🏹𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 7🏹

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Arrivò la mattina del giorno successivo; gli uccellini cinguettavano, i raggi solari erano più luminosi che mai e la pace regnava ancora di più nel Pradiso. Stre si riposò per bene quella notte, si tranquillizzò quanto più poteva, non era stato facile a causa della sua grande ansia. Il violetto era un Angelo molto ansioso, perciò tendeva ad impanicarsi anche per le più minime cose, a volte risultando anche goffo. Stre pensava ogni soluzione per sopprimere le sue ansie, ma era tutto inutile, non vi era stato nessun modo per riuscirci. A volte aveva il solo desiderio di avere una persona sicura di sè al suo fianco, che gli dasse, ogni qual volta ne avesse il bisogno, parole confortevoli e maggior sicurezza, ma quella persona non era ancora arrivata per porsi al fianco di Stre.

Si svegliò molto prima del solito, sapendo che doveva lavorare per quell'incarico assegnatogli il giorno prima. Voleva finirlo prima che arrivasse l'altro il pomeriggio: odiava essere disorganizzato, e ritrovarsi i compiti arretrati gli generava ancora più ansia di quanta già non ne avesse.

Appena i suoi occhi presero coscienza con il mondo reale, Stre fece un leggero sbadiglio, per buttar fuori quel residuo di stanchezza che aveva, alzandosi quasi immediatamente dal letto. Era un gesto insolito per lui; di solito lui si svegliava abbastanza presto proprio per prendersi del tempo per restare in quel comodo letto e poltrire qualche minuto in più sotto le coperte, invece quel giorno dovette fare tutto il contrario. Prese il volo e si diresse verso il bagno per fare i suoi bisogni, sciacquarsi la faccia e rimettersi in sesto.

Probabilmente non ve lo avevo accennato, ma né gli Angeli né i Demoni hanno la necessità di mangiare; essendo esseri immortali non potrebbero mica morire di fame.

Si vestì nella maniera più stilosa ma comoda possibile, e si diresse verso la fatidica stanza. I ricordi del giorno precedente balzarono nella sua mente come dei piccoli frammenti di uno specchio rotto; era capitato pochissime volte al diretto interessato di avere difficoltà nel leggere la mente degli esseri umani, perciò quelle rare volte che capitava cadeva in un panico totale. Appena arrivò dinanzi alla sfera di cristallo la osservò per qualche secondo, prendendo tutto il coraggio che gli serviva e tutta la calma che doveva avere in quel momento. Non stava più pensando alle preoccupazioni generate il giorno prima. Ulteriori respiri profondi invasero la stanza, mentre l'Angelo della gentilezza prese finalmente la pergamena, posandola sulla sfera cristallina, rivelando le figure dei due ragazzi. Gli occhi giallo senape di Stre si spalancarono improvvisamente vedendo una scena al dir poco agghiacciante: uno dei due ragazzi si stava autolesionando, facendo uscire una grande quantità del liquido rosso presente nel suo corpo, mentre l'altro non la smetteva di piangere nel suo comodo letto, tentando di soffocare ogni rumore nel cuscino. Cosa era successo? Ieri non era successo niente di simile tra i due, una litigata non può di certo fare questo. Il cuore di Stre iniziò a battere sempre più velocemente del solito, la paura di sbagliare lo assaliva, per di più quelle scene gli provocarono una forte reazione di tristezza, tanto che aveva la nausea. Era arrivato troppo tardi? Il Demone che aveva il compito di sabotare il rapporto tra i due ragazzi e le loro vite aveva vinto?

Alcune lacrime solcarono gli occhi di Stre, preoccupato di non poter più fare nulla. Il suo animo gentile non poteva permettere una cosa del genere: Stre non aveva mai sbagliato nei suoi incarichi, e questo non doveva capitare mai, non se lo sarebbe mai perdonato. Tentò di ragionare, di riflettere il più possibile. L'unica cosa che doveva fare in quel momento era mantenere la calma e pensare ad un qualcosa per poter far smettere quello strazio che i due ragazzi stavano passando. Chiuse gli occhi e prese dei profondi respiri - pensa Stre, calmati e pensa ad un piano- continuava a ripetersi il ragazzo, sperando che questa tecnica funzionasse. Il suo cuore riprese a battere lentamente, facendo calmare ancora di più il violetto. Corrugò la fronte per lo sforzo che stava facendo. Una lampadina all'improvviso si accese, un'idea era giunta nella mente di Stre!

