🏹𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 64🏹

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Come gli Angeli dovevano risolvere i loro problemi, medesima cosa dovevano fare i Demoni. Due di loro avevano una discussione in corso. Non c'era più tempo per i litigi, dovevano unire le forze e scoprire tutte le verità celate dai piani alti. Alex era a casa sua, intento a mangiare quante più cose aveva dinanzi a sè. Pensava e continuava a pensare, sentiva un vuoto dentro incolmabile. Sentiva una presenza mancare, quella di un ragazzo, gentile e disponibile, intelligente e molto, molto carino. Gli mancava Giorgio. Non riusciva a smettere di pensare a lui, a tutti quei momenti passati insieme, le chiacchierate le risate gli insulti. Perchè si era concluso tutto in quel modo? Alex era da qualche tempo che capì di avere forse dei sentimenti in più riguardanti Giorgio, ma purtroppo non aveva più avuto la possibilità di esprimerli al ragazzo stesso. Era sicuro che Giorgio lo odiasse. Non ricambiava niente di tutto l'affetto che invece Alex donava per lui. Sapeva tutto dall'inizio e aveva finto per tutto il tempo. Alex si sentiva tradito, come se una lama lo avesse trafitto nello stomaco così che lui non potesse più mangiare niente. Pensava non solo a questo. Gli mancava anche un altro ragazzo che gli dava i migliori consigli, affidabile e leale. Gli mancavano quei capelli rossi, ormai relegati in una cella nel Paradiso. Gli mancava Cico. Si stuzzicavano sempre a vicenda all'Inferno, ma nel mondo umano entrambi erano cambiati e sembrava che la loro amicizia si stesse consolidando sempre di più. Ridevano insieme, si consigliavano a vicenda. Gli mancava avere un vero amico, davvero, davvero tanto. Mancava un Demone all'appello, un Demone a cui Alex teneva in precedenza. Ma ora non sapeva più cosa pensare di lui. Piadina, quel ragazzo li aveva avvertiti. Non aveva fatto nulla di male, aveva soltanto detto la verità dei fatti; ma Alex e Cico lo avevano mandato via insieme a tutte quelle verità e consapevolezze. Alex si sentiva in colpa per aver gettato via così un amico. Piadina non voleva far del male ai suoi amici, voleva soltanto informarli così che non si mettessero nei guai. Ma forse lo aveva fatto nel modo e nel momento sbagliato. Alex voleva tanto parlare con lui, ma non ne aveva il coraggio. Si vergognava. Quell'esperienza sulla Terra aveva cambiato tutti e lui non faceva eccezione. Non erano più i soliti Demoni a cui non importava niente delle conseguenze. Ma era tutto il contrario ormai.

