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[Emma]

Sono le sei di mattina, i raggi solari fanno capolino tra le tende di camera di Stefano. Non ho dormito per niente anche se fino a un'ora fa stavamo facendo i nostri giochi sul letto. Sì, quei giochi che ormai facciamo spesso se non sempre: i giochi con la luce. Mi piace chiamarli così. Poso meglio la testa sul suo petto e lascio che il battito regolare del suo cuore mi rilassi. Ho imparato a dormire in questo modo da quando mi frequento con lui e quindi direi da quando finalmente ho una vita. Lui dorme e lo fa in un modo estremamente dolce o almeno a me sembra così. Ho imparato anche a volere più bene a me stessa, a pensare a ciò che mi rende felice. Penso al fatto che a casa mi aspettano mio figlio e Franci ma penso anche che qui sono con un ragazzo al quale ho imparato a volere bene. Lui me ne vuole, questo è certo. Afferro il mio telefono sul comodino rimettendomi poi nella posizione di prima. Controllo un po' di notifiche e poi apro la fotocamera. Faccio fatica a vedermi così, con un ragazzo che non scappa dopo una scopata ma resta qua con me da ormai un po'. Scatto due foto, giusto per tenerle per me e poi entro su instagram. C'è sempre quella sua richiesta da accettare e ancora non gliel'accetterò. Ho troppe foto con Nicco e non mi va che lo scopra così, in realtà per il momento non voglio proprio che lo scopra. Non voglio perdere Stefano, non voglio che scappi. Chiudo leggermente gli occhi quando sento lui muoversi e come un bambino si volta su un fianco, verso di me. La mia gamba rimane sopra al suo fianco e nonostante il leggero caldo non ho nessuna intenzione di spostarmi. So che dovrei alzarmi, dovrei tornare a casa.. stare con Fra, dirle come è proceduta la serata e poi svegliare Nicco per portarlo all'asilo. Accarezzo i capelli di Ste lasciando qualche bacio sulla sua gota e poi sulla tempia. Adoro il suo profumo che esce da ogni poro e centimetro di pelle.
Mugugna portando un braccio intorno alla mia vita e mi tira a se. Mi ha sentita e probabilmente si sta svegliando. Gli lascio ulteriori baci, persino uno sulle labbra e quello non ci pensa due volte a ricambiarlo. Sì, ecco, si è svegliato. Sorrido mentre mi bacia e poi ci stacchiamo.
«Come mai così dolce stamattina?» borbotta lui portando la testa nel mio collo e ridacchio quando sento la sua corta barba a contatto con quella mia parte del corpo. Mi ci lascia un bacio mentre mi metto comoda a pancia sopra e lui posa la testa sul mio seno. È un cuscino perfetto per lui.
«Sono sempre dolce io» ribatto ironica e lui sorride. I suoi occhi sono ancora socchiusi ma so che almeno un attimo mi ha guardata.
«Sempre, bella battuta» ride facendo ridere anche me. Porto una mano sul suo braccio, sopra la mia pancia e gli faccio qualche grattino. Impazzisce ogni volta che lo faccio. Lui si tira più su iniziando a lasciarmi lunghi baci sul collo che mi fanno perdere il controllo. Mi mordo un labbro mentre probabilmente mi sta lasciando un succhiotto.
«Ste» mugugno più fuori che dentro. Finalmente si stacca e mi lascia un bacio sulla labbra montandomi sopra.
«Quando dormi rompi meno» dico sarcastica e lui mi guarda male iniziando a farmi il solletico sui fianchi. Rido come una scema mentre mi smuovi in continuazione, le mie gambe si smuovono e automaticamente vanno ad aggrapparsi ai suoi fianchi. Ormai ci ritroviamo in questa posizione senza neanche rendersene conto.
«Quindi rompo meno quando dormo?» chiede lui guardandomi mentre afferra le mie mani portandole sopra la mia testa, sul cuscino. Le stringe e le mie, a sua volta, stringono le sua. Si intrecciano e assomigliano ad un bellissimo puzzle nonostante la mia rispetto alle sua sono piccolissime.
La sua bocca si avvicina al mio orecchio e già il suo respiro mi fa rabbrividire. Sento le nostre intimità sfiorarsi e già adesso mi sembra di essere in paradiso. Non sono una troia, non lo sono e non lo sarò perché ho una relazione così con Stefano. Fosse solo sesso poi, ci vogliamo bene. Sento una sua mano, dal mio fianco, salire sopra fino al mio seno. Ci metto poco ad ansimare, soprattutto ora che le nostre intimità continuano a scontrarsi di conseguenza.
«Stefano» lui mi lascia un bacio sulle labbra.
«Fammi tua» sussurro. Ho quasi paura che lui mi pensi come una troia. Non voglio. Non lo sono.
Entra dentro di me, come qualche ora fa e iniziamo a viziarci di vizi comprensibili solo a noi. Lui mi fa uscire di testa, mi fa dimenticare chi sono. No, in realtà lui mi fa ricordare chi sono. Io sono Emma, una ragazza in una piena relazione.
Le sue spinte si fanno più intense e forti e dopo poco veniamo. Cerchiamo di fare piano, quasi con paura di essere sentiti da qualcuno in prima mattina. Rimane dentro di me, toccandomi l'anima e io adoro questa cosa. Lo sento, lo sento pulsare mentre riprendiamo un respiro regolare.
