🏹𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 4🏹

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La porta del negozio musicale si aprì non molto delicatamente, rivelando la figura che aveva interrotto ulteriormente Cico. Quest'ultimo sbuffò, infastidito dal non poter più usufruire di quella poca tranquillità che aveva. Il ragazzo, nonché molto amico di Cico, si avvicinò ad egli, appoggiandosi al bancone con la schiena rivolta verso il rosso -non hai niente da fare nemmeno oggi, giusto Piada?- chiese Cico retoricamente, chiamando il giovane con un abbreviazione del suo nome. Piadina è un ragazzo dai capelli corvini, con una capigliatura liscia che gli copre tutta la sua fronte; occhi del medesimo colore, estremamente scuri che sembrano essere una sorta di buco nero. Naso nelle medie dimensioni, leggermente schiacciato e bocca di un roseo scuro abbastanza carnosa; la sua carnagione è olivastra, perciò era abbastanza abbronzato e anche lui è dotato di un fisico molto atletico, quasi quanto quello del suo amico Cico; altezza poco più alto del rosso, difatti erano sempre in competizione per ciò. È il Demone della Menzogna, difatti capita molteplici volte che il Demone mentiva pur di salvarsi le chiappe per una cazzata fatta. È un Demone che ama scherzare, prendere in giro gli altri e a cui gli piace la compagnia. Odia essere solo, ha paura, anche se lui stesso non lo ammette, perciò si atteggia in più modi possibili pur di farsi compiacere dagli altri. Indossava milioni di maschere e fingeva di essere una persona diversa in molte occasioni, non sapendo più nemmeno egli quale fosse la sua vera persona, la sua vera identità. L'unico che gli diede una mano fu il suo grande amico, Cico, per cui provava un profondo rispetto.

Era una sera d'estate nell'Inferno, il caldo era raddoppiato in quel territorio e i Demoni erano convinti che di lì a poco sarebbero andati in giro nudi. Piadina non era arrivato da molto in quel posto, saranno passati solamente un paio di mesi, ma si era ambientato piuttosto bene. Conosceva moltissime persone e non rimaneva mai in solitaria, nemmeno quando andava a dormire. Piadina era consapevole di star mentendo a tutte le persone incontrate precedentemente, ma non si sentiva minimamente in colpa; era il suo modo di essere, un suo scudo per essere protetto. Quella sera, purtroppo, Piadina non trovò nessuno con cui uscire, con cui passare quella serata, che sia una donna o un'uomo, un marmocchio o una tenera bambina, andava benissimo chiunque, ma non trovò nessuno che volesse spendere la serata con lui. Egli, perciò, decise di fare una passeggiata per la città, tentando di ammazzare il tempo per fargli venire sonno, cosa che purtroppo non stava riuscendo. Dopo aver innalzato le sue ali dai riflessi color senape, decise di andare in un luogo che aveva colpito molto la sua attenzione: una valle interamente bruciata giaceva al di là della città, dove non vi andava quasi mai nessuno. Piadina l'aveva scoperto un po' di tempo addietro, perciò pensava che era un'ottimo rifugio per passare il tempo. Appena vi ci arrivò, capì immediatamente che non era solo, ma aveva compagnia. Un ragazzo stava fluttuando in aria con le sue grandi ali nere, tenendo in mano una chitarra e suonandola. Piadina udì dei suoni meravigliosi, che non aveva mai avuto il piacere di ascoltare fino a quel momento. È stato proprio in quel momento che aveva incontrato Cico. Il corvino gli si avvicinò, tentando di capire come doveva parlare con un'individuo del genere -avvicinati se vuoi ascoltare- tagliò la testa al toro Cico, stupendo Piadina per l'invito. Il ragazzo era in un panico totale, doveva essere serio? Doveva sorridere? Doveva studiare com'era fatta una chitarra? Queste erano le domande riecheggianti nella sua testa. Piadina seguì l'invito di Cico e si avvicinò ad egli per ascoltarlo -sei davvero bravo a suonare- gli fece i complimenti Piadina, con tono solenne, vedendo che il rosso non sorrideva in quel momento. Cico strimpellò un'ultima nota prima di ridacchiare -perchè ti trattieni? Non ti mordo se vuoi ridere o ballare- rivelò Cico, guardando Piadina con un piccolo ghigno. Il corvino si sentì in soggezione: come aveva fatto a capirlo? Non aveva mentito abbastanza bene? Non gli era scappata nemmeno una piccola risata, era un mago altro che un Demone -cosa intendi, non mi sto trattenendo- tentò di controbattere Piadina, ridendo a quell'affermazione, anche se era molto adirato più che divertito -conosco la falsità e tu la stai esprimendo appieno, hai paura di rimanere solo non è vero?- disse Cico poggiando la sua chitarra parallelamente sulle sue gambe, per mettersi in una posizione più comoda. Piadina non sapeva cosa rispondere, sembrava come se quel ragazzo lo conoscesse troppo bene -Sii te stesso, non cambiare per gli altri. Se mostrerai la tua vera persona non rimarrai mai solo- sospirò il rosso, dicendo queste parole per tentare di aiutare Piadina. Il Demone non se lo aspettava, ora anche la loro specie era gentile e generosa? Era alquanto stupito e affascinato dal ragazzo dinanzi a lui, quella frase era arrivata al suo cuore, l'aveva capita e sapeva lui stesso che non doveva fare tutto quello che aveva compiuto precedentemente, ma era fatto così, non poteva farci nulla -se sarai sempre sincero con me, possiamo essere amici, ti va?- chiese Cico, alzandosi in volo e avvicinandosi a Piadina. Quest'ultimo lo guardò, osservandolo come un salvatore che lo aveva appena tirato sù da un precipizio. Cico tese la mano all'altro, aspettando che egli la prendesse per confermare quel patto, e non ci volle molto. Piadina rise, prendendo con grande gioia la mano del suo nuovo, forse il primo, vero amico.

