[Elisa]
Mi sveglio con un mal di testa incredibile ma con il suo profumo, riconoscibile tra tutti. Socchiudo gli occhi e mi rendo conto che è già sveglio, ma tiene ancora gli occhi chiusi rilassato. Lo guardo e penso alla nostra storia incasinata, alla nostra prima volta e alla nostra passione scoppiata poi in crociera. Ricordo poi la litigata con Leone per avergli nascosto tutto e la pace fatta poi successivamente. Ormai sono almeno 8 mesi che stiamo insieme.. e due che sono incinta.
«Oi» mormoro.
«Giorno» dice lui. Ora apre bene gli occhi e mi guarda perbene.
«Andiamo al mare?» chiedo.
«Si dai, andiamo» risponde alzandosi. È più tranquillo ma ancora è distaccato, sarà perché ora è certo che gli nascondo qualcosa, ha ragione Leo, non posso aspettare più di tanto.
Ci sistemiamo per poi scendere a fare una bella colazione in hotel. Verso le 16 dobbiamo lasciare la camera e penso che torneremo poi direttamente a casa. Stasera invece avevamo fissato una pizzata con tutti i nostri amici, quindi insomma siamo abbastanza organizzati. Poi domani lui gioca in casa, a Roma, se vuole andrò a vederlo. Stamani ho una fame impressionante, tant'è che prendo due cornetti, un tortino e il cappuccino con il decaffeinato, raccomandato dalla ginecologa.
«Hai fame?» chiede ironicamente, sorridendo, non appena vede che ho preso mezzo buffet. Sorrido imbarazzata e mi siedo di fronte a lui.
«Si» ammetto. Mangiamo e mi sento in paradiso. Madonna, che fame.
Sarà che sono stata un mese a contenermi su tutto e infatti ho sofferto e basta. Ora mangio, ho mamma vicina, una dottoressa che mi segue e mi sento più tranquilla. Finiamo di fare colazione e usciamo.
«Che meraviglia» sorrido guardando il mare e sorride anche lui prendendomi per mano. I suoi capelli biondi sono un po' mossi dal vento e gli cadono sugli occhi, ma è bellissimo. I miei capelli invece non vorrei sapere in che condizioni sono. Camminiamo un bel po' e non riesco tanto a reggere i suoi ritmi. Sempre allenato, muscoloso, camminerebbe mezza giornata.
«Ci fermiamo un po'?» chiedo. Mi guarda e poi si guarda intorno.
«Vieni» dice e lo seguo. Passiamo per una stradina della spiaggia finendo su una scogliera. Guardo poi davanti a me e c'è una piccola spiaggetta nascosta da cespugli e scogli.
«Dai vieni» scende dagli scogli raggiungendo la spiaggietta ma io sinceramente ho paura.
«Ni' ho paura di scivolare» affermo e lui mi tende le mani.
«Vie, lanciati incollo» dice. Guardo i miei piedi, poi guardo lui e mi lancio che mi afferra prontamente.
Niente sforzi, l'ho promesso a mamma e dottoressa.
«Eccoci qua» mi scende e gli sorrido. Vorrei un suo bacio più di qualsiasi cosa. «Che c'è?» domanda guardandomi. Sorrido imbarazzata e mi avvicino baciandolo. Sento anche le sue labbra sulle mie sorridere e ricambia il bacio.
«Comunque mi devi spiegare come conoscevi questo posto» spiego staccandomi e guardandomi intorno.
«Mi ci portava mamma, quando ancora ero piccolino. Qualche mattina che voleva stare con me, dato il lavoro serale e notturno che faceva, non mi portava all'asilo ma qui, un po' nascosti da tutti» mi racconta mentre si siede sulla sabbia.
«È bello si» rispondo ascoltandolo e poi mi siedo accanto a lui. Guardiamo il mare di fronte a noi un po' in silenzio.
«Ti ricordi la prima volta che lo abbiamo fatto?» chiedo imbarazzata guardandolo. Lui pensa poi sorride e mi guarda.
«In camera mia? Che eravamo ancora "amici" e volevi qualcuno di cui ti fidassi per farlo la prima volta» mi risponde e io faccio sì con la testa.
«Sì.. ma lì ero impacciata, me ne vergogno ancora a parlarne.. intendo la nostra prima vera volta..» parlo ora abbassando leggermente la voce e ricordando quella notte in vacanza.
«Si, me la ricordo benissimo» dice «Eravamo alle bahamas, a fare tutto insieme il bagno nudi» ridiamo e ci guardiamo.
«Già, poi ovviamente i due piccioccini ci avevano abbandonato..» continuo io.
«Vero.. e da lì, una volta soli io non ci ho visto più.. volevo che diventassi mia a tutti i costi» racconta prendendo un legnetto da terra.
«Lo sono diventata e lo sono ancora» ammetto e ammicca un sorriso «Eravamo proprio su una spiaggia, bagnati e salati dal mare, notte fonda.. è stato bellissimo» dico raccontando. Stiamo un po' in silenzio ripensando a tutto e poi parla lui.
«Senti scusami se mi son arrabbiato in quel modo ieri sera» mormora giocando con il legnetto nella sabbia «Io non sopporto l'idea che tu possa essere di qualcun altro, certo se dovesse succede non sono un pazzo non ti faccio niente ma ci sto male, mi chiederei come mai lui si e me no, penserei a cosa ho sbagliato..» ammette e dentro si muove tutto. È come se ogni volta con lui è sempre la prima volta.
«Io voglio te Nicco, senza dubbi» rispondo «e comunque scusami tu, mi sono comportata male in questo periodo con te, non ti ho considerato molto..» ammetto e ora mi guarda lasciando il legnetto.
«Si, ma ancora non so il perché» dice e il mio cuore batte. Non so come dirglielo, non ce la faccio. Ho paura. Guardo il mare di fronte a me e poi cerco di avere un minimo di coraggio. Con la mano che trema apro la mia borsa e cerco la mia ecografia. L'ho sempre tenuta in borsa. La trovo, respiro e con la mano che continua a ballare la tiro fuori e gliela mostro.
La guarda non capendo.
«Eri distaccata per il gender reveal di mia mamma? Già sai se sono maschi o femmine i gemelli?» domanda ridendo. Ma quanto è stupido?!
«Non è di tua mamma» rispondo con la voce bassa e il cuore in gola. La sua risata scompare, mi guarda e poi riprende la foto in mano riguardandola. C'è il mio nome nell'ecografia, Elisa Sacchetta. Ora trema anche la sua mano. Fissa l'ecografia senza dire niente. Aspetto minuti e c'è solo il silenzio tra noi, e lui che continua a guardarla.
«Sono incinta» bisbiglio. Ora mi guarda e i suoi occhi sono diventati cristalli. Cala un silenzio pesante, uno di quelli dove senti solo il cuore in gola tamburellare a mille. Mi manca l'aria.
«Ma è mio?» chiede balbettando dopo un'infinità di minuti.
«Beh.. ovvio» rispondo. Riguarda l'ecografia
«Ma siamo stati sempre attenti no?» richiede balbettando abbastanza spaesato.
«Evidentemente.. non troppo» mormoro.
La fissa ancora qualche minuto e poi, tutto a un tratto si posa una mano in faccia, coprendola e scoppia a piangere.
«Nicco» mormoro piangendo ora anche io. Poso le mani sul suo braccio ma non toglie la mano. Singhiozza senza volersi far vedere.
«Nicco.. di qualcosa per favore» dico ingoiando le lacrime. Lui non riesce a parlare, piange come un bambino, come mai l'ho visto in vita mia.
«Nicco» ripeto. Lui cerca di asciugarsi il volto e riguarda la foto.
«Nicco per favore.. scusami se ho aspettato a dirtelo.. scusami..» mi scuso ripetutamente io.
«Non ci credo» parla finalmente e mi sembra che il suo viso si illumini, mostra un mezzo sorriso.
«In che senso?» domando un po' spaventata. «Nicco senti scusami.. mi dispiace.. io non pensavo che.. che succedesse ciò... io so che per te è stato difficile anche instaurare una relazione sentimentale.. so che in passato non volevi amare né essere amato, so che hai avuto tante difficoltà ma alla fine siamo qui, insieme.. non voglio che stai male.. non voglio che» mi interrompe.
«Io.. io non ho mai avuto niente dalla vita» cerca di fermare le lacrime ma solcano una ad una il suo viso. Cerco di abbracciarlo. «Non ci credo» continua a ripetere.
