🏹𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 45🏹

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Entrambi i ragazzi si sedettero per assaporare la loro buonissima colazione. Era la prima volta che facevano colazione insieme, solo loro due, e non a casa loro ma in mezzo a delle persone. Vi era un nitido silenzio tra i due ma non li metteva a disagio, anzi, era molto confortevole. I loro sguardi erano rivolti verso la figura dell'altro, osservando ogni movimento che faceva. Si cercavano con lo sguardo, i loro occhi si incatenavano come calamite, non riuscivano a staccarsi, come se una forza sovrumana li spingesse a stare insieme e non separarsi mai. Dopo un lungo contatto visivo, però, una risata iniziò a farsi eco tra le loro figure. Era quella di Cico, che iniziò a ridere involontariamente contagiando anche il violetto -perchè ridi?- chiese Stre, anche lui facendo una piccola risata -non lo so, è che mi sembra tutto così dannatamente assurdo- rispose Cico, addentando un altro pezzo della sua colazione. Stre pose la sua mano sopra la sua guancia, per sorreggersi meglio, volendo ascoltare più attentamente le parole di Cico -che cosa intendi?- chiese, continuando a fare un piccolo sorriso -io pensavo di essere completamente dipendente dalle donne, di volere solo il sesso dalla vita. Invece guarda un po' con chi sono finito- disse Cico. Stre alzò le sopracciglia. È vero loro si conoscevano da molti giorni, ma nessuno dei due sapeva molto dell'altro o del suo passato, per motivi ben logici, perciò Stre non pensava che Cico in passato vivesse solo di quello. Chissà cosa gli era successo e perchè ha iniziato a vivere in quel modo -io sono molto più bello di tutte le ragazze che hai conosciuto?- chiese Stre, continuando a guardare Cico negli occhi. Sembrava come se stesse per entrare nell'anima del rosso, e questo a lui faceva un po' paura -diciamo che sei la persona più bella che io abbia mai incontrato, dopo di me ovviamente- rispose il rosso, appoggiando le sue mani sotto il mento, scrutando anche lui il viso di Stre. Dopo la risposta di Cico, Stre sbuffò, mettendosi a braccia conserte -io sono più carino- disse come se fosse un bambino -il piccolo gattino si è offeso, cosa posso fare per farmi perdonare?- chiese in modo scherzoso Cico. Stre lo guardò per qualche secondo, per poi ridere genuinamente ed alzarsi dal proprio posto -comprami dei fiori, degli Aquilegia per la precisione- disse Stre, uscendo dal bar e lasciando Cico da solo e molto confuso sulle sue parole -Aqui che?- pensò, non avendo capito una sola lettera, ma decise di lasciar perdere, uscendo anche lui dal bar per raggiungere Stre.

Lo vide in lontananza, mentre si dirigeva in una meta a lui sconosciuta, perciò corse verso di lui per stare al suo passo -dove andiamo?- chiese Cico, mettendosi le mani in tasca e girando il suo capo verso Stre. Quest'ultimo mise il suo braccio sotto quello di Cico, reggendosi a lui e appoggiandosi sulla sua spalla -lo scoprirai- rispose Stre, guardando davanti a sè. Cico lo guardò sempre più sbalordito. Pensava che Stre era il classico ragazzo timido e timoroso da ogni cosa, invece sembrava un piccolo animale curioso che voleva andare in ogni posto alla ricerca di un qualcosa. A lui piaceva da morire, lo affascinava questa caratteristica, lo rendeva splendido e divertente ai suoi occhi -mi piaci da morire Stre- pensò Cico, non curandosi che lo stesse pensando ad alta voce, così che anche Stre lo potesse sentire. Quest'ultimo arrossì a quelle parole, guardando a terra per l'imbarazzo -a-anche tu mi piaci molto- rispose semplicemente facendo un piccolo sorriso. Ecco che la timidezza di Stre si faceva sentire, mentre la sicurezza di Cico arrivava per accostarsi perfettamente a lui. Il rosso si girò per vedere se ci fosse qualcuno nei dintorni, cosa che per fortuna non c'era, e diede un piccolo bacio sulla guancia rossa di Stre, accarezzandogli piano i capelli. Il cuore del minore iniziò a battere sempre più forte a quel gesto così deciso e delicato. Il suo sogno di trovare qualcuno al suo fianco che potesse dargli sicurezza forse si stava concretizzando. Forse Cico era la persona giusta per lui. Forse poteva rimanere per sempre sulla Terra insieme a lui. Lasciò andare via questi brutti pensieri, godendosi dei bellissimi tocchi di Cico sul suo braccio, continuando a camminare fino alla meta tanto ambita da Stre.

