🏹𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 24🏹

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Appena entrarono Stre si guardò intorno, notando quanto anche la villa di Cico fosse davvero splendida. Aveva una palette di colori totalmente differente da quella di casa sua, ma aveva un qualcosa di molto affascinante, proprio come il proprietario. Cico iniziò a salire delle scale, perciò Stre lo seguì a ruota, correndo verso di lui per seguirlo. Aprirono una porta, entrando in camera del rosso. Era piena di quelle che, probabilmente, erano le sue passioni -ti piace?- chiese Cico, prendendo finalmente una maglietta per coprirsi, con grande gioia da parte di Stre -molto- rispose semplicemente, osservando ancora di più quella stanza. Notò un particolare che lo incuriosì molto: vi era una chitarra in una teca di vetro, con intorno delle luci a led nere e rosse. Stre si avvicinò ad essa, volendo osservarla più da vicino, quando una voce non lo fece quasi spaventare a morte dalla paura -non avvicinarti!- urlò Cico, correndo verso Stre e spostandolo da quel lato della camera. Il viola era spaventato e confuso allo stesso tempo. Non stava facendo letteralmente niente di strano, non aveva neanche la minima intenzione di toccarla. Era così importante quello strumento per lui? -p-perdonami, non volevo danneggiarla in nessun modo lo giuro- rispose Stre, guardando negli occhi Cico, poco prima di un rosso ancora più vivido di quanto già non lo fossero, per poi calmarsi facendo dei bei respiri profondi -siediti dove vuoi, ma non toccare niente miraccomando- spiegò Cico sospirando, andando sul proprio letto e distendendosi su di esso per rilassarsi. Stre sbattè le palpebre, restando immobile per qualche secondo, per poi capire dove poteva sedersi e lavorare tranquillamente. Vide proprio di fronte al letto una scrivania, con una sedia dall'aspetto molto comodo di fronte ad essa. Decise di mettersi proprio lì, così si sedette sulla sedia e posò i suoi materiali da lavoro sulla scrivania, facendo attenzione a non toccare niente di quello che c'era appoggiato sopra.

Iniziò subito a disegnare qualcosa, tracciando linee a matita su tutto il piccolo foglio bianco del suo quadernino, rimarcandole successivamente, e infine aggiungendo i dettagli. A metà disegno la sua vena artistica scomparì immediatamente, con dei pensieri negativi rivolti al disegno appena fatto. Strappò subito quel foglio, accartocciandolo e buttandolo nel cestino che era stato messo proprio sotto la scrivania. Questa operazione venne ripetuta, una, due, tre, quattro, cinque e più volte, fin quando Stre abbandonò la propria matita sulla scrivania, mettendosi le mani sul proprio viso -non è mai stato così complicato creare nuovi vestiti, perchè in questi giorni non ci riesco?- pensò Stre, con qualche piccola lacrima che iniziò a scendere sulle proprie guance. Tentò di essere il meno rumoroso possibile, per non attirare l'attenzione di Cico, ma non ci riuscì. Il rosso, infatti, ascoltò ogni singolo foglio strappato dal quadernino, la punta della matita sfregare sulla carta, la gomma cancellare ogni linea sbagliata, e infine udì dei singhiozzi soffocati del violetto -non trovi ancora ispirazione?- chiese il rosso, sedendosi sul proprio letto e spostandosi i capelli con una mano. Stre si fermò per qualche secondo, asciugandosi le lacrime uscite dagli occhi, tentando di non rispondere balbettando -si, credo non sia il periodo giusto per disegnare- ridacchiò Stre, accarezzandosi la nuca per tentare di distogliere la preoccupazione di Cico. Quest'ultimo lo guardò per qualche secondo con sguardo serio, per poi alzarsi e prendere delicatamente la chitarra da cui aveva allontanato Stre precedentemente. Quest'ultimo lo guardò incuriosito dai suoi gesti, perciò si girò completamente verso di lui, volendo capire che cosa stava facendo. Cico si sedette in una posizione comoda, mise la chitarra sulle sue gambe e iniziò a strusciare le proprie dita sulle corde della chitarra, provocando un suono davvero piacevole.

Stre sgranò gli occhi sentendo quella melodia che Cico continuava a creare, sbattendo più volte le palpebre per quanto egli fosse bravo. Stre non solo notò la bravura dell'altro, ma vide un bagliore luminoso nei suoi occhi ad ogni nota che riproduceva. Sembrava un bambino che stava giocando con il suo giocattolo preferito. Vide il suo viso più rilassato, con un piccolo sorriso gentile sulle sue labbra ad accompagnarlo; era davvero adorabile. Stre non voleva per nulla al mondo interrompere quella melodia, fin quando non udì la voce di Cico parlare proprio sopra essa -quando suono la chitarra non mi serve cercare l'ispirazione, suono ogni nota ad istinto, rilassandomi e lasciando che la musica mi guidi. Prova a farlo anche tu con il disegno- spiegò Cico, dicendo l'ultima frase guardando la figura di Stre, mentre le sue dita continuavano a toccare imperterrite le corde. Stre fu sorpreso da quelle parole, ma sentì che gli diedero una nuova carica: questa volta ce l'avrebbe fatta, ne era certo. Annuì positivamente a Cico, girandosi immediatamente e ricominciando a lavorare. Prese un respiro profondo e, con la melodia di sottofondo, iniziò a disegnare non pensando minimamente, lasciando che la matita lo portasse a disegnare quello che voleva lei.

Passò ormai una mezz'oretta se non poco più, e Stre finalmente finì di disegnare -finito!- urlò Stre, con un respiro affannato, portando il suo disegno sopra di lui, osservando il capolavoro che aveva fatto. Quello che vide inizialmente gli piacque molto, ma in seguito vide un dettaglio che gli fece perdere un battito -ho disegnato...Cico...come modello?!- pensò Stre, spalancando gli occhi, spaventandosi così tanto che fece cadere il quadernino per terra. Per pura coincidenza, Cico era proprio vicino al quadernino, difatti si era alzato dal proprio letto, volendo vedere cosa era capace di fare Stre. Lo prese e lo osservò, purtroppo non per tanto tempo visto che Stre glielo levò dalle mani in men che non si dica -m-mancano ancora dei dettagli ecco, n-non è completamente finito e- tentò di parlare a raffica Stre dal nervosismo, stringendo il suo quaderno al petto sempre di più. Cico ridacchiò, avvicinandosi al viso di Stre -pensi così tanto a me da disegnarmi come modello?- chiese Cico in un sussurro, facendo un sorriso malizioso. Stre arrossì vistosamente, distogliendo lo sguardo dalla figura dell'altro -n-no, ho solo seguito il tuo consiglio e ho disegnato questo!- rispose Stre posando il suo sguardo sul pavimento, con le gote ancora tinte di un bel rosso vivido. Cico si divertiva immensamente a vedere Stre in quelle condizioni. Era davvero uno spasso.

💜Spazio Shizuko❤
L'immaginazione di Stre lo ha portato come per magia a disegnare Cico, chissà come mai. Cico tiene a quella chitarra più della sua stessa vita, a volte fa paura anche a me che scrivo tutto ciò! Noi ci vediamo sabato con il prossimo capitolo.
💜Ciao Shippatrici e Shippatori❤

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