Quella chitarra era rimasta per così tanto tempo che ora Piadina ne aveva la nausea, era diventato geloso che ella lo potesse rimpiazzare nella loro amicizia -diciamo che non sapevo a chi rompere le palle- rispose Piadina, alla domanda retorica fatta precedentemente da Cico -la scelta più ovvia sono io giusto?- chiese il rosso, posando la sua amata chitarra, sapendo che ormai non l'avrebbe suonata quella mattinata, e alzandosi in piedi, avvicinandosi a Piadina -stasera ti va di andare da qualche parte a divertirci?- chiese il ragazzo, guardando il soffitto del negozio. Cico rispose immediatamente di sì, ma si ricordò solo dopo cosa doveva fare quella sera -cazzo, una puttana mi aveva chiesto di andare a letto con lei stasera- sbuffò, mettendosi la mano sulla fronte. Piadina ridacchiò, dando un colpo di spalla sull'altro -è bella almeno?- chiese in tono malizioso, volendo sapere di più -molto- rispose Cico mordendosi il labbro. Piadina lo guardò e gli mise la mano sulla spalla -facciamo così. Tu stasera ti fai una bella scopata, poi mi chiami e noi usciamo. Non credo che tu ti stanca dopo aver fatto sesso- propose questa soluzione l'amico, facendo illuminare gli occhi di Cico -sei un genio- affermò il rosso -sei te che sei stupido- ribattè Piadina, girandosi ed uscendo dal negozio, lasciando Cico in balia della sua stupidità.

💜Spazio Shizuko❤
E anche Piadina è stato introdotto! Spero vi piaccia la piccola backstory dell'amicizia tra Cico e Piadina, a me piace abbastanza. Noi ci vediamo sabato con il prossimo capitolo.
💜Ciao Shippatrici e Shippatori❤

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