-siamo arrivati!- esclamò il giovine, prendendo per mano Cico e correndo verso il posto che desiderava tanto vedere. Sembrava un parco, anche se era molto più piccolo del precedente in cui avevano passato il loro tempo insieme, ma quando entrarono, Cico rimase meravigliato da cosa vide. Si trovarono nel "Giardino della Guastalia", un piccolo posto pieno di natura a Milano, con un'enorme lago pieno di pesci. Gli occhi di Stre brillavano di gioia a quella vista. C'erano bambini che si divertivano a dare da mangiare ai pesci, coppie che si tenevano per mano mentre passeggiavano, anziani che si godevano il loro poco tempo rimasto, giovani che preferivano leggere sotto un'albero. Era il paradiso della tranquillità -è bellissimo- sussurrò Stre, stringendo sempre di più la mano di Cico. Il rosso a quel gesto guardò il volto dell'altro, notando quanto era felice di vedere tutto questo, e Cico era ancora più felice di vedere Stre meravigliato e gioioso più del solito. Iniziò a sorridere dolcemente, avvicinandosi al suo orecchio -andiamo a vedere il laghetto?- chiese Cico, facendo spaventare e risvegliare Stre dai suoi pensieri, ed in seguito annuì positivamente, rimanendo sempre ancorato alla mano forte di Cico. Iniziarono a camminare sopra quei ciottoli di quel bellissimo bianco che li caratterizzavano, provocando un forte rumore di sassi ad ogni passo che facevano. Mentre passeggiavano Stre si rese conto della miriade di sguardi che entrambi ricevevano; c'era chi li guardava male, chi li guardava come per dire quanto erano carini, chi li squadrava da testa a piedi. Stre sentì una leggera pressione su di lui, così guardò la figura di Cico, che stava camminando a testa alta guardando di fronte a sè. Stre si chiedeva come faceva Cico ad essere così figo in ogni cosa che faceva. Lui non era così. E non lo sarebbe mai stato. Decise di rifugiarsi in lui, portando il braccio di Cico alla sua vita, così che lo potesse abbracciare e confortare, sperando che al rosso non dava fastidio. Cico non si aspettò una cosa del genere dal viola, ma non appena vide che era così a suo agio tra le sue braccia, non potè fare a meno di sorridere, iniziando ad accarezzare piano il suo fianco -siamo solo noi due qui, d'accordo?- disse Cico verso di Stre, capendo già il motivo per cui si era rannicchiato vicino a lui. Stre sorrise, annuendo positivamente. Cico lo capiva. Era l'unico che anche da un piccolo gesto, riusciva a capirlo nonostante il poco tempo che avevano passato insieme.

💜Spazio Shizuko❤
Ci tengo a precisare che sia il fiore citato da Stre, sia il parco dove si trovano i nostri protagonisti in questo momento li ho cercati su Google. Spero che non mi sia sbagliata in qualche modo! Vi è piaciuto questo piccolo appuntamento romantico tra di loro? Noi ci vediamo domani con il prossimo capitolo.
💜Ciao Shippatrici e Shippatori❤

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