Quei pensieri fecero finire tutto il cibo che Alex aveva a disposizione, lasciando la sua bocca vuota e il silenzio nella casa, che venne interrotto da un suono che non si sarebbe mai aspettato di sentire. Alex andò alla porta, sentendo il campanello che riecheggiava in tutta la sua abitazione, trovandosi dinanzi a sè una delle fonti di tutti quei pensieri. Piadina in persona era davanti a lui, in volo con lo sguardo verso il terreno infernale. Appena la porta si aprì, Piadina alzò di poco lo sguardo, tentando di parlare, ma nessuna parola riuscì a fuoriuscire. Alex aspettò, non smettendo di guardarlo, e Piadina prese un respiro profondo, prendendo coraggio e citando le seguenti parole -ho bisogno di parlarti- disse Piadina. Aveva uno sguardo che racchiudeva tutte le sue emozioni in quel momento. Tristezza, risentimento, con una piccola scintilla che incuteva speranza. Alex ci rifletté qualche secondo, per poi lasciare la porta aperta e mettendosi di lato per far entrare Piadina -entra- disse semplicemente. Quella scintilla negli occhi di Piadina si accese sempre di più, socchiudendo la bocca per lo stupore. Era felice che Alex era disponibile ad un dialogo. Entrò, così che Alex potè chiudere la porta alle loro spalle. Si stanziarono in salone, molto più ordinato della camera di Alex, dove aveva appena finito di mangiare un grande ammontare di cibo. Si sedettero, e nessuno iniziò un discorso. C'era un po' di tensione tra i due, e bisognava scioglierla in qualche modo -ecco...io vorrei dire qualche parola- disse Piadina, iniziando il discorso. La schiena era ricurva e aveva le gambe che non si stavano ferme, intente a picchiettare il pavimento. Alex invece era comodamente appoggiato sullo schienale del divano, a braccia conserte, pronto a sentire le parole del suo forse amico -ti ascolto- disse con un tono che non esprimeva nessuna emozione. Piadina prese un respiro profondo, calmandosi e iniziando a parlare -inizio col dire che mi dispiace. Non volevo che tutto andasse in questo modo, credimi. La Regina era arrivata in casa mia stupendomi, dicendo tutte quelle cose che mi sembravano completamente assurde. La mia mente in quel momento era scettica Alex. Non sapeva se credere o meno a quelle parole. Io non sono stato da solo in questi giorni, vi ho raccontato di Paga. La Rapitrice ha avuto da dire anche su di lui, dicendo che era un fantasma. Potevo mai credere ad una cosa del genere? All'inizio no, ma poi ho avuto qualche conferma riflettendoci sopra. Paga non aveva amici, e diceva che nessuno lo considerava, come se fosse inesistente. Mi sono anche ricordato di un qualcosa che lui in passato mi aveva detto e che all'inizio mi ha stupito alquanto. Ha detto che lui al supermercato prende il cibo senza pagare, perchè nessuno lo calcola. Il ragionamento del fatto che Paga è un fantasma, dopo questo ricordo, filava molto bene non credi?- disse Piadina, raccontando una parte del discorso. Quest'ultimo guardò negli occhi Alex per la prima volta, notando il suo sguardo sbalordito da questo inizio -dopo questa consapevolezza ho capito che la Rapitrice non stava mentendo, e che dovevo avvertirvi. Ho chiamato prima Cico, quello più in pericolo, ma subito dopo aver sentito quello che gli era successo, sapevo che non mi avrebbe creduto. Era già molto scosso di suo, e io ho alimentato il suo fuoco. Sono stato uno stupido, ma ormai il danno era fatto. Appena ho sentito le sue urla addosso, ho capito la cazzata che avevo fatto, soprattutto dopo che la chiamata era terminata. Ormai Cico lo avevo perso. Cosa mi costava parlare anche con te? Magari sarebbe andata meglio. Evidentemente mi sbagliavo, quella parte di storia la sai già no?- ridacchiò l'ultima frase Piadina. Alex si ricordava bene il loro dialogo, lui stesso se l'era presa con Piadina, ma in maniera molto più composta di Cico -dopo tutto ciò sono rimasto solo con Paga. Ma ormai non mi potevo fidare nemmeno più di lui. Non sapevo niente dei fantasmi, e non lo so tutt'ora. Dopo che avete finito il vostro piano e siete ritornati qui, la Rapitrice è venuta a prendermi, insieme a Paga, e ora anche lui è nelle prigioni. Per colpa mia. Mi dispiace Alex, pensavo di dover seguire gli ordini della Rapitrice. Ma ho sbagliato. Non dovevo fare quello che ho fatto, nè a te ne a Cico- finì Piadina. Alex ascoltò ogni parola del Demone, e percepì la sincerità di quelle parole. La vide soprattutto. Piadina stava tremando, come se volesse singhiozzare per un pianto ma si stava trattenendo. Alex non ce la faceva più, voleva finire questa storia, voleva che tutti fossero uniti come prima. E credeva che quello sarebbe stato il primo passo per compiere quel piccolo desiderio. Alex si alzò dal divano, andando verso Piadina e gli mise una mano sulla spalla -Piadina mi dispiace anche a me, avrei dovuto crederti, stavi solo cercando di proteggerci non hai fatto niente di male. Ora basta essere s-separati, dobbiamo salvare Cico e Paga e  sconfiggere la Rapitrice- rispose Alex con le lacrime agli occhi. Entrambi si guardarono, e subito dopo si unirono in un abbraccio pieno di riconciliazione e amicizia.

Sono stati fatti dei passi avanti, sia da parte dei Demoni, sia da parte degli Angeli.

💜Spazio Shizuko❤
Finalmente Alex e Piadina sono ritornati amici, ora non resta che riunire tutti gli altri. Noi ci vediamo sabato con il prossimo capitolo.
💜Ciao Shippatrici e Shippatori❤

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