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[Emma]

Il suono della sveglia mi fa saltare. Lo odio. Non esiste rumore peggiore al mondo. Mugugno mentre qualcun'altro spegne la sveglia prima di me. È Stefano sicuramente. Mi smuovo cercando le sue mani o comunque la sua pelle da toccare e subito lo sento. Mi stringo a lui, è un'ancora. Sì, quella delle navi.
«Appicicosa» si lamenta lui ma so che scherza. Adora sentirmi tra le sue braccia, non lo dice ma lo dimostra ogni volta. Mi incastro tra il suo corpo.
«Che ore sono?» gli chiedo e lui guarda sul suo telefono che teneva in mano. Probabilmente era gia sveglio.
«Un quarto alle quattro» scorre tra le instagram stories di qualcuno e a un certo punto si ferma su una. È un video fatto a me all'Exit. Ogni volta vedermi così è imbarazzante ma ormai dovrebbe essere abitudine. Non lo è per niente.
«Beh però non male» tiene il pollice premuto sullo schermo e mi mostra una ripresa diretta sul mio sedere.
«Dai Ste» il mio imbarazzo arriva alle stelle e nascondo la testa nell'incavo del suo collo.
«Si da fastidio anche a me comunque» mi intima lui posando il telefono sul comodino e alzandosi. Entra in bagno e dopo poco lo seguo. Fa pipì e io mi siedo sul mobile nel quale poggia il lavandino. Lo guardo e non si vergogna. Lo guardo come se fosse la cosa più bella che avessi mai visto in tutti questi anni.
«Posso farmi una doccia?» mi chiede sistemandosi per poi ritirare giù la tavolozza del water. Sa che mi sa fastidio quando la lascia su.
«Si puoi ma dovrei farla anche io in realtà e sono già le 16» lui mi guarda.
«Emma ma per caso hai perso qualcuno?» lo guardo non capendo e quasi mi viene da ridere per questa sua buffa domanda.
«Macche dici Ste» ridacchio mentre lui continua a guardarmi.
«No nel senso.. boh è morto qualcuno che conoscevi?» continuo a non capire. È buffo, non lo capisco.
«Ma no Ste.. ma che domande sono» rido nuovamente e lui scrolla le spalle.
«Va beh dai entra tu» dice venendo di fronte a me mentre torna all'argomento 'doccia'. Posa le mani sulle mie cosce.
«Se ti sposti potrei pure farmela» ridacchia guardandomi e avvicinandosi sempre più al mio corpo. Lascio le mie gambe aprirsi mentre lui si mette tra di esse.
«Dammi prima un bacio» mi supplica e sorrido avvicinando le mie labbra alle sua. È impossibile fermarsi al bacio a stampo con lui, le nostre lingue infatti entrano subito in contatto.
Mi sento così leggera. Lui si stringe a me posando le sue mani sui miei fianchi. Parte a baciarmi il collo, lasciando le mie labbra rosse fuoco e io inclino un po' la testa. Mi sfila via il perizoma da sotto la felpa e io lo aiuto alzando leggermente il mio bacino.
«Facciamola insieme» sussurra lui mentre passa con le mani sotto la felpa che indosso, che in realtà sarebbe sua. Scorre sulle mie cosce fino ad arrivare all'inguine per poi fermarsi. La sua fronte è sulla mia. Come risposta gli sorrido semplicemente sbottonandogli i jeans. Allargo le mie gambe mentre cerco di abbassargli i pantaloni e lui non fa niente, mi guarda con la bocca vicinissima alla mia. I nostri respiri si fanno più agitati colta ormai l'eccitazione. I suoi pantaloni scivolano a terra e lui alzando una gamba per volta se li toglie del tutto. Mi guarda leccandosi le labbra e socchiudo gli occhi. Sento che mi alza leggermente la felpa e un mio gemito scappa dalla mia bocca quando sento la sua lingua tra le mie gambe. Le mie mani si aggrappano a cose inesistenti sopra questo mobile e la mia testa va indietro fin quando arriva allo specchio. Non può andare oltre ma mi sta facendo godere come mai. Le mie mani hanno bisogno di aggrapparsi e lo fanno appena trovano i suoi capelli. I miei gemiti arrivano di corsa uno dopo l'altro, non sento più le gambe. Sento solo un enorme piacere che si fa sempre più grande, fino a quando non vengo. A opera finita Stefano si stacca lasciandomi un bacio sulla coscia. Tento a riprendermi, rialzandosi piano per rimettermi seduta composta. Scendo dal ripiano levandogli quei boxer di troppo e lui fa lo stesso con la felpa che ho io. Mi afferra in braccio una volta nudi del tutto e entriamo in doccia. Apre l'acqua sbattendomi sulle mattonelle ghiacciate. Facciamo sesso, ci apparteniamo dentro questo piccolo spazio nel mio bagno. L'acqua scorre nei nostri corpi, come il piacere e come questa terribile voglia che abbiamo ogni volta di noi. Per un momento ho il pensiero di lui come una cosa solo ed esclusivamente mia quando invece non siano ancora niente di serio. O almeno ancora non abbiamo ufficializzato niente.

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