«Mi piaci così tanto» ammette e io veramente mi sento bella come mai, quasi mi emoziono. Mi stringe portando le mani sotto la mia schiena, come se non fosse mai abbastanza, come se anche così fossimo lontani. Ci stringiamo portandoci vicino al cuore.
«Non scappare Ste» la mia è più una supplica in prenda alla paura di perderlo.
«Non lo faccio e non lo farò.. poi non avrei nessun motivo per scappare» mi spiega e io sospiro annuendo. Certo, ancora non ti ho raccontato niente di me, o almeno poco. Mi stampa un ulteriore bacio sulle labbra e poi esce da dentro di me. Sento il vuoto.
«Vado a darmi una sciacquata» dico infilando la prima cose che trovo, una camicia di Ste che mi arriva fino a sopra le ginocchia ed esco da camera sua. Spalanco gli occhi facendo un salto che neanche gli atleti alle olimpiadi.
«Emma?» guardo incredula la donna di fronte a me.
«MariaRosaria?» non ci sto capendo niente, so solo che il mio cuore batte così veloce tanto da farmi stare quasi male. Lei guarda di fronte a se, la porta della camera di Stefano.
«Eri con Stefano?» chiede sorpresa e annuisco imbarazzata. Lei mi guarda e io cerco di coprirmi il più possibile con la camicia di lui e i miei vestiti che tengo in mano. Ha capito che faccio sesso con Stefano? Ma poi non ho capito, che ci fa lei qua?
«Sono sua mamma» sgrano gli occhi. Ora no che non sto calma, è l'insegnante dell'asilo di Niccolò. Lei sa tutta la mia storia. Con lei mi sono confidata perché si è dimostrata da subito una donna favolosa e Nicco la adora. È la sua maestra preferita.
«Ma lui dorme ancora?» nego con la testa cercando di realizzare il tutto «State insieme?»
«Si.. cioè no. Nono non stiamo insieme» balbetto ancora sotto shock. Avvampo perché lei continua ad osservarmi. Ha capito che mi faccio suo figlio.
«Aspetterò giù, volevo salutarlo ma forse non è il momento adatto» mi sorride ma io mi sento così tremendamente stupida. Ho un figlio e lo sa, e adesso sa anche che mi scopo il suo di figlio. Dio, perché a me questo? Lei fa per andarsene ma io l'afferro per un braccio.
«Non sa niente di Niccolò» sussurro e spero che afferri il concetto al volo, ovvero quello di non dirgli niente.
«Ah okay.. insomma.. immaginavo» annuisco imbarazzata e poi mi dice di stare tranquilla. Scende le scale tornando in salotto e io mi chiudo in bagno. Cazzo, che figuraccia. È la maestra di mio figlio, la mamma del ragazzo con cui mi frequento. Cosa penserà di me? Già sa che vivo senza genitori, che lavoro faccio. Sa veramente tutto di me perché c'è stato un periodo che portavo Nicco all'asilo ed ero tremendamente nera e stanca e ricordo ancora le sue parole "com'è possibile che una ragazza bella e giovane come te sia così triste e stanca?". Mi ha offerto un caffè il pomeriggio, mentre guardavamo Nicco giocare al parco e a me è venuto automatico raccontarle tutto. Sa tutto. Mi lavo tra i pensieri e poi torno in camera di Ste che si sta già vestendo pronto per lavoro.
«C'è tua mamma» ammetto imbarazzata.
«Davvero?» spalanca gli occhi e annuisco.
«Ma doveva tornare più tardi!» scrolla le spalle «Va beh, non è un problema per te vero?»
«Oh nono, tranquillo» sorrido cercando di mantenere la calma. Ci sistemiamo e poi scendiamo.
«Eccovi» sua mamma ci accoglie in cucina.
«Mamma ma perché sei tornata così presto? Non dovevi tornare per le 8? E papà?» Ste entra in cucina preparandosi un caffè mentre io rimango sullo stipite della porta. Mi sento un pesce fuori d'acqua.
«Perchè non mi hanno dato il giorno libero a lavoro siccome Laura è malata» spiega lei. Laura è un'altra insegnante di Nicco ma diciamo è proprio Mariarosaria con cui ho stretto più intimità.
«Perciò siamo tornati poco fa, tuo padre sta riposando in camera» dio che imbarazzo, in casa c'è anche il padre.
«Hanno festeggiato 20 anni di matrimonio, erano in un hotel in centro stanotte» mi confida Ste mentre si versa il suo caffè nella tazzina. Beati loro, beato Ste che può vedere i suoi genitori e avere gli occhi così orgogliosi per loro «Ah che stupido comunque. Mamma lei è Emma, Emma lei è mia mamma, si chiama MariaRosaria» io e sua mamma ci guardiamo e lei scoppia a ridere. Non c'è niente da ridere, che ansia tremenda.
«Ste ci conosciamo già» ammette lei. Io mi mordo nervosamente un labbro mentre lui ci guarda incredulo.
«Emma, tesoro, ma tu non vuoi niente?» mi chiede Mariarosaria.
«Nono, sono a posto» mi limito a dire mentre loro mi guardano.
«No ora fatemi capire.. voi due già vi conoscevate?» la curiosità di Stefano si fa sentire in tempo di poco.
«Si, ci siamo viste a giro» sentenzia sua mamma guardandomi e io acconsento annuendo. Sono ancora più consapevole che dovrò parlare con Stefano. Che palle.

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