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[Stefano]
Ho un vortice di emozioni addosso che mi scombussolano completamente la testa, sono felice, sono l'uomo piu felice del mondo accanto alla donna che amo. Stiamo tornando a casa e guida lei visto che io ho un po bevuto e Nicco dietro è già collassato. Siamo rimasti anche per la cena con gli sposi, anche se era qualcosa di piu intimo. Niccolò ovviamente si è addormentato dopo aver corso e giocato tutto il giorno. Io invece oggi mi sento piu bambino di lui, sono incredulo, sarò davvero papà. Allungo le mani sul corpo di Emma accarezzando una coscia che esce dallo spacco.
«Amore sto guidando» mugugna lei però divaricando un po le gambe. Salgo un po piu su e lei ansima. Ridacchio togliendo la mano. «Stronzo» dice ironica.
«Stai guidando, non ti sconcentrare» replico stuzzicandola e lei mi fulmina. Dopo poco arriviamo a casa, una casa ancora troppo stretta per noi. Scendo prendendo Nicco in braccio e cercando di non svegliarlo. Non pesa molto ma non voglio che lo tenga Emma ora dobbiamo stare più attenti alla gravidanza. Emma apre con le chiavi e mi dirigo subito in cameretta di Nicco per infilargli il pigiamino e metterlo sotto le coperte.
«Sei un papà perfetto sai?» sento dirmi da dietro e mi volto vedendo Emma, vado verso di lei e la bacio senza dire niente. La bacio castamente toccando il suo corpo un po' ovunque e lei ride tra i baci.
«Andiamo in camera» sussurra «Non voglio risvegliare Nicco» la seguo mentre andiamo in camera e mi butto seduto nel letto.
«Cambiati cretino» dice lei ridendo sfilandosi le scarpe.
«Tra un po', sono ko» spiego buttandomi indietro e cadendo con il corpo nel letto. Afferro il cellulare e guardo qualche notifica di oggi, mille foto, mille video, mille sorrisi e ancora mi trema il cuore e mi si secca la gola. Sarò un papà a tutti gli effetti, ci sarà un o una mini me che girerà per la casa con il mio stesso sangue, magari con i miei stessi occh e con il mio stesso naso, o magari prenderà come al solito tutto da Emma.
«Arrivo in bagno io» dice e io annuisco senza guardarla cona testa tra le nuvole mentre scorro queste foto.

[Emma]

