Chapter 7: Più Vicino

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Izuku teneva una mano premuta contro la fronte mentre leggeva stancamente dei dati dal suo portatile. Alle sue spalle un violento temporale scatenava la sua potenza con tuoni, lampi e un rumore tamburellante contro le vetrate. 

Dopo che aveva accompagnato Katsuki da Tensei, era cresciuto uno strano malessere indefinito e continui dolori al petto, allo stomaco e al basso ventre, appena sopra il suo sesso. Durante la notte si era scoperto lievemente febbricitante e non era riuscito a tener nulla nello stomaco.

«Izuku, ho finito il rapporto che mi hai chiesto. Devo far altro?».

Il verdino spostò pigramente gli occhi vitrei a Rody che gli sostava dinanzi, tanto elegante nel suo completo grigio. Sorrise mentre prendeva il plico di fogli e li controllava velocemente, poi scosse il capo.

«Puoi anche andare, Rody. Ottimo lavoro anche oggi».

L'Alpha che pareva molto preoccupato aggiunse: «Non mi sembri in ottima forma. Che ne dici se ti accompagno a casa? Puoi sicuramente finire il resto del lavoro lì o se preferisci, posso farlo io. Del resto, mi hai istruito bene!».

Izuku considerò la proposta ed annuì. Mentre si alzava, però, una fitta lo fece trasalire a tal punto da doversi mantenere con una mano sul bordo della scrivania. Rody gli fu subito al fianco, con le mani incapaci di stringerlo a sé. Non se la sentiva di varcare un importante confine.

«Finirò io il lavoro, allora! Ora ti accompagno» aggiunse l'Alpha castano. «Però ho la moto. Mi dispiace... voglio dire, con questo temporale...».

«No, non preoccuparti. Casa mia è relativamente vicina».

Con l'ottimo stipendio che non era tardato a essere più sostanzioso che mai, il giovane aveva preso la patente in poche settimane ed era riuscito a comprarsi una moto usata di un vibrante color rosso fuoco. 

Aiutò Izuku a infilarsi la pesante giacca e insieme lasciarono l'edificio, non senza salutare tutti i colleghi.

Fuori il temporale sembrava essere ancor più violento; Rody non aveva un secondo casco e si maledì per questo. Tuttavia decise di essere veloce; andò a prendere la moto sfidando il tempaccio stesso, Izuku si mise il cappuccio e rombarono, diventando zuppi fino al midollo, al palazzo altissimo dove viveva quest'ultimo.

«Grazie, Rody» sorrise l'Omega. «Ti va di salire per asciugarti?».

L'Alpha Interiore abbaiò felicemente, il castano sorrise e il giovane annuì.

«Puoi parcheggiare la tua moto all'interno e sotto quella tettoia. Non si bagnerà» ed Izuku indicò il punto poco distante, dove capeggiavano diverse auto e moto al coperto.

Salirono poi in ascensore e finalmente Rody poté mettere piede nella casa dell'Omega che gli aveva decisamente rapito il cuore. Il profumo di pino e menta gli inebriò il cervello a tal punto che rimase fermo e impalato a gocciolare con un'aria sognante.

«Pino non è con te?».

«No. Ha deciso di essere autonoma nella sua gabbietta. Ha stupito perfino me!» commentò il più grande, con un risolino.

«Il bagno è da quella parte. Nel frattempo ti preparerò dei vestiti puliti».

Rody annuì mentre si guardava intorno. L'appartamento era perfettamente ordinato; dal divano accanto alla porta d'ingresso aleggiava il profumo percepito su Katsuki.

«Il tuo amico vive con te?» domandò di getto.

«Chi? Katsuki?» rispose Izuku dal fondo del corridoio. «No. Abita in prossimità della palestra dove hai detto che ti alleni con il tuo amico Eijiro-san».

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