🏹𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 8🏹

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Il calore si espanse nella stanza color rosso vivido. Il piacere, l'eccitazione, il desiderio carnale attanagliava la mente di quei due ragazzi. Cico stava facendo la cosa che sapeva fare meglio: il sesso. Non confondiamoci con il fare l'amore, quella era tutta un'altra cosa che Cico non aveva mai fatto. Il solo ed esclusivo gusto di provare piacere, di provare quel sentimento, quell'adrenalina, ecco cosa faceva costantemente. Quando faceva sesso, a Cico non gli importava niente dell'altra persona. Quando toccava una ragazza, sentiva solo il senso di appagamento giungere al suo organo genitale maschile, niente di più. In fondo era un Demone, perciò fare il buonista non era proprio compito suo. Ora stava quasi giungendo alla fine di quel round passionale con la ragazza incontrata la mattina stessa nel suo negozio. Le urla riecheggiarono in tutta la stanza, forse si udivano anche dal di fuori, ma si può solo dire che il Demone dell'Orgoglio stava facendo un lavoro sublime. Finalmente per Cico, arrivarono entrambi all'orgasmo, potendo concludere quella pratica tanto bella quanto stressante. Il rosso non veniva mai più di una volta; non sapeva nemmeno lui il perchè, forse l'abitudine a farlo costantemente, con Demoni che alla fine erano tutte uguali, non lo appagava più così tanto come all'inizio. Aveva bisogno di un drastico cambiamento, ma egli non aveva idea di cosa avrebbe dovuto cercare o fare. Quando si finì, Cico prese le sue cose, si rivestì, e volò verso l'uscita di quella casa -aspetta...rimani a dormire da me! Per favore!- protestò la ragazza come una bambina, dirigendosi verso Cico e avvinghiandosi al suo possente braccio. Quest'ultimo non sapeva cosa fare: non aveva la benché minima fantasia di rimanere con quel Demone un secondo di più, ma essere così scortese dopo aver fatto sesso non gli sembrava una cosa giusta da fare. Sbuffò, rispondendole in maniera positiva con un finto sorriso. Si rimise, perciò, a letto, con la ragazza che lo abbracciava come se fosse un peluche, e aspettò che ella si addormentò, per poi andarsene senza che lei se ne accorgesse. Un pensiero lo invase di soprassalto, il ricordo della proposta di Piadina giunse nella sua mente -quando potrò andare a dormire?- si chiese Cico, mandando una pergamena volante a Piadina per incontrarlo, iniziando la serata con il suo amico.

La mattina dopo giunse per Cico, che stava dormendo beatamente sogni tranquilli dopo una lunga nottata di stanchezza. Sembrava, però, che tutto doveva andare storto per il Demone dell'Orgoglio. La pergamena della sua missione, che egli pensava di aver completato egregiamente, lo svegliò, continuando ad appoggiarsi sul viso di Cico per farlo alzare. Dopo, così, qualche minuto, la fronte di egli si corrugò, formando un'espressione infastidita come non mai -lasciatemi un'attimo in pace!- urlò Cico, aprendo le palpebre di getto per la rabbia. Era stanco, voleva dormire, perchè tutto sembrava impedirglielo? Cico aveva il respiro affannato per la collera in corpo, ma appena vide che fu solo quel pezzo di carta a svegliarlo si tranquillizzò, tentando di capire cosa c'era che non andava. Prese la pergamena in mano, vedendola, però, era contrassegnata come missione fallita: quando un Demone e un Angelo avevano finito il loro compito, le scritte della pergamena diventavano dorate, segnando la vincita, mentre se la missione era fallita, le scritte diventavano rosse come il sangue. Cico strabuzzò gli occhi dallo stupore, non aveva controllato ieri se era riuscito nella sua missione, ma non pensava di fallirla!

Ieri Cico aveva fatto un qualcosa di assai malvagio: decise di parlare con il ragazzo di cui ne aveva letto i pensieri, avendo già in mente un piano per farsi odiare dal suo migliore amico. Il rosso gli disse che, secondo lui, sarebbe stata una grande idea dichiararsi, poichè era certo che l'altro ragazzo ricambiasse i suoi sentimenti. Perciò convinse il ragazzo a fare questa cosa molto coraggiosa, elogiandolo e dicendogli altre finte parole motivatrici. Nel mentre decise di parlare anche con il suo migliore amico, dicendogli che a breve il ragazzo si sarebbe dichiarato a lui. Sarebbe stata una grande notizia se il tutto finiva così, ma Cico continuò a parlare, dicendo che l'altro si sarebbe dichiarato solo per usarlo, perchè era solo ma non lo amava davvero. Colmò il migliore amico di rabbia e frustrazione, visto che lui amava veramente l'altro ragazzo, così Cico ne approfittò dicendogli qualche frase orribile da dirgli in seguito. Quando arrivò il momento, il tempo nel mondo terreno era molto grigio e nuvoloso, segno che in poco tempo sarebbe arrivata una grande pioggia. Era il clima perfetto per il suo piano. Il ragazzo si dichiarò, disse tutte le cose che gli piacevano del suo migliore amico, tutta la verità nascosta per mesi e mesi di bugie. Purtroppo, però, il migliore amico, raggirato dal Demone, iniziò a scagliarsi contro di lui, insultandolo e dicendo tutte le cose consigliate da Cico, soprattutto l'ultima frase -se non saresti esistito sarebbe stato meglio per tutti, soprattutto per me- per poi andarsene piangendo. Il piano di Cico aveva funzionato, tutti e due erano disperati e la coppia era finalmente distrutta.

Come era possibile trovare una soluzione a tutto quello? Come aveva fatto l'Angelo a risolvere tutto?! Corse immediatamente alla sfera di cristallo, volendo capire la situazione. Odiava fallire, odiava perdere. Lui doveva vincere, sempre e a tutti costi, ma purtroppo, quella missione era stata vinta dall'Angelo. Appena attivò la sfera vide una scena a dir poco agghiacciante per egli: i due ragazzi si stavano coccolando e abbracciando? Perchè? Perchè erano felici? Perchè non erano disperati? Scagliò la pergamena a terra, non volendo più saperne di quella situazione. Era adirato, stava vincendo lui, perchè gli Angeli dovevano rovinare tutto! Avrebbe giurato in quell'istante, che se un giorno ne avrebbe incontrato anche solo uno, gli avrebbe fatto passare le pene dell'Inferno. Cico sembrava un bambino capriccioso in quel momento, che aveva perso ad un gioco e ora era arrabbiato, cosa molto caratteristica della sua persona. Un suono del campanello lo distraè per qualche istante da quella rabbia nella sua mente, tentando di ripristinare la calma e il suo respiro. Andò, così, ad aprire la porta, ritrovandosi un Demone di cui non aspettava l'arrivo -vuoi una pizza?- chiese egli, con il cibo da lui pronunciato in mano.

💜Spazio Shizuko❤
Eccoci qui ad un altro capitolo! Spero che si stiano capendo le vicende che comportano la missione, fatemelo sapere! Io ce lo vedo Cico in una versione molto infantile, è cute! Noi ci vediamo sabato con il prossimo capitolo.
💜Ciao Shippatrici e Shippatori❤

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