[Emma]
Ho un mal di testa assurdo e questi borbottano tutti. Oggi ho una riunione in tribunale con Stefano e da sua segretaria devo andare con lui. Siamo in taxi, la radio accesa e il taxista di Ste continua a farci tremila domande. Sono nei sedili dietro, accanto a lui con una gonna corta nera e una camicetta blu notte. Il mio smalto rosso risalta le mie mani. Ste risponde al suo autista e poi mi guarda.
«Tutto apposto?» mi chiede vedendomi pensierosa e annuisco sorridendo un po' forzatamente. A lavoro procede tutto bene, è ormai una settimana che tutto va avanti e non è successo niente di nuovo. A volte parlo con Ste ma senza allargarci, ci provochiamo attraverso sorie su instagram che anche se non ce lo diciamo apertamente sappiamo che sono riferite a noi. Così seduta la mia gonna sale un po' su e a Ste cade l'occhio, deglutendo. Cerco di sistemare un po' quando finalmente mi guarda negli occhi.
«Non è un po' troppo corta? » mi chiede forse con una punta di gelosia.
«Le altre erano a lavare mi è rimasta questa» spiego. Mi guarda male, scherzosamente e poi sorride.
«Arrivati» l'autista attira l'attenzione di noi due che subito ci riprendiamo e scendiamo.
Non sono abituata a stare cosi accanto a Stefano senza farci niente, non sono abituata a vederlo solo come un collega. Io e lui ci siamo conosciuti facendo sesso, in quello stupidissimo pub che adesso è solo un edificio in vendita. Non rieco a guardare Ste come se mi fosse indifferente, dentro questo tribunale, con il suo completo in giacca e cravatta. Non riesco a guardare il suo sorriso, le sue mani, i suoi occhi, la sua bocca come se non avessero niente a che fare con me. Cerco di stare attenta, scrivendo informazioni di questa riunione che per Stefano saranno utili. Lui mi guarda di tanto intanto. Guarda le mie cosce nude accanto a se che ogni tanto, forse per sbaglio, sfiora appena con le sue mani.
Sto pensando a me e lui, sto pensando a quando facevamo l'amore e sento un caldo assurdo che sono costretta a sbottonarmi un bottone della mia camicia. Lui si volta, mi guarda lo scollo e poi in faccia come se volesse capire.
«Fa caldo» bisbiglio. No non fa caldo, fa caldo solo a me perché penso a quando eravamo sul mio letto, sul mio divano, sul mio tavolo a godere come pazzi, come due pazzi innamorati. Lui annuisce tornando a concentrarsi sulla riunione.[...]
«Dio mio non finiva più» mormoro uscendo da la dentro con Stefano sempre al mio fianco.
«Ora copriti però» mormora guardando il mio scollo che effettivamente ora è più profondo del solito. Imbarazzata mi riabbottono due bottoni e poi ci avviamo al nostro taxi.
«Te l'ha detto Franci che domani sera ci ritroviamo tutti?» mi chiede mentre camminiamo.
«Si mi ha accennato qualcosa.. di andare a ballare» mormoro. Si, gli altri del gruppo sanno che sono tornata e vorrebbero tutti rivedermi perciò domani sera proponevano di uscire e andare a ballare «Io però non ho l'età per certe cose» ammetto ironica.
«Emma hai 20 anni, io che ne ho 27 che devo dire?» dice ridendo «Ci divertiamo invece» continua.[...]
Esco dal bagno dopo essermi rinfrescata il corpo. Sono le dicevi di sera e ancora Nicco è sveglio arzillo a giocare. Ho un momento di blocco: dove è il mio telefono? Ricontrollo in bagno, poi guardo in camera mia e di Nicco. Ferma Emma, pensa. Improvvisamente sento mio figlio parlare e ridere al telefono. Corro da lui e vedo che parla al telefono.
«Nicco!» lo richiamo un po' arrabbiata e lui contonua a ridere.
«Mamma, mamma è papà Ste!!! Sto parlando con lui» sgrano gli occhi «Ho pigiato un tasto a caso e ha risposto lui!.. Ciao papà ste! Ti passo mamma»
Gli prendo il telefono di mano sussurandogli un 'corri in camera tua!', e lo metto all'orecchio sentendo un 'ciao campione' di Ste e delle sue risate.
«Stefano?!» chiedo.
«Certo che stavamo avendo una conversazione seria e tu ci interrompi!» ironizza lui ridendo e scappa il sorriso anche a me.
«Senti scusa non volevo disturbarti.. avrà trovato il mio telefono e cliccato le ultime chiamate e poi per caso te.. siccome ci siamo chiamati stamattina per il tribunale» spiego un po agitata.
«Emma stai tranquilla! Mi ha fatto piacere.. un sacco!» ammette «Mi chiama ancora papà» sussura ora e lo sento un po' emozionato. Lo sono anche io.
«Si..» bisbiglio. Non so se è giusto spiegargli a Nicco che ora come ora non so niente neanche io, che Ste non è più fidanzato con me.
«Emma.. so a cosa stai pensando, è piccolo.. capirà le cose piano piano» mi spiega lui leggendomi nel pensiero.
«Si ecco.. certo va bene!» rispondo mostrandomi piu sicura.
«Dai vado a riposarmi, salutamelo! Ci vediamo domani sera»

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Senza Averti Mai
Fiksi PenggemarQuando tutto sta crollando, quando le aspettative sono poche e quando non ti resta veramente niente arriva il momento in cui con le tue uniche forze cerchi di rialzarti. Ma no, non lo fai per te, lo fai per chi hai messo al mondo: lo fai per tuo fig...