🏹𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 6🏹

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Il pomeriggio accorse anche all'Inferno, dove un Demone giaceva riposante sul suo beneamato letto. Cico era nel mondo dei sogni da un bel po', non rendendosi conto dell'orario di questa sua piccola dormita. Era ora dell'assegnazione dei compiti anche per i Demoni, sempre grazie alle pergamene che volavano ad ogni suo proprietario. Una pergamena sbucò dalla finestra di Cico, scuotendo le piccole alette in segno di frustrazione, dirigendosi in volo verso il proprietario. Il piccolo oggetto infastidí il volto di Cico, punzecchiandolo con la carta e le sue piccole ali per tentare di svegliarlo. Il rosso era un vero ghiro e non si svegliava così facilmente. Dopo questi tentativi da parte della piccola pergamena, scatenò una reazione nel corpo di Cico: la sua bocca fece un grande soffio che scaraventò dall'altra parte della stanza il foglio di carta, cambiando anche posizione per dormire in una postura più comoda. La pergamena vedendosi rifiutata così amaramente si arrabbiò come non mai e a grande velocità si scagliò dentro le coperte di Cico, iniziando a punzecchiarlo in tutto il corpo, dal petto fino al ventre. Il viso di Cico si iniziò a contrarre, segno che probabilmente si stava per svegliare, così la pergamena decise di fare un'ultimo gesto: punzecchiò svariate volte il gioiellino di Cico, sicura che avrebbe funzionato. Gli occhi del Demone dell'Orgoglio si spalancarono, rivelando finalmente quegli occhi infuocati. Subito percepì il dolore alle sue parti intime, agitando le coperte in cui era appollaiato e buttandosi sul pavimento. Un'espressione confusa si contrasse sul suo volto, trasformandosi in rabbia pura per aver disturbando il suo bellissimo sogno -chi è stato?!- urlò egli furibondo, iniziando a respirare senza regolarità. Una piccola risata si udì in sua risposta ed in seguito la pergamena si rivelò a Cico, mostrandosi da dentro le coperte. Appena il rosso la vide rimase stupito, non si era minimamente ricordato che era ora dell'assegnazione dei compiti.

Quest'ultimo sospirò, non potendo fare chissà che ad un foglio di carta -sei fortunata, ti avrei ucciso seduta stante- si alzò Cico rassegnato, dirigendosi verso la pergamena e prendendola tra le proprie mani. Ne iniziò a leggerne il contenuto -Una coppia di migliori amici ha litigato, a causa della gelosia di uno dei due. Falli separare al tal punto che possano rimanerne disperati entrambi- diceva la pergamena. Cico ghignò in risposta, volando immediatamente nella camera dove era situata la sua sfera di cristallo: essa era costernata da pietre focose, che creavano del fuoco loro stesse. Liane di colore rosso adornavano la stanza, rendendola ancora più infernale. Vi erano scaffali e un tavolo con posatavici sopra la sfera di cristallo.

Cico prese la pergamena e con essa toccò la sfera, proiettando video distinti di questi due ragazzi. Ogni volta che Cico gestiva un proprio compito lo portava a termine in maniera ancora più tragica di come era richiesto. Si divertiva a farlo, vedere gli esseri umani tristi, arrabbiati con gli altri, era una vera e propria goduria per egli. A volte si chiedeva il perchè era finito proprio all'inferno, ma venne ogni volta convinto dai suoi stessi gesti.

Per chi se lo stesse chiedendo, sia gli Angeli che i Demoni non si ricordano le proprie vite o il loro carattere di quando erano umani. Essi si ricordano solo il loro nome e i loro hobby, ma gli altri ricordi erano andati perduti e solamente il Re e la Regina li avevano.

Cico si scrocchiò le dita e decise di iniziare il suo lavoro. Mise le mani sopra quella bellissima sfera, pronto per leggere la mente di uno di quei due ragazzi. Aspettò qualche secondo, dovendo svuotare la propria mente da quei pochi pensieri che aveva avuto al proprio risveglio, e in seguito decise di attuare questa pratica. Si concentrò talmente tanto che sentiva la sua testa scoppiare, le sopracciglia si aggrottarono e dalla bocca uscì la sua lingua per concentrarsi ancora di più; a volte sembrava un vero e proprio bambino. Uno sfondo bianco arrivò nella sua mente, e di questo il rosso ne era assai felice, ma non era ancora finita. Ecco che iniziò a vedere piccole frasi in lontananza, mancava davvero poco. Un piccolo sorriso apparve sul suo viso e qualche goccia di sudore iniziò a cadere sul pavimento, stavano arrivando, quelle frasi stavano nuovamente per comparire nella propria mente -come ha potuto rimpiazzarmi?- ecco la prima frase che spuntò nella mente di Cico. Egli deglutì a vuoto, riuscendo finalmente nel suo intento. Questa pratica era difficile per chiunque, ogni volta che qualche Demone o Angelo riusciva a leggere nella mente degli esseri umani era un'emozione unica, si sentivano ancora più potenti -io non sono abbastanza per lui?- continuò a pensare quell'umano, Cico perciò stava iniziando a capire filo per filo il discorso. Altre domande banali entrarono nella sua mente, finchè una non lo sconvolse completamente -forse è perchè non gli ho mai detto ti amo?- lesse Cico.

Il Demone rimase confuso, aveva bisogno di leggere anche i pensieri dell'altro giovine per capire meglio la situazione. Cico, così, piano piano allontanò quei pensieri dalla propria mente, ritornando lentamente alla normalità; anche questo passaggio era assai delicato, non doveva essere interrotto poichè poteva causare dei problemi nella mente della creatura che la stava utilizzando. Lo sfondo bianco si dissolse dalla sua mente, liberandolo da quella orrenda sensazione. Cico spalancò gli occhi, affannato da tutte le pratiche fatte, tentando di prendere più aria possibile e ingoiando più saliva che poteva. Era assai bello quel potere come stancante, e non aveva ancora finito! Cico si accasciò su una sedia, per ritornare alla realtà che lo circondava. Prese dei respiri profondi, e innalzò la testa per calmarsi. Dopo aver fatto ciò avrebbe di sicuro dovuto fare una bella doccia rinfrescante -ok, ho capito la metà di tutta la faccenda- pensò Cico, ritrovando la calma.

Fece passare altri minuti prima di ritornare a leggere nel pensiero dell'altro ragazzo, così che il suo corpo potesse ritornare almeno al minimo delle sue forze. Quello sforzo ritornò, insieme alla concentrazione e allo sfondo bianco. Altre frasi apparvero nella propria mente, avvicinandosi velocemente alla propria vista, iniziando a leggerne il contenuto -sembrava...geloso, ma non capisco il perchè- pensò l'umano, riferendosi chiaramente al suo migliore amico -io non ho voluto baciare quel ragazzo, è stato lui a farlo! Perchè ha reagito in questo modo- continuò a leggere Cico, riassemblando i pezzi del puzzle mancanti -forse anche lui ricambia i miei sentimenti? Avrei dovuto dirgli prima ti amo?- continuò a pensare l'umano, e con quella frase, Cico decise di tagliare corto, visto che aveva bene o male capito la situazione. Ritornò alla realtà, con nuovi giramenti di testa e respiri affannati, andando immediatamente a sdraiarsi sul suo divano. Mise un braccio sopra la testa e uno sullo stomaco, tentando di colmare quelle nausee avvenute -mi dovrò occupare sul serio di questioni di cuore? Sono un cupido per caso?!- disse ad alta voce Cico, protestando su quel compito che stava detestando alla follia.

💜Spazio Shizuko❤
E anche Cico ha scoperto il suo compito! Secondo me lui sarebbe un ottimo cupido...forse per sciogliere le coppie piuttosto che metterle insieme. Noi ci vediamo sabato con il prossimo capitolo.
💜Ciao Shippatrici e Shippatori❤

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