi spogliare così.
«Allora?» dice soltanto per poi sedersi dietro la sua scrivania e io mi avvicino.
«Tu pensi che io non ci tengo a te, vero?» le chiedo dura e lui sospira «Pensi che sono stata solo una troia? Come se avessi perso la testa per me soltanto tu, come se io non provassi niente.. è questo che pensi? Dimmelo Ste perché se fosse così esco da questa porta e giuro di non ripresentarmi più» mi mordo un labbro trattenendo le lacrime.
«Non penso questo, non ho mai pensato dopo averti conosciuta che fossi una troia.. lo sai. Penso semplicemente che tu non ti fidi di me al punto giusto perché non hai mai avuto il coraggio di parlarmi quando io ne avevo strettamente bisogno.. che cazzo.. volevi aspettare che ti chiedessi di metterci insieme?» si alza posando le mani sulla scrivania e mi fissa dritto negli occhi.
«Emma io mi sono innamorato di te, non mi piaci semplicemente e basta» deglutisco sentendo il mio cuore prendere fuoco. Leggerlo è un conto e va bene ma sentirselo dire è un pregio bellissimo.
«Non mi bastava più abbracciarti e dirti che andrà tutto bene ogni volta che ti vedevo piangere, io avevo bisogno di sapere.. per te! Per il tuo bene» in questo momento mi sento maledettamente bambina e sbagliata.
«Ste.. io so che dalla tua parte sembra che ho sbagliato tutto però io avevo così tanta paura di perderti.. pensavo di aver trovato qualcuno che mi faceva stare bene e l'idea di parlarti di mio figlio o della mia vita mi dava subito l'immagine di te che te ne andavi» prendo fiato.
«Em ma..» lo fermo riprendendo a parlare.
«Stefano ho visto andare via tutti dalla mia vita. Ho visto andare via mia nonna perché è morta due mesi prima che rimanessi incinta, ho visto andare via i miei perché non sopportavano ne me ne mio figlio, ho visto andare via il padre di mio figlio. Ero sola Stefano e avevo solo 17 anni, si c'era Francesca ma io ero sola.. non capirai mai o almeno te lo auguro.. io ero innamorata pazza di lui ma appena gli ho detto che ero incinta ha iniziato a sbraitare, a darmi della troia, a dirmi che con me non ci vedeva niente di serio. Sono stata troppo, tanto male!» inizio inevitabilmente a piangere e Ste si avvicina a me facendomi sedere sul divano e lui si affianca a me.
«Ho provato a ripartire con Francesca, non mi ha mai mollato un attimo.. pensa che per riconquistare tutte le persone che avevo perso volevo abortire dandola vinta a loro. Menomale ho avuto Francesca.. veramente, è stata un angelo perché nonostante tutto è nato Niccolò e credimi Ste, lo amo da morire e senza di lui mi sentirei nulla» Ste mi asciuga le lacrime mentre io cerco di calmarmi e riprendere fiato.
«Quando nacque Niccolò persi la testa per lui, mi sentivo vincitrice, poi ho conosciuto Riccardo un giorno dal medico. Io dovevo portare Niccolò, lui invece doveva farsi segnare delle medicine.. insomma iniziammo a uscire, conoscerci e per un attimo avevo visto in lui la persona che poteva stare al mio fianco. Ci mettemmo insieme e lui mi promise di aiutarmi con Niccolò.. è così che conobbi l'Exit. Inizialmente dovevo fare la cameriera ma per me era già molto stancante e a volte mi lamentavo. Quando finivo il mio turno lui non perdeva un attimo ad entrare nel mio camerino, ogni volta Ste.. sempre. Una volta, per riuscire ad avere più soldi, entrai in un giro di droga con lui, mi insegnò a spacciare e io lo facevo.. l'idea di avere soldi in più in tasca mi faceva felice ma andando avanti con il tempo e iniziare a vedere Riccardo in determinate situazioni mi ha fatto cambiare idea. Sono uscita dal giro di droga e lui inizio ad essere più stronzo con me. Litigammo un sacco, lo lasciai ma lui non ha smesso un attimo di minacciarmi. Mi ha minacciato un sacco su Niccolò ma ti non puoi neanche immaginare Ste. Ultimamente avevamo trovato un equilibrio semplicemente perché io avevo perso ogni tipo di dignità con lui e allora lasciavo fare. Era monotono scopare, con chiunque. Quando lo feci con te invece rimasi di stucco perché non ti sei fermato una volta che tu eri arrivato, hai aspettato anche me» se prima mi ero calmata ora riprendo a piangere.
«Ste sei stato il primo a preoccuparti per me.. seriamente.. mi hai fatto stare bene, mi hai fatto per un attimo credere che tutto potesse migliorare e riprendere il posto giusto, ma un attimo dopo Riccardo tornava a rovinare le cose» il mio labbro inferiore trema e lo fa sempre quando mi innervosisco.
«A me dispiace un sacco che tu ti sei infilato in tutto questo casino, mi sento troppo in colpa» ammetto ma lui in due secondi mi afferra la testa e mi lascia un bacio sulla fronte.
«Si è un po' un casino ma se adesso ti lasci aiutare ti aiuterò a risolvere tutto» tutto quello che faccio è annuire e stringermi a lui. La mia testa si incastra perfettamente nel suo collo profumato.
«Scusami» sussurro.
«Scusami tu, mi sono fatto prendere dal nervoso prima.. ce l'hai con te quei fogli?» mi stacco annuendo e frugando nella borsa. Tiro fuori la cartellina e gliela passo. Si alza aprendola e posa tutto sulla sua scrivania.
«Quando torniamo in tribunale?» chiedo già un po' più tranquilla anche se comunque la tensione c'è.
«Mi pare domani, avrebbe dovuto dirtelo Fra solo che ora è da Marcello, fino a stanotte non la risenti» mi spiega ridendo e rido anche io pensando a loro.
«Sai che Nicco voleva rivederti?» gli svelo mentre lui continua a controllare robe sul computer. Mi guarda e poi sorride.
«Menomale che mi ha preso in simpatia» dice lui.
«Ti adora Ste» mi avvicino a lui lasciando che le mie gambe sfiorano le sua. Mi era mancato questo contatto.
«Anche io lo adoro e pure la mamma» avvampo mentre la sua sedia girevole di gira verso di me.
Stefano adora Niccolò e questo è già un grande passo avanti.
«Tu non hai ancora metabolizzato che è mio figlio, vero?» chiedo mentre intanto continua a sistemare le cose al PC.
«No.. cioè.. ora lo so bene però è logico che ci rimango male perché speravo me ne parlassi prima tu.. in realtà l'avevo iniziato a capire. Una volta trovai nel tuo comodino una cornice, con una foto, con inciso la data di nascita di Nicco con la sua iniziale.. certo all'inizio non avevo capito niente. Poi andai all'asilo, lo incontrai mi fece vedere il braccialetto sul polso e iniziai a collegare le cose, infine mi ha detto che sua mamma è bella e che si chiama Emma» un sorriso spunta sul mio volto.
«Scusami Ste» ammetto forse più che a me stessa che a lui «Sono stata un po' egoista ma avevo troppa paura di perderti.. sapevo che se ti avessi detto di Niccolò saresti scappato.. lo hanno fatto tutti» spiego.
«Si.. ma io non sono tutti» mi mordo un labbro colpevole «Forse la reazione sarebbe stata sorpresa però credimi che quando io sono innamorato vado oltre a tutto» ammette un po' imbarazzato e a me viene da sorridere.
«Ora non lo sei più?» chiedo pensierosa e nel mentre lui alza lo sguardo fissandomi negli occhi. Sospira e io deglutisco.
«Lo sono» sospira «Soltanto che adesso sono io che ho bisogno di tempo..»

[...]

Eccoci di nuovo qua, in tribunale. Oggi sono più tranquilla anche se la paura di perdere mio figlio è costante. Pensare soltanto che Riccardo mi ha fatto spacciare droga, che ho fatto la cubista e servizi aggiuntivi mi fa male. Io l'ho fatto solo per Niccolò, non potevo fare diversamente vista la situazione con quel coglione del mio capo.
Stanotte in realtà ho pensato tantissimo a questa causa, ma ho pensato anche a Stefano e a ciò che ha detto ieri. È innamorato di me ma ha bisogno di tempo. Io ho bisogno di lui. Mi manca stare con lui, baciarlo, abbracciarlo e si, e anche goderci noi stessi. Stamattina mi ha scritto un messaggio che ricordo quasi a mente: "buongiorno bionda, stai tranquilla andrà tutto bene. ti difenderò fino alla morte, stai serena, racconta e sorridi! Se serve piangi, che fa sempre bene. ❤️". Mi ha fatto ancora una volta stare bene. Ecco perché non voglio perderlo, perché lui mi fa stare bene! Oggi le mie colleghe non ci sono, la causa è rimasta solo a me. Sono perciò accanto a Stefano e Francesca e davanti a noi c'è l'avvocato. Mi sto finendo l'unghia del pollice e tutte le sue pellicine intorno.
«Rilassati» sussurra Ste togliendomi la mano dalla bocca. Lo guardo, così vicino, sospirando.
«Ho paura» mimo con la bocca e lui capisce al volo.
«Ascoltami, non ti dico che sarà facile però faremo di tutto.. fidati» risponde e io annuisco.
«Vogliamo ascoltare la signorina Marrone» dice il giudice e il mio cuore esplode. Deglutisco alzandomi in piedi. Devo andare lì davanti, seduta e parlare, parlare di cose che mi sono tenuta dentro troppi anni.
«Dai, mi raccomando» Ste mi stringe una mano prima di lasciarmi andare e io tanto a sorridere. Mi siedo di fronte a tutti e di fronte a questo microfono. Non sono neanche sicura di aprire bocca ma una volta che lo faccio inizio e non mi fermo più. Inizio a parlare della mia situazione, della mia famiglia che mi ha lasciata sola, di Niccolò. Racconto poi di quando ho conosciuto Riccardo e decido, senza lasciarlo fare a lui, di dire tutte le cose che ho dovuto fare. Arrivo anche allo spaccio della droga, ai servizi al locale e mi sento ancora più giudicata ma lo sto facendo. Sto parlando davvero e solo ora capisco che è così facile parlare dopo essermi confidata con Stefano. Lui mi guarda incoraggiandomi e inevitabilmente mentre parlo un po' piango ma neanche ci faccio caso. Racconto di cosa mi faceva Riccardo, anche dell'ultima volta prima di scappare dal locale.
«Io non mi sono mai meritata niente di tutto questo, volevo solo la mia felicità e quella di mio figlio.. tutto qua» piango senza tregua ma automaticamente mi alzo facendo un rumore acuto con la sedia e torno seduta tra Ste e Fra che subito mi abbracciano. Sono speciali.
«Ma non è giusto se le cercava lei» sento Riccardo replicare continuamente e l'avvocato difendermi. Lui continua, ha sempre fatto così, l'ha sempre voluta vinta. Stefano si alza e subito lo guardo.
«Hai ragione sai Riccardo, lei se le sarà cercate ma perché aveva bisogno di soldi e quando cercava una mano da te, te sai cosa facevi? Le davi porte su cui sbattere. Le davi bastoni tra le ruote. Aveva bisogno di soldi e cosa facevi? La facevi spacciare, oppure le facevi fare dei servizi. Sai cosa dico? Dico che sei stato un grande pezzo di merda, spero che ti ritrovi qualcuno che ti tratta come tu hai trattato lei, anzi peggio. Lui si merita il carcere per anni.. cazzo ma non è normale capite? Emma ha un figlio che ama da morire sennò non avrebbe mai fatto nulla di simile e anche il figlio ama lei. Non può lasciarlo scappare e io non lo permetterò» la mia mano stringe quella di Ste. Solo in questo momento mi rendo conto che lui c'è sempre stato, che potevo parlargli subito e mi avrebbe capita. Si rimette seduto e lo abbraccio.
«Scusami Ste.. scusami tante. Grazie, grazie di tutto.. davvero Ste, grazie.» sento che mi lascia un bacio tra i capelli e potrei morire per ciò.
«Stai tranquilla» mi stringe e mi sento bene.

Ecco a voi la 12 parte!
Non potevo lasciarvi ancora a corto sennò mi avreste uccisa!
Lasciate un commento!! Vvb.

Miley (instagram: @real_mileyrossi)










































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