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[Emma]

Domani è sabato e domani scorpireremo il sesso del nostro bambino alla festicciola che faremo nel giardino della nostra nuova casa, ancora non completa ma diciamo che volevamo darle una sorta di semi inaugurazione. In questi giorni però Ste lo sento più distaccato, pensa molto al. lavoro a casa torna piu tardi e anche durante il giorno non ricevo alcuna chiamata da lui, magari qualche messaggio ogni tanto ma niente più. Non so cosa ha, spero sia l'ansia o lo stress di questo periodo.
Sto facendo colazione e lui è sempre fisso al telefono.
«Mami vado a vestirmi» dice mio figlio scendendo dal suo sgabellino.
«Si amore tanto arrivo anche io ad aiutarti» gli rispondo e Nicco sgattaiola via.
«Con chi parli? Manco mi caghi stamattina» mi lamento io con Ste e finalmente mi guarda posando il telefono.
«Cose di lavoro amore tranquilla, è un periodo un po così.» Si alza e mi lascia un bacio sulle labbra per poi dirigersi verso camera nostra. Sospiro pensierosa per poi andare da Nicco e lo aiuto a cambiarsi.

[Stefano]

Rossella con questa cosa del tirocinio di Anita mi sta stressando, se ne sta approfittando e mi sta addosso. È un periodo particolare per me ho bisogno dei miei spazi per capire e sono molto influezabile perché già ho I miei pensieri. Lei trova una qualsiasi scusa per scrivermi quando la sera torniamo da lavoro e finisce che mi addormento e poi mi tocca risponderle la mattina. Per questo motivo continuiamo sempre a parlare. A Emma non voglio dirle niente, non voglio si agiti per il nulla, è anche incinta quasi al sesto mese e domani finalmente scopriamo il sesso.

[...]

«Ecco i fascicoli» dice Anita entrando dopo aver bussato.
«Grazie» li afferro e controllo subito questo caso.
«Ste c'è una chiamata da parte dell'avvocato per l'appuntamento di Lunedì» spiega adesso Rossella, entrando anche lei.
«Puoi parlarci te? Ora ho da fare» rispondo.
«Vuole parlare direttamente con te» continua lei e io sbuffo dicendole di passarmi la chianata al telefono del mio ufficio e sentenzia veloce tornando fuori alla cornetta principale.
«Io torno a sistemare i fax?» chiede Anita e annuisco ributtandomi a sedere sulla mia poltroncina. Ultimamente è tutto così, un via vai di cose incredibile. È come se sentissi il bisogno di frenare e fermarmi.
«Chiamata finita» eccola che rientra senza bussare.
«Rossi dici ad Anita di bussare eppure anche tu fai così, bussa!» spiego un po' nervoso.
«Si scusami, hai ragione. Comunque sei davvero troppo nervoso» dice avanzando.
«Ne sono consapevole» spiego io. Si diede di fronte alla mia scrivania e mi guarda.
«Ora che Emma è incinta immagino ti manchi il sesso, per forza sei nervoso» spara lei.
«Ma che cazzo dici Rossi, non c'entra niente. Semplicemente sono stanco e tu continui a tartassarmi, non capisci che ho una famiglia e quasi una moglie» sputo fuori io.
«Ste non ti ho detto mettiamoci insieme, sai bene che quello che succede qua non uscirebbe da qua. Ti sto solo dicendo di divertirti e stare più tranquillo» risponde alzandosi e mi alzo anche io andando verso di lei.
«Non ho bisogno di divertirmi tanto meno con te. Vorrei tu lavorassi qui dentro e non importunassi me. Quindi finiscila Rossi lasciami in pace perché non è un periodo facile per me, stammi lont..» non faccio in tempo a finire che mi si butta sulle labbra e non appena realizzo senza neanche ricambiare questo suo bacio a stampo la stacco. Che cazzo è successo? Sono stati 2 secondi, 2 fottuti secondi che mi hanno messo ancora più in crisi. Mi ha sfiorato le labbra appena e ha cercato di baciarmi, cioè l'ha praticamente fatto anche se l'ho tolta subito.
«Ste io..» parla lei. Non rispondo ma esco dal mio ufficio andando a farmi un caffè da solo.

[...]

È sabato. Siamo nel bel mezzo della festicciola per il nostro fagottino. Guardo Emma così bella e così felice e ripenso a ciò che è successo ieri o in questi giorni con Rossella. Mi è stata addosso, mi ha scritto sempre e ieri ha provato a baciarmi.
«Dai amore, pronto?» dice Emma baciandomi e assaporo le sue labbra. Che cazzo mi prende ultimamente, io voglio lei, lo so ora e lo sapevo anche prima. Ho solo paura ma voglio quello che sto avendo. Rispondo si a Emma davanti a tutti gli invitati, parenti e Nicco.
Ci affianchiamo a questo palloncino rosso e afferro la sua mano dove tiene l'ago.
Tutti ci guardano ansiosi, parlano, ridono e noi pure. Franci è qui che sa già tutto ed è più emozionata di noi.
Nicco è lì con lei e Marci e suo papà Marco con Gaia. I miei ci guardando contenti con Ade e Davide così anche i genitori e i parenti di Em. Per non parlare dei nostri amici super euforici.
«Pronta?» le dico io senza lasciare la sua mano. Lei annuisce emozionata.
Conto fino a 3 e a 3 buchiamo il palloncino e un sacco di coriandoli blu scoppiano fuori. Tutti urlano felici e appena ci rendiamo conto anche noi. A noi non importava il sesso lo avremmo amato in qualsiasi caso e forma ma finalmente possiamo dirlo, sta arrivando Leone nelle nostre vite.
La bacio e scoppio a piangere, sarà un mix di emozioni incontenibili.
«Amore arriva Leone» sussurra Leo tra le mie labbra e accarezzandomi le guance per frenare le lacrime. Annuisco sttingendola ancora più forte. Mi sento in colpa anche se non ho fatto niente, spero passi tutto e non voglio dirle niente proprio perché è incinta e non voglio farla preoccupare.

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