🏹𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 38🏹

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Giunta la sera, tutto era pronto per il loro appuntamento, all'insaputa di Stre. Quest'ultimo infatti era rimasto tutto il tempo con Cico, chiacchierando tranquillamente senza una punta di malizia da parte del rosso. Avevano guardato un qualcosa alla televisione insieme, Stre aveva disegnato un bellissimo disegno per Cico così che lui potesse riprendersi ancora più in fretta, e cose del genere. Era così bello stare insieme senza nessun disturbo, avrebbero ripetuto queste pratiche per molteplici volte se avessero potuto farlo. Il telefono di Cico emise un suono: era Anna che lo contattò per intimargli di prepararsi, sia lui che Stre, visto che il tutto era stato preparato adeguatamente dalla ragazza. Cico prese un bel respiro profondo, alzandosi dal divano su cui era sdraiato, prendendo per il polso Stre e portandolo in camera sua -c-che cosa stai facendo?- chiese Stre, sorpreso da quel gesto improvviso -hai poggiato qui il tuo abito che ti avevo chiesto di portare no? È arrivato il momento di metterlo- lo informò Cico, prendendo la busta nel quale era contenuto il vestito di Stre, porgendogliela in seguito -mi spieghi perchè dovrei mettermi un vestito del genere?- chiese il viola ridacchiando, essendo troppo sulle spine e volendo sapere il motivo. Cico gli prese la vita con le mani, avvicinandosi piano all'orecchio dell'altro -è un segreto, tu fai quello che ti dico senza ribattere- sussurrò Cico, facendo scattare un brivido su tutta la schiena di Stre, che arrossì vistosamente a quelle parole. Come faceva il rosso a fargli sempre quell'effetto? Lo prendeva sempre alla sprovvista e non riusciva più a ragionare! Stre acconsentì solamente, spostandosi velocemente dalla presa di Cico, molto piacevole doveva ammettere, andando in bagno a cambiarsi. Il rosso lasciò il bagno apposta per Stre, mentre lui si sarebbe cambiato nella sua camera.

Cico dopo ben dieci minuti finì di vestirsi, doveva solamente sistemarsi quei capelli ricci che non stavano mai al loro posto. Per quell'occasione decise di indossare un capo a lui estremamente scomodo, soprattutto d'estate: una camicia nera, con le maniche arrotolate sui gomiti, pantaloni neri e scarpe normali. Si mise anche i suoi numerosi orecchini di cui era fiero, per dare un tocco della sua personalità a quel look del tutto nuovo per lui. Mancava solo Stre, che stava tentando di mettersi alla meglio che poteva, sistemando un piccolo papillon viola, una maglia bianca che aveva confezionato proprio lui, con dei particolari eleganti ovviamente, un pantalone viola scuro e scarpe normali, abbastanza semplici. Non era estremamente elegante come vestiario, ma andava bene comunque, così gli aveva raccomandato Cico di vestirsi, e così aveva fatto.

Passarono altri minuti, con Cico che stava perdendo quella poca pazienza che aveva, bussando sulla porta del bagno per avere notizie di Stre -gattino, sei pronto?- lo chiamò, con il nomignolo che Cico gli aveva dato in passato, magari avrebbe fatto più in fretta sentendolo, ma questo provocò ancora più emozioni in Stre, che dovette aspettare ancora un pochino per uscire -a-arrivo- disse. Dopo due minuti finalmente Stre uscì, rivelando la sua splendida figura. Cico sgranò i suoi occhi a quella vista. Era meglio di tutte le ragazze che aveva incontrato! Sia nell'Inferno che sulla terra. Rimase a guardarlo per qualche secondo, ingoiando un qualcosa di inesistente -stai...davvero bene- disse Cico. Non pensava si sarebbe vestito così bene, soprattutto perchè non sapeva cosa avrebbero fatto, mentre Stre aveva seguito le sue indicazioni e gli aveva dato fiducia. Quel ragazzo era perfetto, in tutto e per tutto -g-grazie- rispose Stre arrossendo. Cico gli sorrise, prendendogli il polso e portandolo all'esterno di casa sua, con il suo fidato strumento nell'altra mano. Era sicuro che la sua amata chitarra lo avrebbe aiutato molto nell'impresa che stava per compiere.