«Nicco non capisco..» dico.
«Nonostante tutta la merda che ho subito» inizia asciugandosi la faccia con una mano «sono fortunato» ammette. Lo guardo.
«Mamma mi ha regalato il mondo» spiega e finalmente dopo tutto questo tempo mi guarda. Sento il mio cuore scaldarsi «E tu.. la vita» piango guardandolo e lui accarezza i miei capelli.
«Allora sei felice?» domando e annuisce subito.
«io senza di te non sarei diventato così, innamorato, con la voglia di costruirmi un futuro, di prendere in mano la mia vita..hai ragione un anno fa forse nemmeno volevo una relazione seria, ho preso per il culo più ragazze che altro, ma tu mi hai sempre fatto impazzire, sempre, anche quando eravamo solo "amici"» parla sinceramente e io non posso fare altro che ridere tra le lacrime. Forse non devo aver paura di voler questo bambino, forse con lui accanto ce la faremo.
«Non me l'aspettavo.. cioè assurdo.. ho 20 anni» mi spiega «e tu quasi 17..»
«Lo so.. non so come farò» parlo ora io «Ho paura Nicco, ho aspettato a dirtelo perché non so come affrontare questo argomento.. io ho paura» ripeto ora io anche se sono più tranquilla.
«Di cosa precisamente?» mi chiede guardandomi.
«Non lo so.. di non riuscire a realizzarmi, di non riuscire a essere una brava mamma.. mi sembra assurdo parlarne mi sento così piccola» spiego ridendo e asciugandomi una lacrima solitaria.
«Ce la farai amore» ammette serio guardandomi e la sua voce mi mette serenità. Lo guardo anche io.
«Quindi.. quindi lo vuoi?» chiedo balbettando ora io. Mi guarda, riguarda la foto e poi fa sì con la testa.
«Anche io ho paura, insomma così all'improvviso ma va bene, mi prendo le mie responsabilità e cresceremo insieme questo bambino» lo guardo con i miei occhi da innamorata e con il cuore che va all'impazzata.
«Credimi appena ho fatto il test non lo volevo, ho fatto tutto da sola senza dire niente a nessuno completamente spaventata..» gli racconto e mi ascolta.
«Posso immaginare.. ma potevi parlarmene subito» risponde lui.
«Ni' è da un po' che avevo la nausea, te stavi dietro alle partite e a quel Riccardo.. avevo passato la notte a medicarti, ti ricordi? Io la mattina dopo, quando te eri in tribunale, ho fatto il test» scelgo di dirgli tutto, perché ormai è giusto cosi.
«Eli scusami.. anche se pensavo a quel coglione io per te c'ero, ci sono e ci sarò, e poi anche se ho altre cose nella vita come le partite, amici e stronzate varie tu sei al primo posto e credimi uno come me non avrebbe mai detto queste cose ad una ragazza un anno fa» dice ridendo e sorrido.
«Lo so.. ma pensavo di essere un peso io perciò ho fatto tutto da sola.. mi dispiace» ammetto.
«Tranquilla.. basta che ora sei serena, ora che ne hai parlato con me ti senti bene, io ci sono» mi prende una mano e lo guardo «Lo vuoi anche te vero?» chiede. Sospiro e poi poso una mano sulla mia pancia ancora piatta, la guardo e rabbrividisco.. la nostra lenticchia. Annuisco emozionata e torno a guardarlo, sorride abbracciandomi. Lo stringo, forte a me, a noi.
«Non so che madre sarò.. non so se riuscirò ma se ci sei te sono tranquilla » ammetto, lui si stacca guardandomi.
«Eli.. io non so come si fa ad essere un papà, non ne ho avuto da piccolo.. ma poi è arrivato Stefano, solo dopo un po' ho conosciuto quello mio genetico, lo sai, per questo ti assicuro che io ci sarò.. non so come si fa a essere un buon papà ma ci sarò, voglio dargli tutto ciò che non ho potuto avere io» mi dice guardandomi negli occhi e lo bacio felice.
«Ah Ni» mormoro staccandomi «Quello che cercava di dirti ieri sera Leo è che non posso stressarmi perché sono stata male, ne ho parlato con mia mamma dopo che la tua aveva già capito tutto e mi hanno portata dalla ginecologa» sussulta.
«Come sei stata male? E in che senso Mamma già lo sa?» domanda incredulo.
«Amore le mamme non sono stupide, insomma.. poi tua mamma ha capito subito i sintomi, ci ho parlato più notti quando non riuscivo a dormire e ha fatto 2+2..» racconto «e poi si, ho avuto un po' il distacco dalla placenta e quasi minaccia di aborto.. devo stare attenta. Non posso portare troppi pesi e devo stare più buona e ferma possibile fino a che non si stabilisce di nuovo» ora i suoi occhi diventano un pò tristi.
«Ma come?» mormora dispiaciuto «E ora come stai? Non possiamo rischiare Eli.. se vuoi torniamo subito a casa.. non voglio che ti metti in pericolo» farfuglia preoccupato.
«Ieri sera ti sarai agitata tantissimo» continua.
«Nicco tranquillo, è tutto ok.. la dottoressa vuole rivedermi dopo questo fine settimana infatti Lunedì pomeriggio ho la visita.. volevo chiederti di venire ma è alle 15:30 e so che alle 16:30 devi essere pronto in campo per allenarti.. quindi dimmi te» dico spiegandogli tutto.
«Io ci sono» risponde certo «Arriverò più tardi agli allenamenti non importa»
«Amo ma rischi la sospensione così..» ammetto.
«Per un solo ritardo no, non sono mai mancato e non ho mai fatto ritardo.. voglio esserci.. cerco poi di correre in campo promesso» mi spiega lui.
«Va bene.. e come gestiremo tutto Nì? Ho paura.. non so.. ho paura dei tifosi..» ora butto fuori la mia vera paura «Ho l'ansia che possa succedere qualcosa a me e a lenticchia»
«Guardami» mormora lui richiamandomi e mi volto guardandolo «Non vi farà niente nessuno, ora si ok, ho appena iniziato la carriera ma visto che sta andando bene e sono tanto tifato avremo delle guardie, e mi assicuro che voi siate sempre al sicuro, ovunque, che sia allo stadio che sia fuori casa» dice serio «Non vi farà niente nessuno, mi occuperò anche di Riccardo nonostante sia ai domiciliari, chiederò aiuto a mamma e papà e pagheremo qualcuno per starci addosso» parla calmandomi e poi riflette su cosa ho detto «Lenticchia?» ridacchia. Mi è uscito spontaneo, non ci ho pensato.
«Si scusa, è un mio modo per nominare questa cosetta che ho in pancia.. è minuscola» racconto ridendo e ride anche lui. Mi guarda visibilmente emozionato e posa una mano sulla mia pancia. Tremo un po' e poso la mia mano sulla sua.
«Per me sarà Enea» sussurra e lo guardo.
«Enea?» biascico emozionata, annuisce convinto.
«Il fondatore leggendario della stirpe romana» mi spiega e una lacrima sfugge dal mio controllo rigandomi il viso.
«Mi piace.. infondo il suo papà è il giocatore più bravo della Roma» rispondo e sorride anche lui emozionato «e se fosse femmina?» domando. Mi
guarda accarezzandomi il volto e fissando i miei occhi, e poi guarda il mare e il
cielo.
«Celeste?» chiede «Come i tuoi occhi, il cielo e il mare» rido emozionata asciugandomi le lacrime.
«Io ringrazio dio di aver trovato un ragazzo con te» mormoro emozionava piangendo.
«No, ringrazia te stessa per aver fatto uscire la parte migliore di me» lo guardo più innamorata che mai. Ci baciamo, un bacio nuovo, un bacio che sa di futuro. Lui mi stringe e approfondiamo il bacio. Lo stringo anche io, oramai persa. Ho una voglia impressionante di lui e lui lo sente. Monto a cavalcioni su di lui e continuo a baciarlo castamente.
«Amore.. non possiamo» mi avvisa lui tra un bacio e un altro «Rischio di farvi male»
«No.. se facciamo piano non ci fai niente» rispondo più vogliosa che mai. Lui deglutisce eccitato e capovolge la situazione. Mi stende sulla sabbia, proprio come la nostra prima volta, alle Bahamas.
«Non sarà uguale alla prima volta adesso..» dice ridacchiando sbottonandosi i pantaloni.
«Non importa, ti voglio e basta» mormoro io sfilando i mia insieme al perizoma. Lui si posiziona afferrando le mie mani e stringendole sopra la mia testa.
Con una spinta decisa entra dentro di me e mi sento appagata.
«Vai amore» dico ansimando.
«Devo fare piano» mi ricorda e si spinge nuovamente su di me. Sono spinte diverse, lente delicate ma forti alla fine, lo sento tutto. È mio completamente e io sia, per sempre, o almeno spero sia per sempre. Continuiamo così per minuti che sembrano infiniti finché non veniamo, insieme. Esce da dentro di me e si stende accanto.
«Ti amo» sussurra a corto di fiato e ogni volta che glielo sento dire il mio cuore pompa un po' più forte.
«Anche io ti amo» rispondo, ci baciamo ancora una volta e ora ci ricomponiamo. Siamo pieni di sabbia, come quella volta.
«Dobbiamo fare una cosa però..» dico alzandomi una volta rivestita. Lui alza un sopracciglio non capendo mentre si riabbottona i jeans. «Tuo fratello voleva saperlo.. voleva sapere quando te lo dicevo.. voleva essere avvisato subito» spiego e lui pensa alzandosi.
«Sono un coglione.. lui sapeva tutto e cercava solo di aiutarci» borbotta e sorrido.
«Già» rispondo e intanto lui tira fuori il telefono avviando una videochiamata con Leo. Il suo telefono squilla e dopo un po' risponde accettando la video ed ecco che spunta steso sul suo letto sicuramente con la play.
«Oi» mormora Leo concentrato sulla tv.
«Dobbiamo dirti una cosa» dice Nicco «so che volevi saperlo subito» sbuco nella video anche io appoggiandomi a Nicco.
Leo mette in pausa la play e toglie le cuffie per poi guardarci per un attimo pietrificato e ansioso.
«Che c'è? Che succede?» chiede molto
preoccupato.
Nicco mi guarda, gli sorrido e poi torna a guardare suo fratello.
«Diventerai zio» pronuncia Nicco queste parole e Leo si blocca. Fissa lo schermo del suo telefono. Posa il joystic non so dove e continua a guardarci.
«Cosa?» dice ora.
«Gliel'ho detto Leo.. lo teniamo» mormoro io emozionata. Lui si mette le mani in faccia e poi torna a guardarci con le lacrime agli occhi.
«Siete due pazzi» parla ora sorridendo «Non ho parole oddio» continua a sorridere emozionato cercando di non far cadere le lacrime. Ma noi conosciamo Leone e capiamo la sua forte emozione. «Però infondo penso sia la scelta giusta» dice.
«Lo è.. insomma il danno l'ho fatto ormai» mormora Nicco grattandosi la testa e io e Leo scoppiamo a ridere per poi tornare tutti e tre a guardarci.
«E allora dovete iniziare a pensare alle cose per il nano» parla Leo.
«Lenticchia, nano.. ma quanti nomi gli date? Enea!! O sennò Celeste, ma sarà maschio, sicuro» blatera Nicco.
«Enea come il personaggio dei lego che avevamo da piccoli?» domanda sup fratello e Nicco annuisce sorridendo.
«Come da bravi romani di Roma» continua Nicco.
«Vabbè insomma qualsiasi nome, ha ragione Leo, dobbiamo pensare a un po' di cose effettivamente» dico io iniziando a pensare a come e dove lo tireremo su, tutte le cose da comprare per lenticchia, tutto ciò che c'è da fare. Mi sento già sopraffatta.
«Tranquillq, penseremo a tutto con calma» mi rassicura Nicco e tra chiacchiere e scherzi salutiamo Leo per poi dirigerci verso casa. Due giorni di mare ci hanno fatto bene, ma adesso torna la vita reale, adesso si dovrà affrontare tutto e tutti.
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Senza Averti Mai
FanfictionQuando tutto sta crollando, quando le aspettative sono poche e quando non ti resta veramente niente arriva il momento in cui con le tue uniche forze cerchi di rialzarti. Ma no, non lo fai per te, lo fai per chi hai messo al mondo: lo fai per tuo fig...