"Io ti ho scelto. E ti sceglierò ancora, ancora e ancora. Senza pause, senza dubbi, in un batter d'occhio. Continuerò a scegliere te."
(Anonimo)
•••
Elisabeth"Sul serio?" Inarco un sopracciglio indicando un punto preciso con il dito.
"La grande festa sarebbe qui?" Borbotto sgomenta.Perlustro con scetticismo la scena che si presenta ai miei occhi.
Di fronte a me svetta un enorme magazzino che, a giudicare l'aspetto, sembrerebbe abbandonato da anni.
Il perimetro dell'edificio è circondato da vecchie carcasse di auto sulle quali si riflettono i tenui raggi lunari, la zona infatti è quasi priva di ogni fonte di illuminazione artificiale."Sicuro che sia questo il posto?" Mi rivolgo a Jacob con tono incerto.
Jacob ridacchia squadrandomi da capo a piedi.
Passo nervosamente le mani sull'orlo del vestito viola che ho scelto per questa sera e ripercorro con la mente l'immagine del mio riflesso allo specchio: dovrei andare bene.
Torno a fissare Jacob in attesa di una risposta.
"Ascolta." Mi dice soltanto portandosi l'indice alle labbra in segno di silenzio.E che labbra gente.
Dopo aver fantasticato per qualche altro istante sulla sua bocca, rivolgo l'attenzione ai suoni che ci circondano.
Ed è allora che lo sento: il ritmo dei bassi e delle casse, il suono della musica provocante e feroce che rimbomba anche a metri di distanza arrivando alle mie orecchie quasi come un suadente richiamo.
Dunque questo è il posto giusto, decisamente.
Pochi secondi dopo, Jacob inizia a camminare in direzione dell'edificio e non mi resta altra alternativa che quella di seguirlo.
Passo dopo passo, il numero delle auto parcheggiate nei pressi dell'entrata aumenta drasticamente: sono tutti veicoli di lusso, lucenti e imponenti.
"Questo posto non è accessibile a chiunque, vero?"
Chiedo a Jacob dando voce ad un presentimento che si insinua nella mia mente."In effetti no." Risponde semplicemente.
"E le feste che organizzano qui sono riservate, giusto?"
Lui fa spallucce. "Diciamo che non tutti sanno dell'esistenza del magazzino e, anche se lo sapessero, non tutti potrebbero entrarci."
"Insomma, è un club esclusivo." Affermo osservando l'ingresso.
"Un club esclusivo per gli studenti dell'University of San Francisco." Mi corregge prontamente Jacob.
Alzo gli occhi al cielo e sbuffo pesantemente.
"Ti divertirai, ne sono certo." Mi rassicura depositando il palmo della mano alla base della mia schiena per guidarmi verso l'entrata.
Un ragazzo alto e tarchiato ci accoglie all'ingresso.
Ha in mano una cartella sulla quale suppongo sia scritta la lista degli invitati.Jacob fa un cenno col mento in direzione del buttafuori. "Buonasera Tyler."
"Butler." Tyler saluta Jacob con un sorrisetto e, senza dare nemmeno un'occhiata alla lista o fare una sola domanda su di me, solleva il cordone che ci separa dall'interno dal locale.
Credo proprio che Jacob sia un assiduo frequentatore di questo posto.
Reprimo una sensazione di fastidio al pensiero delle sue serate qui dentro, attorniato da ragazze ansiose di ricevere sue attenzioni.Sostenuta dal leggero contatto della sua mano sulla pelle, scosto la tenda di velluto rosso e mi affaccio sull'interno del locale.
L'aria è pesante, intrisa di fumo e dei respiri delle centinaia di persone ammassate nella sala.
La musica è altissima e il ruggito dei bassi vibra lungo il mio corpo in un ritmo costante, fatico a sentire perfino i miei stessi pensieri.
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𝗛𝗨𝗥𝗥𝗜𝗖𝗔𝗡𝗘. 𝗧𝗨 𝗦𝗘𝗜 𝗟'𝗜𝗡𝗔𝗦𝗣𝗘𝗧𝗧𝗔𝗧𝗢
RomanceDAL 10 SETTEMBRE IN LIBRERIA💜 Osserva, analizza, rifletti, agisci. Questo è il mantra di Bessie Gray, la cui vita monotona si svolge tra i cento passi che separano il Katy's, il locale dove lavora come cameriera, e il suo appartamento, dove trascor...