Fuori posto

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"Il vero amore non implica la perfezione, anzi fiorisce sulle imperfezioni."
(John Gray)
•••
Elisabeth

Osservo con stupore e meraviglia l'interno della dimora dei Butler bandito a festa.

Il pavimento di marmo lucido accoglie i riflessi del grande lampadario di cristallo che svetta sull'intera sala.
L'ingresso è un caleidoscopio di colori, profumi e luci: le superfici libere sono state decorate con vasi di orchidee bianche, candele profumate e cascate di petali di rose rosse.

Una musica dolce ed esotica, simile al sussurro di una sirena, si riverbera nella sala in sottofondo.

Ruoto ancora una volta su me stessa e mi concentro sul tripudio di abiti pregiati che gli invitati sfoggiano: organza, seta, chiffon, e poi ancora, lustrini, merletti e pizzi francesi.

Nell'aria riecheggia il tintinnio dei bicchieri di cristallo pieni di champagne ed il profumo delle portate che circolano in sala su grandi vassoi distribuiti dai camerieri mi solletica le narici.

Mi volto verso Jacob e, non appena i suoi occhi si agganciano ai miei, gli chiedo: "Mi avevi detto che si trattava di una cena per il ritorno a casa di tua madre." Borbotto confusa guardandomi intorno con ansia crescente.

La bocca di Jacob si curva in un sorriso che scopre le sue fossette.
"Infatti lo è. Ti sembra tutto un po' eccessivo, non è vero?"

Mi schiarisco la voce, sono a disagio.
E non riesco neppure a celarlo.
"Beh, diciamo che il mio concetto di cena di famiglia è un po' diverso dal vostro." Rispondo indicando con un gesto della mano la sala.

Percependo la mia irrequietezza, Jacob mi si avvicina e deposita la sua grande mano alla base della mia schiena.
Sussulto nell'avvertire la lenta carezza delle sue dita: i suoi polpastrelli sfregano sul tessuto del mio abito provocando una piacevole frizione contro la mia pelle già sensibile al suo tocco.

"Coraggio Beth, non durerà molto. E poi..." Sussurra chinandosi verso di me. "Conosco un posto perfetto dove potremmo nasconderci per un po'." Mi rivela con voce arrochita all'orecchio e, nel farlo, le sue labbra sfiorano impercettibilmente il mio lobo.

Reprimo un brivido di intenso desiderio al solo pensiero di ciò che potrebbe accadere.

Sarà una lunga serata.
***

Un'ora e mezza più tardi, dopo aver mangiato un numero esorbitante di tartine e aver stretto un sacco di mani, mi ritrovo di fronte alla madre di Jacob.

È una donna di bellezza eterea, che emana eleganza e austerità al tempo stesso.

Il suo corpo è fasciato in un lungo vestito nero dalle linee semplici e lineari.
Una collana di smeraldi le adorna il collo e, nel guardare quel gioiello, non posso fare a meno di pensare al colore degli occhi di Jacob.

Gli occhi scuri della donna scorgono suo figlio in pochi secondi.

"Tesoro, ti ho cercato per tutta la serata, dov'eri finito?" Le sue parole trasudano d'affetto per lui tanto che lo sguardo le si illumina guardandolo.

Jacob, al mio fianco, le risponde con dolcezza.
"Lo sai come funzionano questi eventi: mi sono perso in convenevoli e futili chiacchiere." Le cinge la vita con un braccio e deposita un casto bacio sulla guance della madre. "Sei un incanto mamma." Le sussurra con riserbo ma io riesco a sentire lo stesso.

𝗛𝗨𝗥𝗥𝗜𝗖𝗔𝗡𝗘. 𝗧𝗨 𝗦𝗘𝗜 𝗟'𝗜𝗡𝗔𝗦𝗣𝗘𝗧𝗧𝗔𝗧𝗢Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora