Chapter 17: Scorci del Passato, Attimi del Presente

336 31 5
                                    



Il brusio riempiva i corridoi delle medie in una piovosa giornata di febbraio.

Con la campanella suonata, era ormai ora di riunire tutti nell'enorme sala mensa e gustarsi del buon cibo.

Katsuki sedeva da solo a un tavolo; un vassoio con frutta e qualche tramezzino con carne piccante era pronto per essere ripulito dalla sua fame. Ma a lui non interessava; si era già estraniato da tutte le comparse che passeggiavano e prendevano posto in ogni dove.

I suoi occhi rossi e cinici erano puntati sulla porta della mensa, in attesa, come un predatore, di una certa persona. Non fece in tempo a sbattere le palpebre che un Alpha dai capelli metà bianchi e metà rossi entrò nella sua traiettoria visiva.

Katsuki non si alzò; Shoto Todoroki, anni quattordici, sarebbe passato accanto al suo tavolo per raggiungere il bancone dove le cuoche servivano le pietanze. Attese con impazienza e quando lo vide avvicinarsi, con uno scatto, gli afferrò duramente un polso.

Shoto sobbalzò: perse l'equilibrio, finendo immancabilmente seduto di fronte all'Omega dai capelli biondi. I suoi occhi, uno azzurro, l'altro argenteo, diventarono due fessure.

«Cercavo proprio te» disse Katsuki con un sogghigno. «Andrò dritto al punto. Mi piaci, provo qualcosa per te. Diventa il mio Alpha».

Shoto spalancò gli occhi ed arrossì leggermente. Li abbassò per un frangente mentre Katsuki si appoggiava allo schienale della panca, accavallando una gamba sull'altra, una mano a tamburellare sul tavolo, l'altra a sostenersi un lato del viso.

«Allora?» riprese acido il biondo. «Mi stai facendo perdere tempo. Lo so che mi guardi sempre, provi anche tu qualcosa per me, non negarlo! Diventa il mio Alpha. Ti basta sapere che mi sego pensando a te. Non farmi essere più sdolcinato di così!».

Un lampo di dolore attraversò quegli occhi così differenti. Shoto sospirò appena, Katsuki corrugò le sopracciglia.

«Mi dispiace ma hai frainteso tutto, Bakugo».

«Che cazzo stai dicendo, ah?».

«Ti ammiro perché sei un ragazzo forte ed eccelli in tutto. Quello in cui io devo sudare per apprendere, a te riesce con naturalezza... ma non provo nient'altro per te».

Rabbia, collera e delusione esplosero silenziosamente nel petto di Katsuki.

«Mi dispiace. Però... io sono innamorato di un'altra persona e quella non sarai mai tu» Shoto si alzò in piedi per porgere un piccolo inchino. «Non sei il mio tipo, Bakugo. Non posso accettare i tuoi sentimenti, non saprei che farmene. Sarò l'Alpha di un altro Omega».

Katsuki deglutì quel magone lungo la gola prima di sogghignare: «Chi è questa mezza sega che vuoi scoparti?».

«Hanta Sero. Tra e te e lui c'è una differenza abissale. Di Omega maleducati e spocchiosi come te, arroganti e snob, ne faccio volentieri a meno!».

Shoto lo lasciò così. Katsuki chinò la testa fino a toccarsi il petto con il mento. La frangia gli oscurò gli occhi pregni di lacrime, le labbra premute in una perfetta linea orizzontale si dischiusero prima di piegarsi in un ghigno.

«Vai a farti fottere, Shoto Todoroki» pronunciò a bassa voce. «Questa è stata la prima e ultima volta che seguo il mio cazzo di cuore. Non mi innamorerò mai più!» e la mano che afferrò la mela riuscì a distruggerla.

Katsuki aspettò di tornare a casa per piangere e disperarsi. Però poi preferì andare da Izuku e il suo amico lo ascoltò, lo consolò e gli diede la forza necessaria ad andare avanti...

Petit FleurDove le storie prendono vita. Scoprilo ora