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[Emma]

«Si, ho preso tutto!» rispondo alla mia amica che è tutta la mattina che mi chiama al telefono. Tengo Nicco in braccio e intanto controllo il cartellone per trovare il mio aereo.
«Mamma tra quanto andiamo? » mi chiede mio figlio senta sentire che mi dice Franci dall'altra parte della cronetta.
«Mo amore eccolo» dico vedendo scditto il nostro aereo «Fra ti devo lasciare che gia sono abbastanza occupata, ti richuamo dopo ma tra un paio di orette sono a Roma!» la mia amica mi risponde e accanciamo. Ecco il nostro aereo, finalmente. Scendo Nicco prendendolo per mano e con l'altra afferro il nostro bagaglio a mano. Sono passate circa due settimane da quando ho richiamato Franci, tempo di licenziarmi e sistemare le cose a casa che sono partita. Tornerò nella mia casa a Roma, quella che mi sono comprata con i miei soldi quando mi sono trasferita da sola, appena incinta. Ho deciso di cambiare tutto, cambierò alcuni mobili, sistemerò la cameretta di Nicco come si deve e ridipingerò quelle pareti bianchi che mi facevano venire angoscia. Parto positiva anche se ho paura del mio ritorno a Roma. Paura di ciò che potrebbe accadere, delle persone che potrei ritrovare.
Entro in aereo mettendo Nicco dalla parte del finestrino e io accanto a lui. Per quanto piccolo sia è abituato all'aereo e ama stara vicino al finestrino.
«Vuol dire che rivedremo tutti mamma? » mi chiede con la sua dolce vocina e io sorriso sistemandogli i capelli.
«Certo amore, rivedrai zia Franci, papà Marco, tornerai all'asilo vedrai i tuoi amici e la maestra Mariarosaria!» gli spiego lasciandogli un bacio sulla sus guancia.
«Anche papà ste voglio rivedere mamma» ammette lui guardandomi «Mi manca.. mi voleva tanto bene e anche io a lui! un bene grande come il cielo! » afferma Nicco allargando le sue piccole braccia per mostrarmi la dimensione. Deglutisco sorridendo a fatica.
«Amore vedi..» cerco di spiegarmi.
«No mamma niente frasi lunghe! Voglio rivedere snche lui» mugugna e io sospiro.
«Va bene amore» affermo poco convinta «Rivedremo anche lui»

[...]

Tempo di arrivare all'aereoporto che vengo completamente travolta dalla mia amica che ci abbraccia e ci bacia.
«amore della ziaaa» Nicco le corre in contro e Franci lo prende al volo lasciandogli una marea di baci. Sorrido a questa dolce scena. Ora guarda me.
«Emma» mi sorride con gli occhi lucidi e anche io. Mi avvicino e la abbraccio.
«Mi mancavi» sussurro e sento lei rispndere in un bisbiglio 'anche te'.
«Dai andiamo» affermo staccandomi.
L'aria di Roma è sempre la stessa, una marea di gente e il caos che regna. È per questo che è bella Roma. Non c'è niente di ordinato. Un po' come me. Un po' come questa strada che finalmente ci porta a casa mia. Scendiamo dalla macchina di Franci e entriamo. Mi è mancato il mio adorato appartamento. Apro subito le finestre per far circolare l'aria e Nicco si ributta su tutti i suoi giochi che avevamo, alcuni, lasciato qua.
«Amore te gioca, io e zia Franci siamo in camera a sistemare la roba» mio figlio fa si con la testa senza considerarci di striscio e noi ci dirigiamo in camera.
Butto la valigia sul letto aprendola.
«Ti eri portata tutta la casa praticamente» afferma Franci prendendo il primo capo di abbigliamento che si ritrova in mano e sistemarlo nell'armadio.
«Beh si.. » rispondo iniziando anche io «Insomma come vanno le cose qua?» le chiedo.
«Come sempre.. solo senza te era un po' più palloso.» mi dice e io ridacchio.
«Ti capisco, anche senza te..» rispondo e mi sorride «Comunque domani mattina appena lascio Nicco all'asilo vado subito a cercare lavoro.. te vieni con me? oppure entri presto a lavoro? »
«No vedi Em.. io ti ho gia trovato lavoro.. torni a fare la segretaria» strabuzzo gli occhi.
«Cosa? Stai scherzando spero?» le dico abbastanza confusa ma lei nega. «Io li dentro non ci metto piede»
«Emma ragiona» dice posando la maglia che aveva in mano e mettendosi di fronte a me.
«Franci.. sai benissimo che c'è Stefano.. non credo sia il caso di rivedersi. Abbiamo litigato quasi fino ad odiarci» affermo.
«Em non vuol dire niente, ne ho parlato con lui.. ti fa rientrare, ti aiuta.. di nuovo» mi spiega lei.
«Cazzo Fra io ti voglio bene ma devi imparare a farti i cazzi tua, sa che sono tornata? E per di più devo lavorare la dentro? Con quale faccia mi ci presento? Troverò altro» rispondo senza neanche guardarla in faccia e continuando a sistemare i vestiti.
«Davvero devo farmi i cazzi miei? Volevo solo aiutarti cazzo, solo aiutarti. Non hai un cazzo di diploma ne laurea Emma dove pensi che ti prendono? Non sei arrivata neanche in quinta superiore mi spieghi con quale cazzo di cervello ragioni? Vuoi tornare a fare la puttana?» adesso la guardo, deglutendo e abbastanza sconvolta. Non ho parole per rispondere perché mi ha completamente smontato. È vero.. è tutto vero quello che dice.
«Ti sto solo aiutando Emma, questo lavoro per te vuol dire tanto. Ti pagano benissimo, non ti stressi troppo e hai tempo anche per Niccolò.» mi risponde esausta sedendosi sul letto. La vedo affaticata e tutto ad un tratto mi ricordo che è incinta.
«Ei» mi siedo accanto a lei «Va bene, ora calmati.. non ti agitare fai male al piccolino» le dico posando una mano sulla sua pancia. Mi salgono in mente un sacco di ricordi. A lei cade una lacrima.
«Scusa, ho gli ormoni sballatissimi» mi dice e io sorrido.
«Stai tranquilla Franci.. di quanto sei?» le chiedo.
«10 settimane» risponde toccandosi la pancia anche lei.
«Cazzo, quasi 3 mesi.. tesoro parlane con Marcello prima di tutto e poi con i vostri genitori. Stai tranquilla, ci sono io» la rassicuro abbracciandola e lei sorride.
«Va bene, basta non fai la cogliona. Domani mattina alle 9 ti passo a prendere, portiamo Nicco all'asilo e poi andiamo»

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