[Emma]
Posso dire che ormai con Stefano non c'è più quell'imbarazzo che c'era prima. Abbiamo più o meno chiarito e per il momento reggiamo la situazione. Sono al parco con Niccolò e Marco, nostro figlio gioca e noi lo guardiamo seduti da una panchina. Mai pensavo che sarebbe tornato, mai pensavo che un giorno si fosse preso le sue responsabilità ma invece è qui, innamorato di suo figlio che lo guarda con occhi attenti a tutto.
«Ti somiglia su tutto sai?» afferma senza staccare gli occhi da lui e io sorrido.
«Lo so, me lo dicono in molti» spiego «Ma credo che il taglio della bocca e del naso l'abbia preso da te» ora si volta e mi guarda.
«Scusa Emma» mi guarda e forse è la prima volta che me lo dice con una calma e sincerità tale che mi fa finalmente sentire tranquilla. «Ero un bambino di merda ed immaturo»
«So anche questo» affermo certa «Però anche vero che non tutti tornano» gli sorrido e si avvicina lasciandomi un bacio sulla tempia. Ci vogliamo bene e finalmente abbiamo ristabilizzato il nostro rapporto. So che lui è innamoratissimo perso di Gaia e insieme sono davvero belli.
«Con Ste come va?» mi chiede e il mio sospiro la dice lunga. «Che è successo?» mi chiede.
«Ci sono tornata a letto, ma il fatto non è questo.. è che sono io il problema. Ho paura di tutto e ultimamente non andava bene niente» ammetto.
«Emma tu lo ami?» mi chiede e un po' imbarazzata annuisco. «Ecco, sei sempre stata tu la romanticona a dirmi "l'amore supera tutto" perciò se lo ami è cosi. Lui ti ama, ne sono certo.» ammette.
Nicco corre verso di noi ridendo e mezzo macchiato di erba e sabbia.
«Amore ma sei caduto?» chiede Marco a Nicco.
«Ma no papà mi sono rotolato per terra!» ridiamo e Nicco mi sale in braccio.
«E sai cosa? ora andiamo a casa ci facciamo il bagnetto!» gli dico ridendo e scompigliandogli i capelli.
«No comeee, io volevo prima il gelato» guardo Marco che subito acconsente.
«Andiamo a prendere il gelato e poi a casa a fare il bagnetto» mormora il padre di mio figlio lasciandogli un bacio sulla guancia. Subito Nicco gioisce scendendo dalle mie gambe e non ci da neanche tempo di alzarci che corre verso il gelataio, che è dall'altra parte della strada. Sono subito in prenda all'ansia visto ci sono le strisce.[Stefano]
Non so perché sono qui, mi ci sono ritrovato e li ho visti, prima solo loro due poi anche Niccolò. Sono bellissimi e a me dentro fa male qualcosa, sarà un po' l'invidia che forse un giorno al posto di Marco c'ero solo io. Ma ha fatto bene a tornare. Sospiro vedendo Nicco gioire e cerco di continuare per la mia strada finche non sento Emma che richiama Nicco e dopo neanche due secondi me lo trovo davanti.
«Nicco!» sono sul marciapiede sul ciglio della strada e lui finalmente mi vede alzando gli occhietti, uguali a Emma.
«Papà!» sento qualcosa dentro smuoversi e lo afferro in braccio.
«Ma dove credevi andare? Guarda che c'è la strada devi stare attento» gli spiego lasciandogli un bacio e ora mi ritrovo Emma e Marco davanti mezzi preoccupati. Ho sentito Emma urlare Nicco fino ad ora forse perche aveva paura della strada ma ora che lo vede con me tira un sospiro di sollievo.
«Ste» dice Marco e forzo un sorriso. Emma mi guarda e si limita a sorrideremi.
«Nicco mi hai fatto prendere uno spavento, quante volte ti ho detto di aspettarmi se devi attraversare?» gli dice Emma cercando di non essere troppo severa. Intanto a Marco squilla il telefono e risponde allontanandosi leggermente da noi.
«Scusa mamma, volevo il gelato» mormora Nicco. Lo scendo e si aggrappa alle gambe di Emma.
«Ti stavamo portando» spiega lei accarezzandogli i capelli poi finalmente alza lo sguardo e mi guarda.
«Grazie Ste» ammette e sorrido. Marco riattacca e torna da noi.
«Era Gaia?» chiede Emma e Marco annuisce.
«Si la porto a cena fuori stasera» ammette guardandoci.
«Voglio il gelatooo» bofonchia Nicco.
«Andiamo ora, Ste vieni con noi?» mi chiede Marco e io guardo Emma per capire se vuole o meno. Nicco subito urla un forte "si" e Emma scoppia a ridere.
«Andiamo va» dice lei afferrando per mano Nicco, Marco mi da una pacca sulla spalla e andiamo.
Mi mancavano questi momenti con Niccolò e Emma e stavolta devo ringraziare Marco, se non l'avesse proposto non so se sarei qua con loro.
Nicco lecca il suo cono sporcandosi tutta la faccia ed è bellissimo cosi, Marco l'ha già finito, Emma non l'ha preso perché probabilmente Nicco non lo finirà e ci penserà lei. Io ho preso una coppetta.
«Tra poco devo andare» spiega Marco guardando l'orario nel suo telefono. «Devo farmi la doccia, prepararmi e andare da Gaia ma voi se volete restate vi può riportare Stefano no?» dice guardandomi. Emma ci guarda non sapendo cosa dire ma so cosa pensa che non vuole illudere Niccolò siccome ancora non abbiamo trovato un equilibrio.
«Sisi certo» risponde ovvio Nicco e a me fa sorridere ogni volta.
«Possiamo pure andare a piedi altrimenti» indugia Emma e io sospiro sentendomi bloccato ancora una volta da lei.
«Ma no mamma che dici» dice ridendo «Ti lamenti sempre per camminare» Nicco ci fa ridere tutti e Emma mi guarda.
«E va bene ci riporta Ste» dice finalmente Emma.
«Oh allora apposto, io scappo che devo andare» afferma Marco alzandosi, lascia un bacio a Niccolò, uno a Emma sulla tempia e a me da la mano e mi sorride. Lo vedo piu maturo. Lo salutiamo e se ne va.
«Ti sbrodoli tutto amore» dice Emma a Nicco ripassando sulla sua bocca con un tovagliolo e lui si lamenta continuando a mangiare il suo gelato.
«Ma papà Ste può rimanere anche a cena?» io e Emma sussultiamo. Lei mi guarda sospirando e inizia a parlare.
«Nicco, allora.. » inizia lei ma mi anticipo. Non voglio sentirmi ancora bloccato da lei perciò faccio da solo.
«Tesoro stasera non posso, devo finire delle cose per lavoro» mento guardando lui ma senza guardare lei.
Nicco fa il broncio ma io sorrido forzatamente sistemandogli il ciuffo. Emma deglutisce senza dire niente. C'è aria di tensione ma sia io che Emma cerchiamo di stare tranquilli per Niccolò. Li riporto poi a casa, li saluto e scendono.
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Senza Averti Mai
FanfictionQuando tutto sta crollando, quando le aspettative sono poche e quando non ti resta veramente niente arriva il momento in cui con le tue uniche forze cerchi di rialzarti. Ma no, non lo fai per te, lo fai per chi hai messo al mondo: lo fai per tuo fig...