Tentativi falliti

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"Sono stato troppo crudo
Come un taglio con il sale
Ma la voglia che ho di prenderti
E di farti mia non mi fa ragionare..."
(Irama, Arrogante.)
•••
Jacob

Rifletto sull'assurda situazione nella quale mi ritrovo sommerso fino al collo: i miei occhi balzano ripetutamente da Emma ad Elisabeth, sono faccia a faccia con gli sguardi intrisi di fastidio e collera.

"Emma? Che ci fai qui?" Sussurro sorpreso.

Questa mattina sono stato destato dal sonno da un unico, martellante pensiero: avevo bisogno di parlare con Beth, di farle comprendere come stanno le cose, di raccontarle tutto di quella sera.

Sono stati due giorni interminabili: mia madre si trova nella sua città natale per assistere i suoi genitori e io sono rimasto qui, a fare da bersaglio agli sfoghi di mio padre tentando di tenere Thomas lontano da tutto questo.

Sono stato costretto a soffocare il bisogno di vederla, di parlarle, di ascoltare il suono della sua voce.
O anche solo di sentirmi insulare da lei: non oso immaginare cosa sia arrivata a pensare di me in queste quarantott'ore.

Mi auguro che non sia troppo tardi.

Ma adesso che mi trovo al Katy's mi domando cosa cazzo sia saltato in mente ad Emma.
Che intenzioni ha con Beth, perché diavolo si è presentata qui?

Emma spalanca gli occhi, l'intenso azzurro del suo sguardo è in perfetta armonia con la sua fluente chioma bionda.
Sembra un angelo.
Peccato che sotto questo suo serafico aspetto si celi una velenosa vipera.

"Tesoro, non avrei pensato di incontrarti qui oggi altrimenti ti avrei proposto di pranzare insieme."
Le sue lunghe ciglia svolazzano ad ogni parola ed intense zaffate di profumo giungono alle mie narici ad ogni suo movimento.

Mio Dio, tutto ciò è troppo fastidioso.

Come al solito, incurante del fatto che io le abbia rivolto la parola o meno, Emma si allunga verso me per gettarmi le braccia al collo.

Sembra abbia intenzione di saltarmi addosso e scoparmi qui ed ora, letteralmente.
Emma fa scorrere la labbra lungo il profilo della mia mascella con fare seducente.
"Hai un profumo così buono." Sussurra con un tono di voce così alto da rivelare la sua intenzione di volersi far sentire da tutti i presenti.

O forse solo da Elisabeth.

Digrigno i denti e, con tutta la delicatezza possibile, la scosto da me.
Lontano del mio corpo.

"Em, basta adesso." Fremo di nervosismo.

Emma Carter è una creatura tanto bella quanto malefica: vive alla ricerca di attenzioni, elogi e lusinghe. 
Detesta che i riflettori non siano puntati su di sè e odia essere messa al secondo posto.
Lei deve prevaricare su tutto e su tutti.

Credo sia stato questo a spingerla fin qui, a cercare il confronto con Elisabeth.

Ignorando il fatto che io l'abbia appena palesemente rifiutata, Emma decide di parlare di nuovo.

"Sto andando ad un brunch con Matthew e Tessa, vieni con me? Ci divertiremo, lo sai..."
Ammicca verso di me con tono carico di malizia.

Spero vivamente che Elisabeth non abbia colto il doppio senso nelle sue parole.
Ruoto il capo verso di lei e le rivolgo una rapida occhiata: ha lo sguardo fisso su di me, il volto privo di espressione, oserei dire quasi indifferente.

𝗛𝗨𝗥𝗥𝗜𝗖𝗔𝗡𝗘. 𝗧𝗨 𝗦𝗘𝗜 𝗟'𝗜𝗡𝗔𝗦𝗣𝗘𝗧𝗧𝗔𝗧𝗢Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora