Mai più come prima

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"Che ne diresti di ricominciare da dove non abbiamo mai smesso?"
(Terza_nota, Twitter)
•••
Elisabeth

"Beth, dannazione!" La voce di Jenny giunge in un sussurro sommesso alla mie orecchie.

Oscillo tra cieca rabbia e inevitabile delusione: come ho potuto anche solo riporre un briciolo di aspettativa nei confronti di Jacob Butler?

Sussulto quando sento la mia amica strattonarmi da un braccio con impeto.
Ruoto il viso verso di lei e la guardo con aria interrogativa.

"Te ne stai impalata lì da due minuti buoni: la gente ti sta fissando e il tuo amico non fa che lanciarti strane occhiate preoccupate." Sussurra, gesticolando furiosamente contro la mia faccia.

Non oso voltarmi nella sua direzione: Jacob non merita nemmeno la mia più gelida occhiata.

"Non è mio amico, non lo è mai stato." Quasi ringhio nel pronunciare questa frase mentre tra le mani stringo un canovaccio ormai consunto.

"Okay, okay, qui c'è sotto qualcosa.
Qualcosa che tu prima o poi mi racconterai, magari di fronte una bottiglia di tequila." Mi minaccia, dandomi un buffetto affettuoso sulla guancia.
"Ma per adesso fila in cucina, ci penso io qui." Indica la sala con un ampio gesto della mano.

Mi volto di scatto verso lei e vengo travolta una cocente ondata di senso di colpa.
"Jenny, sai che non posso: è troppo lavoro per te." Ribatto, passandomi le mani tra i capelli ormai in disordine.

"Vai!" Esclama, indicandomi con gli occhi il retro del locale. "Resta lì finché non se ne va, ti avviso io quando sarà tutto tranquillo." Ordina con dolcezza.

Questa ragazza è una benedizione.

Le mando un bacio al volo e sparisco di fretta nel retro: lontano da lui e dal maledetto casino che minaccia di farmi esplodere la testa.

***

Vengo richiamata da Jenny circa un'ora dopo.

Rientrata in sala, inizio a guardarmi attorno con aria circospetta, perlustro ogni tavolo con meticolosa attenzione.

Solo quando sono certa che di Jacob non ci sia nessuna traccia, mi concedo un debole sospiro di sollievo per poi accasciarmi mollemente su una sedia.

"Sono in debito con te." Mi rivolgo alla mia collega mentre osservo andar via uno degli ultimi clienti.

"Oh fidati, intendo riscattare ciò che mi spetta: noi due a cena, offri tu ovviamente." Propone risoluta mentre è impegnata a liberarsi del suo grembiule.

"Affare fatto, te lo devo." Ridacchio, sciogliendo la crocchia disordinata nella quale avevo raccolto i miei capelli.

Siamo rimaste solo io e Jenny ad occuparci della chiusura del locale questa sera.
Noah è dovuto andar via prima: è il compleanno della sua sorellina e mi ha detto non avrebbe fatto tardi per nulla al mondo.

Mi domando se Noah sia fatto di carne ed ossa o se discenda direttamente dalla categoria: ragazzi da sposare e con i quali concepire vagonate di bambini.

"Che programmi hai per stasera?" Mi domanda Jenny mentre le luci all'interno del Katy's iniziano a spegnersi una dopo l'altra.

"Scalderò al microonde qualcosa di surgelato, gusterò il mio pasto sul mio vecchio divano e poi filerò a letto. Uno sballo." Commento sarcastica, sollevando un pugno in aria con stanchezza.

Jenny getta il capo all'indietro e ride di gusto.
"Mia cara Beth, io e te abbiamo molto in comune."

Ci dirigiamo verso l'uscita a passo stanco, l'una accanto all'altra.
Arrivate all'aperto veniamo investite dalla graffiante brezza serale e mi ritrovo a stringermi nella mia felpa sgualcita cercando riparo.

𝗛𝗨𝗥𝗥𝗜𝗖𝗔𝗡𝗘. 𝗧𝗨 𝗦𝗘𝗜 𝗟'𝗜𝗡𝗔𝗦𝗣𝗘𝗧𝗧𝗔𝗧𝗢Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora