𝗛𝗨𝗥𝗥𝗜𝗖𝗔𝗡𝗘. 𝗧𝗨 𝗦𝗘𝗜 𝗟'𝗜𝗡𝗔𝗦𝗣𝗘𝗧𝗧𝗔𝗧𝗢

Pessime scelte

"Il guaio è che gli uomini hanno una particolare abilità nello scegliere le cose peggiori per loro."
(Dal film: Harry Potter)
•••
Elisabeth

Pessima idea.
Davvero, davvero una pessima idea.

Ripeto queste parole in loop nella mia mente già da un bel po'.
Da un'ora, per essere precisa.

Per l'esattezza da quando Jacob ha deciso di togliersi la felpa e gettarla con noncuranza da qualche parte nel mio salone.

"Qui dentro si muore dal caldo. Dannazione Beth, il riscaldamento è al massimo."
Sono state queste le sue parole prima di liberarsi dell'indumento e abbandonarlo in un inerme mucchietto di stoffa.

E io, da freddolosa patologica quale sono, non ho abbassato nemmeno di un grado quei dannati riscaldamenti.

Adesso so che avrei dovuto farlo.
Maledizione, avrei proprio dovuto farlo.

Mi abbevero della vista della pelle dorata dei suoi bicipiti avvolti in una t-shirt che li fascia senza lasciare nulla all'immaginazione.
Il tessuto della maglia avvolge perfettamente il suo torace, lasciando intravedere una distesa di muscoli possenti e ben definiti, regalandomi visione di ogni linea del suo corpo scolpito.

Spalle larghe, alle quali ho fantasticato parecchie volte di aggrapparmi, vita stretta, braccia possenti e solide.

O almeno...questo è quello che mi sembra di aver visto dalle brevi e fugaci occhiate che gli ho rivolto durante la visione del film che mi ha proposto di guardare.

Ma chi voglio prendere in giro? Credo di non averne afferrato nemmeno il titolo, o la trama.

Per tutto il tempo non ho fatto che squadrarlo spudoratamente: sono rimasta vittima del modo in cui la linea decisa della sua mascella incontra la sensuale curva del suo collo, ho osservato con scrupolosa attenzione la dolce curvatura delle sue labbra, mi sono focalizzata sul suo respiro profondo e regolare, sulle sue espressioni durante le scene più cruente.

In realtà le mie funzioni cerebrali hanno deciso di abbandonarmi da quando Jacob si è presentano sulla soglia di casa mia.

L'ho ritrovato sulla porta con un computer alla mano, una decina di varietà di snack diversi e una motivazione ben precisa: gli amici guardano i film insieme, perché non farlo adesso?

Perciò eccoci qui.

"Secondo me quel tizio sarà ucciso dalla sorella della protagonista." Jacob mormora con sicurezza, indicando lo schermo del pc con un dito.

Si passa una mano tra i riccioli scomposti e, nel farlo, un'ondata del suo profumo mi travolge offuscandomi i sensi.
Ne rimango inevitabilmente estasiata: sa di sandalo con un lieve sentore di sigaretta che non mi infastidisce affatto.

Senza farmi notare, sporgendomi verso di lui, mi abbevero del suo odore annusando un altro po'.

Di solito tra amici ci si annusa giusto?

Non so esattamente cosa mi sia passato per la mente nel momento in cui ho accettato di dare inizio a questa assurda storia dell'amicizia: l'attrazione che nutro nei suoi confronti complica di molto la questione.
Come diamine dovrei comportarmi se solo la banale visione delle sue braccia mi incendia il basso ventre di desiderio?