Chapter 77: Piccolo, Candido Hiromi

213 23 4
                                    


Izuku stava sempre peggio.

Quelle che ora stava vivendo erano autentiche quanto dolorose contrazioni e non riusciva più a tollerare niente. Respirava a fatica, tra i singhiozzi e si teneva la pancia. A tratti si incurvava in avanti mantenendo le ginocchia alte, in altri momenti le distendeva e si appoggiava di schiena e di testa contro lo specchio di quell'ascensore.

Le sue acque non si erano ancora rotte. Percepiva Hiromi muoversi leggermente, probabilmente già incanalato perfettamente per venire al mondo.

«Kacchan...» gemette. «N-non c'è un po' d'acqua...?».

«No, Izuku. Mi dispiace» rispose colpevole l'altro, seduto accanto a lui.

Lo abbracciò fortemente, mentre Yuri dormiva sulla sua spalla, al caldo nella sciarpa. Katsuki deglutì: Izuku aveva la fronte completamente sudata.

Gocce salate si mischiavano con le lacrime e seguivano il profilo del viso bianco. Cadevano dentro ed oltre il labbro inferiore; per riflesso deglutiva per lenire la secchezza nella gola.

«Kacchan».

«Mmh?».

«Stringimi forte. Ho tanta paura» sussurrò.

Il biondo obbedì, il suo naso si infilò tra quei capelli umidi sui quali piantò ugualmente un bacio. In cuor suo era davvero terrorizzato.

I loro cellulari, beffa del destino, si erano scaricati e giacevano spenti nelle tasche delle pesanti giacche invernali. Katsuki ancora si malediceva per non aver prima chiamato l'ambulanza.

Non ci aveva pensato... si era spaventato davvero tanto e ora eccoli lì, bloccati in quell'involucro asfissiante.

«Kacchan...» la voce di Izuku era molto debole. «Non ce la faccio più... voglio dormire un po'».

«No, non puoi. Resisti. Verranno sicuramente a tirarci fuori di qui».

Il verdino gli artigliò ferocemente le dita tremanti sulla schiena a una nuova contrazione. Gemette con la bocca chiusa e gli occhi stretti nel dolore. Katsuki non lo lasciò andare minimamente.

«A-anche tu... h-hai sofferto così tanto?» chiese.

«Sì e ancora mi chiedo chi cazzo mi abbia dato la forza» rispose il biondo, con un lieve sorriso. «Ma alla fine, quando lo vedi, capisci che ne è realmente valsa la pena».

«I-io... s-sono felice di Hiromi... e n-non vedo l'ora...» Izuku sbuffò dolore tra i denti a un'altra fitta. «... di incontrarlo...».

«Scommetto che sarà uguale a te».

Nel silenzio assoluto, interrotto dai respiri affaticati del verdino e quello tranquillo di Yuri, il fine udito di Katsuki captò un rumore di passi che si avvicinavano sempre di più e correndo.

Spalancò gli occhi con un'improvvisa speranza.

«KATSUKI! IZUKU!».

La voce di Eijiro! Il cuore dell'Omega sobbalzò nella gioia più vivida. Felice, piantò un bacio sulla testolina di Yuri e un altro sulla guancia di Izuku che stava tremando di freddo.

«Eijiro?!».

Fuori quelle due porte bloccate, il rosso e il castano cercavano di riprendere il controllo del proprio respiro. Avevano preso la moto del rosso, più scattante di quella dell'amico ed erano saliti ben sei piani a piedi senza mai fermarsi.

Rody appoggiò le mani sulle porte, poi ci premette su la fronte. Cercò disperatamente di percepire il profumo del suo adorato Omega. Per qualche momento non sentì nulla, eppure e lentamente, un odore acre e carico di dolore gli si infilò con forza nelle narici.

Petit FleurDove le storie prendono vita. Scoprilo ora