Stre era ancora confuso, cosa stava architettando Cico? Un qualche tipo di scherzo? Queste domande ottennero risposta solo dopo essere entrato in casa sua e di Anna, trovando proprio la ragazza sull'uscio della porta -signori, accomodatevi prego- disse la ragazza, accogliendo Stre e Cico proprio come se fossero degli ospiti -A-anna?- la chiamò Stre, ma ella non rispose, facendo solo un'occhiolino di intesa -stai tranquillo!- gli disse in labiale, così che potesse essere meno agitato -vi lascio soli, ho preparato tutto, buon divertimento!- disse la fanciulla, lasciando la casa solo per Stre e Cico, mentre lei avrebbe passato la serata a casa del rosso, che le aveva dato le chiavi in precedenza.

Finalmente erano soli. Un Angelo e un Demone. I due osservarono il lavoro fatto da Anna in quella casa: in giro essa era illuminata solo da delle candele, rendendo l'atmosfera quanto più romantica possibile. Qualche petalo di fiore sparso sul pavimento, e infine la cena servita sul tavolo con delle decorazioni scelte dalla ragazza. Era tutto così magico e magnifico. Cico accompagnò Stre a sedersi al tavolo, iniziando il loro appuntamento -ora posso avere delle spiegazioni?- chiese Stre, con tono pacato per non rovinare l'atmosfera. Cico fece un sorriso, posando le sue mani sotto al proprio mento -tu cosa credi che sia tutto questo?- chiese Cico, puntando i suoi occhi in quelli confusi e sorpresi di Stre. Non sapeva cosa rispondere. Pensava ancora che fosse tutto uno scherzo -non è uno...scherzo?- rispose timoroso Stre, non avendo altre possibilità di scelta. Cico ridacchiò a quella risposta -così mi ferisci Stre, pensi davvero che non sappia organizzare un vero appuntamento?- chiese retoricamente, osservando le palpebre di Stre spalancarsi. Un'appuntamento? Giusto era quella la risposta! Ma perchè Cico aveva organizzato tutto questo? -perchè hai organizzato un'appuntamento tra noi due?- chiese Stre, dando voce ai propri pensieri e domande -ti devo spiegare davvero ogni cosa- disse Cico abbassando lo sguardo, prendendo un pezzo della sua cena e mangiandolo subito dopo. Aveva bisogno di un po' di energia per quella serata. Appena la sua bocca fu libera, potè spiegare a Stre il motivo del loro appuntamento, visto che il viola era troppo ingenuo per arrivarci -perchè tu mi piaci Stre- disse Cico, guardando Stre negli occhi. Nessuna punta di malizia, non lo stava dicendo per stuzzicarlo. Era la pura e semplice verità. Stre aprì di poco la bocca, stupito da quelle parole. Non aveva sentito bene. Lui piaceva a Cico? No impossibile. A lui piacevano le donne, non un ragazzo semplice e minuto come lui. Sbattè più volte le palpebre, bevendo un sorso d'acqua per riprendersi -credo di non aver capito bene- rispose Stre con un sorriso nervoso, sapendo con certezza di aver sentito male -mi piaci Stre, posso ripeterlo quante volte vorrai- ripetè Cico. Stre aveva capito proprio bene. Lui piaceva a Cico. Era un'appuntamento romantico quello che stavano facendo. Era davvero la realtà? Non era finzione? Stre guardò per bene gli occhi di Cico. Non sembrava stesse mentendo, anzi era più serio del normale. Anche a lui piaceva Cico, ma davvero sarebbe stato tutto così semplice? Perché le sue ansie dovevano prendere vita proprio in questi momenti? Doveva soltanto godersi la serata con la persona che gli piaceva, non era difficile. Ma il suo carattere glielo impediva. Dopotutto lui dopo la sua missione sarebbe tornato in Paradiso. Non avrebbe mai più rivisto Cico. Quella consapevolezza lo distruggeva. Per fortuna che c'era Cico in quel momento. Vedendo Stre agitato si alzò dalla sedia e si avvicinò a lui -Stre, non devi darmi la risposta adesso. Abbiamo tutta la serata davanti, non voglio vederti così, d'accordo?- disse Cico con tono dolce, accarezzando piano le guance di Stre. Quest'ultimo si tranquillizzò a quella consapevolezza. Ora doveva solo godersi del tempo con Cico, quella era la priorità.

💜Spazio Shizuko❤
Ed ecco qui che è arrivata una confessione! Proprio da parte di Cico. Ve l'aspettavate? Andrà bene questo appuntamento? Noi ci vediamo sabato con il prossimo capitolo.
💜Ciao Shippatrici e Shippatori❤

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