Infilo in bagno con questa busta che mi sono portata dietro che tanto lui non mi ho vista. Mi mordo un labbro un po per quanto sono folle un po per i ricordi. Affero LA parrucca di fronte allo specchio del bagno, è sempre stata una buona compagna di avventura. Me la infilo, questo colore argento e questa frangetta, il caschetto non mi stanno cosi male. Tiro fuori adesso questo intimo, lo dovevo usare per una delle ultime serate che ho passato li ma mi ero rifiutata e poi scappata e insomma, successe tutto quel casino che ricordo ancora bene. Appoggio l'intimo sul mobile di marmo collegato al lavandino per poi sganciarmi e sfilarmi il vestito di oggi. Guardo il mio corpo allo specchio, i miei seni scoperti e poi il piccolo e leggero rigonfiamento. Poggio una mano su esso e sorrido con gli occhi lucidi, "guarda dove sei arrivata Fiamma", penso tra me e me. Ero la ragazza che mai doveva piu innamorarsi, che dopo la relazione con Marco per me l'amore non esisteva più e invece sono qua incinta e con un anello al dito e ho accanto un uomo che mi ama a 360 gradi. Ho capito che non dobbiamo accontentarci di uomini che ci amano a metà ma dobbiamo rischiare, lasciar perdere quegli uomini li anche se amati tanto e andare avanti. Piano piano rimangono solo i ricordi che non fanno male e poi ci sarà qualcuno che meriti ancora di più. Io ho Stefano.
Infilo adesso quell'intimo strimizzito, il colore è nero ed è tipo fatto a piccole strisce: strisce a triangolo per il seno con altre due strisce a X nel mezzo e poi uguale per il sotto, insomma sono più scoperta che coperta ma amo farlo per un solo uomo, il mio. Metto sopra una vestaglia color nero ma completamente trasparente e torno di la. Lui se ne sta ancora a vedere i video si oggi disteso sul letto di schiena a me e non mi vede.
«Amore mi passi il caricabatterie?» mi chiede senza voltarsi continuando a guardare il cellulare. Lo prendo dal comodino.
«Questo?» si volta adesso verso di me e subito dilata le pupille. Deglutisce.
«S..i» balbetta. Ridacchio lanciandolo sul letto e poi monto su esso anche io gattonando verso di lui.
«Intanto leviamo questo cellulare» mormoro prendendogli il telefono e appoggiandolo sull'altro comodino. Si mette perbene a pancia sopra e io monto a cavalcioni su di lui.
«Ancora non ti sei neanche svestito» biascico mentre le sue mani si appoggiano delicatamente sul mio fondo schiena. Adoro quando e come mi tocca.
«Svestimi tu» risponde senza mai staccarmi gli occhi di dosso. Sorrido slegando il nodo della sua cravatta. Gli tolgo poi la giacca e successivamente la camicia che sbottono piano piano. Getto tutto a terra e poi inizio a sbottonare anche i pantaloni che sfilo. Mi posiziono sui suoi boxer, sopra il suo ego e sfilo lentamente la mia vestaglia che lui aiuta a togliermi e gettare non so dove. Le sue mani salgono su accarezzando i miei fianchi e mi spinge giù verso la sua faccia. Mi bacia e ricambio portando le mani tra i suoi capelli. Ho riscoperto con lui una nuova me, molto dolce che prima non c'era.
«Ti amo» mormoro tra i baci e lui storie.
«Anche io amore mio» risponde e lo ribacio mentre lui con le sue mani percorre il mio corpo, gambe, fianchi, schiena, facendomi dei leggeri grattini che mi fanno rabbrividire di piacere. Porta le mani sui miei seni che tocca dolcemente con questa sottospecie di reggiseno che scopre piu che copre. Porto le mani sulla mia schiena e me lo sfilo volandolo chissà dove e poi lui ribalta la situazione. Mi monta sopra attento a non farmi male, mi bacia le labbra, poi la bocca e poi scende sulla mia pancia. Ogni volta che lo fa mi emoziono. Saluta il suo bambino, o la, e poi continua a scendere. Strappa via quella sottospecie di perizoma e dilato le gambe. Inizio a non capirci più niente quando inizia a baciarmi e poi leccarmi nel mio punto debole. Ansimo, cercando di non fare troppo casino e porto le mani tra i suoi capelli. Una volta finito torna su togliendosi i boxer.
«Facciamo piano però» dico facendo riferimento alla pancia e lui annuisce ovvio. Lo tiro a me baciandolo e dopo essersi sistemato entra dentro di me. Mi fa girare lo stomaco dal piacere, mi fa sentire completamente sua e viva. Si spinge dentro di me e c'è un preciso momento dove i nostri occhi si guardano senza staccarsi, mi sorride nel piacere e poi mi bacia. Quando abbiamo finito rimane qualche secondo dentro di me e poi esce distendendosi distrutto affianco a me. Lo guardo e anche lui volta la testa verso di me.
«Viviamo insieme?» chiede e lo guardo stranita.
«Amore noi due già viviamo qui a casa mia insieme» rispondo ovvia. Sorride voltandosi sul fianco girato verso di me.
«In una casa nostra Emma, io te Nicco e il nostro figlio» spiega. Rimango col fiato appeso e lo guardo. «Non ci manca niente, prenderemo una casa bellissima, quella che hai sempre sognato te lo prometto, magari un po più grande di questa con una cameretta piu grande per Nicco e una anche per chi arriverà» mi guarda. «Possiamo permettercelo Em, insieme. Io lavoro e guadagno non bene di piu, adesso lavori te e in più hai vinto tutti quei soldi per il caso» si avvicina portandomi una ciocca dietro ai capelli. «Ti prego amore, questa se vuoi la teniamo e la usiamo per necessità ma t'immagini una casa grande, nostra, con i nostri bambini?» mi luccicano gli occhi e sorrido. «Tu vuoi vero?» chiede.
«C'è da fare un botto di cose, ma si, facciamolo» mi sorride e mi abbraccia. «Poi sono venuta qua ad appena 17 anni e incinta e l'ho presa giusto per una persona più il bambino» spiego «Quindi si adesso dobbiamo trovare piu spazio»

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