"E ricordati che ti penso,
che non lo sai ma ti vivo ogni giorno,
che scrivo di te."
(Charles Bukowski)
•••
ElisabethStringo il volante con forza, fino a quando le nocche non diventano bianche, e mi concentro sulla strada semi vuota che si profila di fronte ai miei occhi.
È notte fonda, le luci della città sfrecciano con velocità attraverso i finestrini dell'auto e somigliano quasi a tante stelle cadenti.
Rivolgo uno sguardo frettoloso a Jacob: è seduto sul sedile del passeggero con il viso completamente rivolto verso di me.
Un'espressione strana distorce i suoi lineamenti armoniosi.
Aspetto che parli, che squarci il silenzio nel quale è avvolto l'abitacolo: l'audacia che ha mostrato al locale sembra essere sparita, forse lo stato di euforia causato dall'alcol si sta dissolvendo.
"Dovremmo smetterla di ritrovarci in queste situazioni assurde. L'altra volta ero io quella ubriaca da soccorrere." Ridacchio nervosamente e decido di parlare per prima.
Non ottengo nessuna risposta tanto che inizio a credere che si sia addormentato.
"Cosa ci facevi al The Sin's con Noah?" La sua domanda arriva d'improvviso, diretta a me come un proiettile.
Il suo tono è velato di accuse e fastidio mentre il mio corpo rilascia ondate di tensione.
"Piccola correzione..." Dico premendo leggermente il piede sull'acceleratore. "Con me c'era anche Jenny, è stata una semplice serata tra colleghi."
Perché sembra che mi stia giustificando?
Picchietto le dita sul voltante e attendo di sentirlo replicare."Mh, okay." Mugugna qualche suono indistinto ma non dice nient'altro.
Sbuffo leggermente ed inizio a pensare che la conversazione si sia conclusa qui, ma Jacob ha intenzioni ben diverse.
Sobbalzo nel momento in cui si raddrizza di scatto sul sedile.
"Sai cosa c'è Elisabeth? Ho odiato vederti insieme a lui, non sopporto che tu trascorra il tuo tempo con qualcuno come Noah." Dichiara tutto d'un fiato.
"Non riesco a tollerare di vederti ridere con lui quando invece stasera saresti dovuta essere con me!"Mi volto di scatto vero di lui, colta alla sprovvista da queste dure parole, le sue iridi fiammeggiano.
Faccio per parlare ma mi interrompe prima che possa formulare anche solo una sillaba.
"Porca puttana, hai complicato tutto. Tutto." Sospira passandosi nervosamente una mano lungo il profilo della mascella.Digrigno i denti e ascolto i battiti del mio cuore accelerare fuoriosamente al passo con la rabbia che incendia il mio corpo.
Provo a resistere, sono una persona calma e razionale che non reagisce d'impulso nè si abbandona all'istinto, eppure questa volta non ci riesco.
Dopo aver adocchiato una stazione di servizio al margine della strada, sterzo bruscamente il voltante verso destra e svolto in quella direzione.
Percorro solo pochi metri, poi freno di colpo e spengo il motore.
L'adrenalina pompa violentemente nelle mie vene: è una sensazione estranea e scomoda per me.Con uno slancio verso di lui, agguanto nel pugno il tessuto della maglia di Jacob così da fare avvicinare il suo volto al mio.
"E così sarei io ad aver complicato tutto? Sei incredibile, sul serio!" Urlo a pochi millimetri dai suoi occhi.
Abbandono la presa sulla sua t-shirt con violenza e lo faccio allontanare di scatto da me.
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𝗛𝗨𝗥𝗥𝗜𝗖𝗔𝗡𝗘. 𝗧𝗨 𝗦𝗘𝗜 𝗟'𝗜𝗡𝗔𝗦𝗣𝗘𝗧𝗧𝗔𝗧𝗢
RomanceDAL 10 SETTEMBRE IN LIBRERIA💜 Osserva, analizza, rifletti, agisci. Questo è il mantra di Bessie Gray, la cui vita monotona si svolge tra i cento passi che separano il Katy's, il locale dove lavora come cameriera, e il suo appartamento, dove trascor...