🏹𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 39🏹

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L'appuntamento stava continuando, mentre l'atmosfera migliorava sempre di più. Stre si era calmato, lasciando ad un secondo momento quei pensieri che lo stavano attanagliando inizialmente, rilassandosi e godendosi un buonissimo pasto in compagnia di Cico -il cibo è buonissimo, pensi che l'abbia preparato Anna?- chiese Stre, addentando un'ulteriore boccone -credo proprio di sì, quella ragazza è piena di talenti- rispose Cico, facendo anche un complimento alla fanciulla -concordo, senza di lei non saprei proprio cosa fare- ridacchiò Stre, pensando a tutte le situazioni in cui Anna lo aveva salvato. Ci furono alcuni secondi di silenzio, quando Cico, preso da una vena curiosa, lo ruppe -come vi siete conosciuti? Te ed Anna intendo- chiese, volendo sapere come era iniziato il loro rapporto, visto che sembravano molto affiatati. Stre si strozzò per la seconda volta con un pezzo di cibo che stava mangiando. Cos'era quella domanda improvvisa? E ora, cosa doveva rispondere? Non poteva certo dire che loro si erano conosciuti in Paradiso. Cico accorse immediatamente vicino al viola, preoccupato per la sua salute. Gli fece bere un bel bicchier d'acqua, così che il cibo potesse scendere regolarmente. Dopo aver finito di bere, Stre annaspò quanta più aria possibile, calmandosi e respirando profondamente -come va? Meglio?- chiese Cico, accarezzando i capello folti di Stre. Quest'ultimo rispose annuendo, ringraziando Cico con un grosso sorriso -non c'è di che. Ti darei volentieri io da mangiare, adesso ho paura che tu ti possa strozzare da un momento all'altro- ridacchiò Cico, facendo imbarazzare Stre a questa affermazione. Sarebbe stato davvero strano se Cico desse da mangiare a Stre. Non era mica un bambino! -scusami, è che la domanda mi ha colto davvero...alla sprovvista- rispose Stre, allontanando il piatto che aveva davanti. Per fortuna entrambi avevano finito di mangiare, così che non potevano riaccadere situazioni preoccupanti -diciamo che io ed Anna ci siamo conosciuti in una situazione complicata- rispose solamente, non volendo aggiungere dettagli. Cico rimase a guardare Stre per tutto il tempo, trovando quel ragazzo davvero carino anche nei modi di parlare -scusami tu allora, non volevo metterti in difficoltà, non aggiungere altro- rispose Cico con tono gentile e Stre gli rispose gentilmente accennando un sorriso. Cico vide l'umore di Stre, non propriamente alle stelle, perciò doveva assolutamente salvare la situazione -vogliamo sederci sul divano?- chiese Cico, ricevendo da Stre un cenno di capo positivo. Appena il viola si alzò, Cico gli tese la propria mano. Voleva intrecciare la sua mano in quella di Stre, voleva sentire il suo calore. Non per gioco, non per stuzzicarlo, ma per potersi unire e godere di quei piccoli gesti. Stre arrossì leggermente, porgendo a Cico la propria mano, sentendo il palmo liscio contro il suo, così che il rosso potè condurlo verso il divano.

In quella parte di sala vi erano alcune lampade a rendere la stanza più romantica, con delle piante a dare un po' di colore in più. I due si sedettero, rimanendo ancorati tra le loro mani. Il cuore di Stre non smetteva di accellerare i battiti. Poteva un solo ragazzo fargli provare tutte quelle emozioni? Cico era davvero solo una cotta per lui? Avrebbe fatto la scelta giusta a confessare anche lui i suoi sentimenti? Quel momento di silenzio riportò a galla le domande di Stre, che avrebbe preferito seporre da qualche parte remota del mondo. Doveva però dare una risposta a Cico, non poteva tirarsi indietro così. Sarebbe stato un vigliacco. E lui non voleva proprio esserlo -ti ricordi quando ci siamo baciati la prima volta?- chiese Cico, guardando il viso di Stre mentre gli porgeva quella domanda. Quest'ultimo ripensò a quel momento, come se non l'avesse già fatto abbastanza in questi giorni -fin troppo bene- rispose semplicemente, guardando dinanzi a sè, non avendo il coraggio di guardare l'altro ragazzo negli occhi -tu che cosa hai provato?- continuò a chiedere Cico. Dovevano finire lì quella situazione, rispondendo a tutte le domande riguardante i loro sentimenti. Stre pensò per qualche secondo ad una risposta, dovendo trovare le parole giuste e non fare errori -credo sia stato il bacio più bello della mia vita- disse. Era una mezza bugia. Effettivamente lui non sapeva se, quando era vivo, aveva mai baciato qualcuno. Ma nella sua vita ultraterrena, quello era stato l'unico bacio che aveva avuto, ed era stato davvero piacevole. Cico sgranò gli occhi, non pensando che Stre avrebbe risposto in quel modo -ho baciato moltissime persone, tutte donne, sono andato a letto con molte di loro. Ma non ho mai provato niente se non piacere. Non c'era sentimento, non c'era amore. Ma quando ti ho baciato ho provato emozioni differenti. Sembrava come se una scossa elettrica mi avesse travolto e trascinato a continuare quel bacio. Volevo continuare a rimanerti amico perchè non mi ero reso ancora conto di un cazzo. Ma poi ho capito che quella scossa elettrica forse l'ho sentita perchè provo davvero un sentimento forte per te, Stre- disse Cico, non smettendo un solo secondo di guardare negli occhi Stre, nella speranza che egli ricambiasse il suo sguardo. E così fu.

