Fiamme infernali si innalzarono in tutta la zona che circondava la Regina Rapitrice, ormai chiarito che, il suo vero nome, è Ofelia. Le ali, con una sola mossa, formarono correnti d'aria astrali, spazzando via quasi tutte le creature e le strutture che le stavano vicine. Era l'ultima situazione che il Re voleva vedere. Doveva sovrastare la forza di Ofelia, a qualunque costo. Doveva prendere tempo, così che la Regina avrebbe esaurito le forze, potendo così sconfiggerla -che cazzo abbiamo davanti?- urlò Cico, combattendo ancora la corrente d'aria che la Regina emanò, volando nella direzione opposta con le sue poche forze -ragazzi, ho bisogno del vostro aiuto! Usate tutto quello che potete, dobbiamo farle esaurire le energie!- comandò il Re Lyon, mentre i presenti annuirono, anche i Demoni. Stre iniziò ad usare i poteri elementali donatogli, scagliando fuoco contro fuoco contro la Regina. Provò anche ad utilizzare forti e maestose correnti d'acqua per spegnere le fiamme, ma sembravano ignifughe, non indebolendosi nemmeno. Cico usò il potere dei Demoni, scagliando energia malvagia contro di ella -continuate così!- urlò il Re, mettendosi anche lui a nudo, iniziando ad incanalare il proprio potere, volendo conservarlo per il momento finale -siete resistenti moscerini- commentò la Regina. La sua voce era cambiata, era diventata più imponente e roca -e pensare che volevo andare a letto con lei- disse Cico, dandole un'ulteriore dose di energia -che cosa?!- urlò Stre, innalzando uno spuntone di terra, con il compito di trafiggere la Regina. Ci riuscì, ma ella si rigenerò istantaneamente -tu non chiudi mai la bocca?- chiese Giorgio, continuando anch'egli a combattere -purtroppo è una sua caratteristica- rispose l'azzurrino, donando anche lui un altro colpo -io e te facciamo i conti dopo- disse Stre, guardando con uno sguardo felino e adirato Cico -il gattino tira fuori gli artigli- lo prese in giro Cico, ridacchiando -cosa state facendo, concentratevi!- urlò il Re, ma un colpo della Regina si preparò per andare precisamente sul corpo del rosso, momentaneamente distratto dalla situazione -Cico attento!- urlò Giorgio, l'unico che notò il colpo verso di lui. La Regina stava per scagliare, quando una nuova creatura ritornò in piene forze nel campo di battaglia -la Regina ha mangiato troppo forse?- disse una ragazza, distraendo Ofelia, che non diresse più il colpo verso Cico -Anna!- urlò il Re, con il cuore che iniziò a battere a tutta velocità vedendo di nuovo quella ragazza sana e salva.
Nel mentre, il corvino aveva la testa impegnata verso quel che era rimasto di Paga. Lo stava distruggendo, era ancora più forte di prima. Ma a che costo? Sarebbe ritornato normale? Sarebbe ritornato il vecchio Paga con cui aveva vissuto settimane e settimane? -Paga, ti ricordi di me? Sono Piadina- provò a parlargli Piadina, ma Paga non si fermò, dirigendosi a gran corsa verso di lui, tirandogli pugni su tutto il corpo -P-paga, per favore fermati, smettila di ascoltare gli ordini della Regina- disse il corvino, con il fiato smorzato per i colpi che stava ricevendo. Purtroppo fu costretto a reagire, ricambiando i colpi che stava subendo. Paga per tutto il tempo non proferì parola, fin quando dei piccoli sussurri fuoriuscirono dalle sue labbra -o-ordini, u-uccidere, morire- sussurrò Paga, senza un barlume di ragione. Piadina rimase scosso dalle sue parole. Certo, sapeva che almeno non aveva perso l'uso della parola, ma così era ancora peggio! -no Paga, quegli ordini sono sbagliati, è sbagliato aiutare la Regina!- urlò Piadina, tirando un pugno in pieno viso addosso all'altro ragazzo. Forse, combattendo anche lui, Paga lo avrebbe capito meglio. Anche se non ne era tanto sicuro. I due ormai continuarono fino allo stremo. Difatti anche Paga sembrava avere il fiatone, e sicuramente tra poco tempo avrebbe perso tutte le energie. Stessa cosa Piadina, ma doveva resistere più di Paga, quello era sicuro. Ad un tratto videro in lontananza delle grandi fiamme ergersi, e la figura della Regina divenire sempre più grande. Questo causò un disturbo a Paga che, dopo aver avuto un forte male alla testa, si prese il capo con le mani, inginocchiandosi e urlando di dolore -Paga!- lo chiamò Piadina, volando verso di lui per capire cosa stava succedendo. L'ansia e l'agitazione iniziarono farsi sentire sempre di più, temendo per l'incolumità di Paga -Paga, Paga respira, calmati, ci sono io, Piadina- tentò di tranquillizzarlo il corvino, accarezzandogli piano la schiena. Paga avette qualche spasmo, probabilmente il potere si era fatto così grande nella Regina che Paga non lo poteva contenere dentro di lui. Questo era il momento di agire per Piadina, ora o mai più. Piadina alzò il capo di Paga prendendolo dalle guance, vedendo e osservando la sua espressione sofferente, che per poco non fece scaturire un mancamento in Piadina -Paga, io, Piadina, ti amo. Ti amo con tutto me stesso. Mi hai accompagnato per molti giorni, non lasciandomi mai solo, nonostante tu fossi solo da chissà quanto tempo. Non voglio lasciarti Paga, ti prego, torna da me, smettila di seguire gli ordini della Regina- disse a cuore aperto Piadina, guardando in quegli occhi privi di pupille Paga. Quest'ultimo a quelle parole spalancò le palpebre, tremando con tutto il corpo -P-piadina- sussurrò Paga, con il labbro tremante. Piadina fece uscire uno dei suoi sorrisi migliori, annuendo positivamente -si Paga, sono Piadina!- esclamò, e poté ben notare le piccole pupille sbucare dall'occhio di Paga. Pian piano si facevano più colorate, rimanendo sempre di un colore spento, e sembrava come se i capelli stessero riacquisendo il colore precedente. Piadina ci stava riuscendo, stava salvando Paga! -bravo, bravissimo! Ci sei quasi Paga, stai ritornando- lo spronò Piadina, quasi con le lacrime agli occhi dalla gioia. Improvvisamente, una luce accecante nera pervase il corpo di Paga, facendolo allontanare da Piadina in un breve istante. Il ragazzo si stava contorcendo su sè stesso, mentre urlava di dolore. Piadina non capiva cosa stava succedendo. Era esausto non ne poteva più. Subito dopo, però, vide tutta l'energia demoniaca di Paga volersene via verso la Regina. A terra rimase la sua figura, rannicchiata su sè stessa e un colore di pelle quasi morente. Piadina si riavvicinò a lui, sollevandogli il capo e posandolo sulle sue gambe -P-piadina, mi hai salvato- sussurrò Paga, tossendo per lo sforzo. Piadina non capiva, perchè Paga era ancora in quelle condizioni? Non doveva ritornare normale? -stai tranquillo Piadina, l-lo so già. L-la Rapitrice mi ha ucciso, o-ormai non sono più u-un fantasma. N-non mi rimane troppo tempo, p-perciò per favore, rimani con me a-almeno nei miei ultimi istanti di vita, perchè t-ti amo anche io- spiegò il biondo, con un piccolo sorriso amaro sul volto. Piadina si maledisse da solo per non aver fatto del suo meglio, stringendo il corpo di Paga tra le sue braccia e annuendo positivamente, stringendo tra i denti le proprie labbra per evitare un pianto isterico -se dovremo scomparire, lo faremo insieme, stanne certo- pensò Piadina, ricordandosi delle conseguenze che avrebbe sicuramente subito. Ora Piadina avrebbe portato Paga in un luogo più sicuro, godendo gli ultimi istanti della loro vita ultraterrena con la persona che amano di più al mondo.
💜Spazio Shizuko❤
La vita di Paga ormai sembra proprio giunga alla fine, sarà la verità? Lascerà Piadina da solo? Noi ci vediamo sabato con il prossimo capitolo.
💜Ciao Shippatrici e Shippatori❤
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Anime Opposte ♧Strecico♧
FanfictionAngeli, creature dal cuore puro al servizio degli esseri umani, per portar loro gioia e prosperità. Demoni, creature malvagie e pronte per portare scompiglio nel mondo umano. Essi sono anime opposte che non potevano andare d'accordo tra di loro. Nes...