L'Angelo si alzò immediatamente, aprendo gli occhi e facendo un grande sorriso determinato, non avrebbe lasciato vincere il Demone così facilmente. Stre cliccò sul ragazzo che si stava facendo del male, non voleva leggergli nel pensiero, sapendo che se l'avrebbe fatto sarebbe collassato per le forti emozioni. Doveva riuscire a capirlo anche solo guardandolo. Stre attivò il microfono all'interno della sfera, che serviva agli Angeli e i Demoni per comunicare con il mondo terreno. Doveva dire delle frasi in grado di dargli speranza, di non abbandonarlo e di non incitarlo a fare del peggio -come mai ti stai facendo del male?- gli chiese Stre gentilmente. Quando vi era questo contatto, Stre poteva sentire le risposte dell'essere umano anche se le pensava solamente -sto sentendo un'altra voce adesso? Non posso starmene in pace per conto mio?- rispose il ragazzo, riferendosi probabilmente alla voce del Demone che ieri lo aveva manipolato -ti voglio solo aiutare, per favore ascoltami- rispose Stre, sperando in cuor suo che il giovine capisse le sue intenzioni. Quest'ultimo stette zitto, aspettando probabilmente quello che la voce aveva da dirgli -non risolverai le cose facendoti del male- disse l'Angelo, con tono calmo e pacato -ma è quello che vuole lui. Mi ha detto che se non sarei esistito sarebbe stato meglio per tutti, soprattutto per lui- spiegò la situazione il ragazzo, riferendosi alle parole che il suo, ormai ex, migliore amico gli aveva detto. Stre non poteva credere alla malvagità che il Demone aveva per aver fatto dire queste cose terribili. Rimase qualche secondo in silenzio, riflettendo qualche ulteriore istante -sei sicuro che lui stesse dicendo la verità?- chiese il violetto, ricevendo una risposta leggermente alterata -cosa posso saperne io?!- disse il ragazzo. Stre ridacchiò -stava piangendo mentre diceva quelle brutte cose?- chiese, capendo già che cosa avrebbe dovuto dirgli -s-si- rispose l'essere umano abbassando lo sguardo -ci tieni molto a lui giusto?- gli chiese Stre. Odiava fare così tante domande, ma doveva capire tutta la situazione dall'inizio e non aveva tempo da perdere -mi piace tantissimo è ovvio che ci tenga a lui- rispose il ragazzo. Il cuore di Stre perse un battito. Quel giovine era innamorato del suo migliore amico? Era una cosa troppo carina! -vai da lui. Fidati di me. Se gli farai capire quanto hai sofferto per quelle parole, sono sicuro che si renderà conto del gesto brutto che ha fatto- spiegò Stre, avendo trovato quell'unica soluzione per il problema -gli ho già confessato i miei sentimenti e lui mi ha risposto in quel modo. Cos'altro dovrei dirgli?- sussurrò il ragazzo, sbattendo una mano sul lavandino dalla frustrazione. Stre sorrise -fagli vedere i tagli- rispose, credendo che la visione di quelle ferite avrebbe scaturito un forte sentimento in quell'animo umano -pensi che funzionerà?- chiese il ragazzo, osservando quelle strisce rosse fatte in precedenza -ne sono sicuro- rispose Stre, ricevendo un piccolo sorriso determinato dal ragazzo, sperando che il tutto si sarebbe sistemato.

💜Spazio Shizuko❤
Buonsalve! Che capitolo allegro vero? Si sistemeranno le cose tra i due ragazzi? Stre sarà stato un buon cupido? Noi ci vediamo domani con il prossimo capitolo.
💜Ciao Shippatrici e Shippatori❤

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