Stre a quelle parole si girò verso di Cico. Non poteva credere alle sue orecchie, aveva davvero detto quelle cose? Per di più a lui? Davvero Cico provava un qualcosa di così forte? Rimase senza parole, infatti non rispose a quella dichiarazione. Rimase fermo a guardare gli occhi rubini dell'altro. Voleva stare con lui, l'istinto lo spingeva ad aggrapparsi ancora una volta a lui. Senza preoccuparsi per una volta delle conseguenze. Fu Cico, però, ad interrompere quel contatto -aspetta un secondo- disse, dirigendosi all'ingresso di casa sua. Tornò poi immediatamente con la chitarra in mano. Non poteva mai mancare una melodia in un suo appuntamento. Stre ridacchiò, ormai quella chitarra la conosceva fin troppo bene. Amava sentire Cico suonare, vederlo così felice e gioioso. Lo faceva stare bene, come se gli trasmettesse tutte quelle emozioni. Cico si risedette, passando per l'ennesima volta le sue dita sulle corde metalliche, provocando un melodioso suono. Stre lo riconobbe, era la melodia che gli aveva fatto ascoltare per la prima volta in camera del rosso. Mentre la musica irrompeva nella stanza, i loro sguardi non si staccavano di un solo secondo. Si persero all'interno dell'altro, non volevano allontanarsi mai -sai io di solito suono senza plettro quando voglio che la melodia sia perfetta. Mentre quando suono con il plettro, voglio solo far ascoltare le mie note alle persone comuni. Però quando ho suonato per la prima volta con te non volevo suonare solo per farlo. Volevo concentrarmi per farti sentire la melodia migliore che io potessi fare. Proprio come adesso- lo informò Cico. Stre non aveva mai notato questo dettaglio. Era una cosa davvero bella, si sentiva importante per qualcuno. Per la prima volta. Non potè più resistere. Si avvicinò a Cico, fermando i gesti della sua mano e levandogli delicatamente la chitarra dalle mani -Cico anche tu mi piaci, tanto, forse troppo- rispose Stre. Non doveva pensarci ancora. Non ne aveva bisogno. Lui già sapeva la risposta dall'inizio. Dopo questa frase, una forza sovrannaturale li spinse ad avvicinarsi, unendosi nuovamente in un nuovo bacio. Questa volta non era solo per desiderio, ma c'era del sentimento questa volta. Che finalmente i due si resero conto di avere per l'altro. Gli occhi erano chiusi, le mani vagavano per il viso sia di Cico che di Stre, non fermando quel contatto delle loro labbra. Cico spinse Stre sul divano, facendolo sdraiare sotto di lui. Fermarono quel contatto solo per capire se dovevano spingersi oltre, se entrambi volevano, se Stre era pronto -fermami adesso se non vuoi continuare, perché potrei non controllarmi più, gattino- disse Cico con il respiro affannato. Aveva bisogno di altro, voleva ancora, voleva unirsi a Stre. Solo, però, se anche il viola voleva. Stre ci pensò. Sarebbe stata la sua prima volta. Era davvero pronto? Aveva un leggero timore ma di Cico si fidava, se prima aveva detto che lo aveva fatto con solo le donne, era davvero un'esperto, e magari quel loro contatto li avrebbe resi più uniti -mi prometti che lo facciamo non solo per desiderio, ma anche per amore?- disse Stre. Voleva essere sicuro che per Cico non fosse tutto solo un gioco. Per l'ultima volta. Cico sorrise, prendendo la mano di Stre e baciandogli il palmo -lo prometto- rispose. Era sincero. Forse era la promessa più sincera che aveva mai fatto. Stre lo attirò nuovamente a sè, rispondendo positivamente a quella richiesta.

Non si accorsero, però, che nel mentre le lampade e tutte le candele si spensero di colpo, i bicchieri posti in cucina caddero sul pavimento, altri oggetti che compivano gesti sovrannaturali. La forza delle loro anime opposte che si attraeva si stava risvegliando. I due avevano appena iniziato un amore proibito.

💜Spazio Shizuko❤
Finalmente l'amore è sbocciato! Il prossimo capitolo sarà molto speciale, magari alcuni avranno già intuito il perchè. Andrà tutto liscio oppure si aggiungeranno altri problemi? Noi ci vediamo domani con il prossimo capitolo.
💜Ciao Shippatrici e Shippatori❤

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