Epilogo 3.0

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(Vi invito a leggere lo spazio autrice alla fine. Buona lettura.)

Due anni e mezzo dopo- Il matrimonio
•••

Elisabeth
Il fiero sole di luglio sta sparendo dolcemente all'orizzonte, tingendo il cielo del variopinto spettacolo dei colori del tramonto: calde sfumature di giallo e arancio si intrecciano poeticamente sotto il mio sguardo.

Il mio corpo freme dall'ansia, gettato in preda ad una febbricitante euforia che sembra farmi vibrare fin dentro le ossa.

Passo una mano tremante sull'elaborata gonna del mio abito da sposa, avvertendo sotto il mio palmo sudato il rilievo delle perline che adornano armoniosamente il candito tessuto bianco.

Il mio vestito, un modello a sirena dalle linee semplici, mi fascia il corpo come una seconda pelle, mettendone in risalto i punti giusti.

Rilascio un sospiro intriso di terrore mentre getto un ultimo, disperato sguardo al mio riflesso allo specchio: ho gli occhi lucidi, le guance tragicamente arrossate e le labbra tese in una linea dura.

"Puoi smetterla di specchiarti? Sei un incanto." La voce di Jenny, squillante e frizzante, raggiunge prepotentemente le mie orecchie mentre la sua mano scatta verso la mia per intrappolare le mie dita nella confortante stretta del suo palmo.

Mi volto di scatto verso di lei, osservo il suo corpo longilineo fasciato nel lungo abito color verde smeraldo che indossa, facendo risaltare la sua candida pelle punteggiata di lentiggini.
"Anche tu." Le sussurro con un flebile sorriso.

"Coraggio." Mi dice, sfiorando dolcemente una ciocca dei miei capelli che ho deciso di lasciare sciolti così da farli ondeggiare liberamente sulle mie spalle.
"Ancora qualche minuto di agonia e potrai finalmente raggiungerlo."
Mormora, riferendosi a Jacob, al mio sposo, a colui che sta per diventare mio marito.

Un caldo brivido di eccitazione mi squassa le viscere al solo pensiero di lui, al pensiero che si trova proprio lì fuori, aspettando che io avanzi nella sua direzione per giurargli sconfinato amore eterno.

"Vado a controllare le ultime cose." Jenny mi strappa dalla mia profonda, emotiva riflessione. "Mi troverai tra la folla di invitati, pronta a sostenerti con lo sguardo mentre avanzi verso Jacob." Dice sommessamente, stringendo ancora la mia mano. "Ti prego, non svenire!" Esclama in tono concitato con il timore dipinto sul viso.

La sua battuta impertinente mi strappa una flebile, inaspettata risata.
"Ci proverò." La rassicuro con poca convinzione mentre il cuore sembra scalpitare impazzito al centro del mio petto.

Jenny fa per voltarsi, pronta a schizzare via di qui per svolgere il suo ruolo di efficiente damigella d'onore, ma io sono più veloce.
Le agguanto delicatamente il polso, racchiudendolo tra il mio pollice ed il mio indice e, puntando gli occhi nei suoi, le sussurro semplicemente: "Grazie. Per essere qui oggi, per essermi stata affianco finora, per avermi fatto comprendere a pieno il prezioso e profondo valore dell'amicizia, quella vera. Te ne sono grata Jenny, dico sul serio."

I suoi fieri occhi si accendono di un confortante calore nell'udire le mie parole e la sua bocca si schiude in un dolce sorriso.
"Ti voglio bene Beth, dico sul serio."  Mi sussurra delicatamente prima di voltarsi e sparire in un fruscio di seta verde.

La vista mi si offusca di lacrime per quella che mi sembra la milionesima volta in questa calda e frenetica giornata di luglio.

Perché i matrimoni rendono così emotivi?

"Bambina asciugati quelle lacrime, questo è il tuo giorno."
La profonda voce di Paul giunge proprio da un punto alle mie spalle e si propaga con prepotenza per tutto il salone della casa.

𝗛𝗨𝗥𝗥𝗜𝗖𝗔𝗡𝗘. 𝗧𝗨 𝗦𝗘𝗜 𝗟'𝗜𝗡𝗔𝗦𝗣𝗘𝗧𝗧𝗔𝗧𝗢Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora